Palio dell’Arca sottotono e senza skifarieddi. Si spezza un remo ed i Remuri perdono la gara

BRINDISI- Da sedici anni il Palio dell’Arca a Brindisi fa parte dei tradizionali festeggiamenti in onore di San Teodoro D’Amasea. Il Palio, fra tutti, è quello più rappresentativo della storia del Santo, perché ricorda l’arrivo di San Teodoro a Brindisi, la gara tra i pescatori per il recupero delle esequie del Santo. Ogni anno questo evento è uno tra i più seguiti e partecipati….quasi ogni anno. L’edizione 2012 non passerà inosservata. Nonostante l’impegno del comitato organizzatore e la grande passione dell’Associazione Remuri che da sempre partecipa con le sue imbarcazioni, con i suoi atleti, questa manifestazione oggi, 31 agosto, si è svolta decisamente sottotono. Sarà stata la location, non più la banchina antistante le colonne romane, perché occupata dai lavori in corso, ma il tratto di mare antistante Palazzo Montenegro…sarà stata la mancanza dei tradizionali Skifarieddi, quelle imbarcazioni per le quali quest’anno di soldi per rimetterle a nuovo proprio non ce n’erano….sarà stata la mancanza degli sponsor, l’Associazione dei Remuri si autotassa come può. Chissà… C’era una cosa però che questo pomeriggio non mancava ed era l’entusiasmo di dodici persone che con la loro imbarcazione hanno sfidato con onore e spirito sportivo l’avversario arrivato da Taranto. I Remuri contro i ragazzi del Palio di Taranto. Una bella gara che avremmo voluto vincessero i nostri concittadini, ma poi quando ci si mette anche la sfortuna…Al “via” della competizione un remo della prima voga sulla barca dei Remuri si è rotto, il vogatore, della seconda voga, ha abbandonato l’imbarcazione, tuffandosi in acqua, lasciando che il compagno della prima prendesse il suo posto. Undici contro dodici. Il remo è andato perso, la concentrazione ed il ritmo pure. Non la voglia di remare e portare a termine la gara. Il finale, quasi scontato, la coppa del Palio quest’anno è andata ai vogatori tarantini. Pazienza, ci vuol spirito sportivo. Ma resta un cruccio nel cuore di Franco Romanelli, capitano e fondatore di Remuri, ed è quello di non avere in città la giusta considerazione. “Siamo lo sport cenerentola. Ogni anno animiamo questa manifestazione, ci autotassiamo per questo e non solo. Il prossimo 9 settembre rappresentiamo Brindisi nella gara dei Gonfaloni a Pescara. Nessuno sponsor ci accompagna”. Quando Franco Romanelli dice queste cose, stringe tra le mani la sua Coppa, quella che quest’anno purtroppo vale solo un secondo posto. Franco Romanelli però non si rammarica del risultato di oggi. Franco Romanelli vorrebbe solo che il valore e la storia di questa importante manifestazione potesse entrare a tutti gli effetti negli eventi estivi di Brindisi. “Magari, chissà , dice Romanelli,  il Palio potrebbe entrare a far parte dell’Estate Brindisina” .

                                                                                                                                           Lucia Pezzuto     

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