Parla il sindaco di Oria: «Questa politica non fa per me, ogni giorno volevano dettarmi l’agenda»

ORIA – «Hanno una strana visione della politica e dell’amministrazione di una città, incompatibile col bene comune dei cittadini e inconciliabile col mio modo di intendere il servizio che ho svolto in questi anni». Non le manda a dire, Cosimo Pomarico, sindaco dimissionario di Oria, a poche ore dall’annuncio del suo passo indietro. L’ex primo cittadino si riferisce ad alcuni consiglieri facenti parte della sua maggioranza di governo che, sin dall’inizio dell’avventura di governo, avrebbero reso la vita, e il delicato compito affidatogli, difficile al capo dell’amministrazione. «Sin dal giorno del mio insediamento – spiega Pomarico – ho intuito la differenza di ragionamento e di scopo che c’era tra me e alcuni consiglieri: sono andato avanti fino a oggi per amore di Oria, per risollevare una città che era in letargo da 30 anni».

Non ha rimpianti, Pomarico, e si dice fiero del lavoro svolto nei tre anni e mezzo alla guida della città. «Ho la coscienza a posto e sono orgoglioso delle cose che siamo riusciti a fare: abbiamo sbloccato due importanti zone edificabili, la C/11, dove verranno costruiti 98 appartamenti, e la C/17, sulla quale è previsto un investimento da 6 o 7 milioni di euro. Solo questo significa rimettere in moto l’economia del paese; abbiamo lasciato un museo messapico tra i più importanti d’Europa; abbiamo recuperato uno scavo archeologico che è rimasto sepolto sottoterra per 29 anni. Queste misure hanno contribuito a rivitalizzare e ad ampliare l’offerta turistica della città; abbiamo riqualificato 3 tra le piazze più importanti e un’altra, piazza Lorch, dovrebbe veder partire i lavori a breve, sbrigate alcune pratiche burocratiche; abbiamo fatto realizzare i bagni pubblici: sembra una sciocchezza ma è impossibile che una città a forte vocazione turistica non offra i servizi igienici ai visitatori; abbiamo lottato strenuamente contro l’abbandono selvaggio dei rifiuti, installando telecamere e punendo davvero i trasgressori; abbiamo fatto ristrutturare il palazzetto dello sport; abbiamo stanziato 75mila euro per l’edilizia scolastica. Purtroppo, ho paura che l’ultima misura elencata, insieme ad altre opere in cantiere, verrà persa col commissariamento che seguirà ma, davvero, non si poteva andare oltre. Ho resistito finché ha potuto».

La soddisfazione per quanto fatto, però, cede il passo all’amarezza quando si analizza l’esperienza politica vissuta negli anni del suo mandato. «Lo spirito con cui alcuni consiglieri hanno preso posto in consiglio poteva andare bene, forse, nella prima Repubblica: una visione, come dicevo prima, strana, per nulla sintonizzata coi bisogni della gente e con le necessità del paese. Non era conciliabile con la mia». Nell’analisi globale degli anni passati con la fascia tricolore addosso, l’ex sindaco ammette di aver commesso degli sbagli. «Quello più grande, sicuramente, è quello di aver cercato di applicare al 100% il programma elettorale col quale mi sono presentato ai cittadini. Scherzi a parte, questo aspetto ha dato fastidio a più di qualcuno: in 30 anni di governo non hanno saputo adottare una misura utile che sia una e la velocità con cui io e la mia squadra realizzavamo i punti del programma ha spaventato anche qualcuno dei miei che si è lasciato sedurre in fretta dalla minoranza passando dall’altra parte o cercando di dettare l’agenda al sottoscritto».

Una situazione, insomma, insostenibile. «C’era continuamente qualcuno – prosegue Pomarico – che veniva nel mio ufficio e dettava l’ordine del giorno, senza minimamente confrontarsi con la realtà della città e le sue esigenze ma prestando attenzione solo alla contingenza di un bisogno limitato nello spazio e nell’interesse dei cittadini. Ho atteso di portare a compimento alcune opere e di prendere delle decisioni che hanno sbloccato, dopo anni, il cuore il Oria. Ora basta. Questa politica non fa per me».

2 Commenti

  1. Gesto pregevole, ma incompleto. Chi voleva dettare l’agenda? ed in particolare i contenuti dell dettato.
    Altrimenti per 3 anni e mezzo, pur lavorando egregiamente ha dovuto seguire l’agenda……

  2. Oria con l’Amministrazione Pomarico e’ stata ricacciata indietro di 30 anni. Altro che la Citta’ era in letargo da 30 anni. L’ex Sindaco e’ immodesto in maniera sconcertante e dimentica di dire quante volte in questi anni ha subito richieste illegali, facondo cosi il male non il bene della citta. La risposta e’ che per tre anni e mezzo ha colpevolmente subito per opportunismo, altrimenti perche?, sino a determinare la situazione di ribellismo e illegalita’ diffusa che domina la citta, per estirpare la quale ci vorranno, questa volta si, altri 30 anni!

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