Partito il concorso Ripam in palio oltre 2700 posti: in Puglia scelta Foggia tra disagi e criticità

FOGGIA – Terza giornata del concorso Ripam in tutta Italia e a Foggia si riuniscono i candidati di tutta la Puglia tra disagi, sole e bagni chimici.

In questi giorni si sta svolgendo il concorso bandito della Commissione Riqualificazione delle pubbliche amministrazione (RIPAM) per l’assunzione di 2.736 Funzionari Amministrativi a tempo indeterminato. Come da  avviso di rettifica pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 60 del 30-07-2021, il bando è stato modificato. In particolare, sono stati aumentati i posti a concorso, che da 2.133 sono saliti a 2.736. Inoltre, le prove d’esame sono state semplificate e ridotte ad una, eliminando la preselezione e la prova orale. È sicuramente un magaconcorsone che ha fatto venire l’acquolina in bocca a molti neo laureato e, perché no, anche a chi, pur avendo già un lavoro da tempo, aspira al “posto fisso” come direbbe Checco Zalone.

Le prove si stanno svolgendo in sedi decentrate per un periodo che va dal 30 settembre all’8 ottobre corrente e per la Puglia la città designata, con grande sorpresa, è stata Foggia. Sicuramente già la scelta del luogo di svolgimento comporta un disagio, in quanto Bari, da sempre scelta per la sua posizione strategica, sarebbe stata molto più semplice da raggiungere anche con i mezzi pubblici per tutte le province pugliesi. Ma i disagi non si esauriscono qui. Il luogo in cui si stanno svolgendo le prove Ripam è la fiera di Foggia sul viale del Mezzogiorno che altro non è che un enorme capannone circondato da un piazzale in cui non vi è assolutamente nulla. Questo luogo è sicuramente adatto ad ospitare la fiera, ma assolutamente inappropriato per circa 1.000 persone (per turno) che si ritrovano ad aspettare sotto il sole ancora cocente della Puglia ai primi di ottobre. Sul piazzale a disposizione dei candidati si trova qualche bagno chimico, 3 panchine e neanche un bar o un punto ristoro, considerando che il secondo turno prevede l’inizio della prova alle 12:30 ma finisce sempre con l’entrare minimo con un’ora di ritardo rispetto programma. In compenso però i funzionari Ripam, che gestivano il controllo della temperatura, dei documenti e la consegna dei tablet sui quali si svolgeva la prova, sono molto rapidi.

Insomma gli esaminandi non sono stati proprio messi nella condizioni migliori per superare la prova nel pieno delle loro possibilità, considerando che probabilmente hanno dovuto aspettare il loro turno per ore sotto il sole o, se non c’era troppo calca, seduti sui marciapiedi che godevano dell’ombra dei pini che circondavano il capannone.

Alberta Esposito

 

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