Presentato il progetto del deposito del gas, Edison propone a Costa Morena ma il sindaco è contrario

BRINDISI- Edison presenta il progetto del deposito di gas naturale a Costa Morena per alimentare navi o mezzi su gomma. Edison aveva già presentato a gennaio 2019 al sindaco di Brindisi e al presidente dell’Autorità di sistema portuale Ugo Patroni Griffi un progetto di massima del deposito gasiero. Si tratta di un investimento che coinvolge  Ravenna, Oristano e Brindisi. Edison ci prova a costruire la prima catena in Italia di impianti di gas naturale liquefatto di piccola taglia per alimentare navi o mezzi su gomma. Una rete di depositi costieri. Al momento in Italia questo gas arriva solo in autobotti dalla Spagna e dalla Francia.  In Europa esistono infatti solo 14 depositi, di cui 7 in Spagna. Brindisi, secondo la società che sino a qualche anno fa era socia della centrale di Brindisi nord, potrebbe ospitare il terzo deposito, grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo. Il progetto prevede lo stoccaggio di 20mila metri cubi di combustibile naturale liquido. Questo pomeriggio la società ha illustrato il progetto presso la sede dell’Autorità di Sistema a Brindisi. “Sono basito perché è la prima volta da quando sono alla presidenza che tutti i presenti hanno detto: si deve fare. Si deve fare a Brindisi. Non è possibile perdere questo investimento. Ovviamente l’investimento deve essere reso compatibile con i traffici esistenti, non può soffocare l’economia esistente- ha detto il presidente Ugo Patroni Griffi- Deve essere una economia addizionale. So, anche, che  gli operatori si sono incontrati con Edison e ci sono una serie di proposte. C’è stata una grande disponibilità sulla localizzazione dell’investimento”.  Il sindaco Riccardo Rossi chiede però una delocalizzazione dell’impianto.”Abbiamo fatto presente che la banchina di Costa Morena est è di 500 metri, l’impianto ne andrebbe ad occupare  ben 300. C’è una interferenza anche con il raccordo ferroviario, e poi c’è la zona franca doganale. Per questo abbiamo chiesto di deloccalizzarlo”.  L’on. Mauro D’Attis, invece, dice: “Premesso che Brindisi ha bisogno di occupare produttivamente tutte le banchine esistenti e il suo retroporto e che è necessario avviare alla realizzazione le ulteriori opere infrastrutturali senza preclusioni ideologiche, è opportuno che Brindisi non sia trattata a seconda delle convenienze regionali o nazionali. Se è vero che c’è interesse del Governo su questo insediamento di gas, deve essere anche necessario che il territorio abbia la sua contropartita. Del Contratto istituzionale di sviluppo non si hanno tracce concrete negli atti del Governo o del Parlamento (da non confondere con i comunicati stampa). Brindisi non è stata volutamente inserita dal Governo nel progetto pilota finanziato dalla Commissione europea sulla strategia del Just Transition Fund. Nel frattempo le opere portuali sono ferme al palo per la discrezionalità opinabile del Provveditorato interregionale delle opere pubbliche del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Il piano delle bonifiche è completamente fermo senza che vi sia il minimo interesse del Governo e della Regione ad accelerare i tempi. Sul futuro degli investimenti Enel ed Eni mancano interventi dello Stato a favorirli, a cominciare dalla semplificazione delle autorizzazioni. Il progetto Edison non può essere estraneo a questa visione completa sulla quale il Governo nazionale deve dire cosa fa, più che cosa pensa. Soprattutto se iniziative come queste utilizzeranno risorse pubbliche, a cominciare da quelle del Recovery plan”.

 

1 Commento

  1. Chiedete al Sindaco se si chiama Rossi: si dichiarerà contrario. Il vero negazionista è lui. Dice sempre e solo no a tutto. Ha comunque il merito, da uomo di sinistra, di aver fatto in modo che l’unico capoluogo a marca Fitto fosse quello governato da lui. Bel colpo

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