Chiesa nella bufera , il difficile messaggio di Natale del vescovo: “Ritrovate la misericordia”

BRINDISI- E’ stato un anno davvero difficile per la chiesa brindisina. La bufera che ha coinvolto tre prelati della arcidiocesi di Brindisi ed Ostuni ha di fatto creato un clima di tensione, in una comunità che si è subito divisa tra il sospetto ed il garantismo . Due preti arrestati ed uno indagato, entrambi per reati gravissimi, abusi su minori.

Il vescovo Domenico Caliandro così si accinge a salutare i suoi fedeli, un messaggio di augurio per questo Natale con la speranza di trovare serenità e misericordia.

Lo fa attraverso un comunicato stampa, nessuna conferenza, nessun incontro con media. Caliandro affida le sue parole ad una missiva.

Non nasconde tuttavia la sua preoccupazione tanto per i fatti di cronaca internazionale, l’attentato di Parigi è ancora vivo negli occhi di chi l’ha vissuto, tanto per i suoi prelati finiti nelle inchieste della magistratura.

Un compito difficile spetta alla chiesa brindisina, ricostruire la fiducia nell’istituzione e dare speranza.

Quelle che seguono sono le parole di monsignor Caliandro per i suoi fedeli.

“Carissimi figli e figlie,

l’approssimarsi delle festività natalizie e l’arrivo di un nuovo anno sono un’occasione propizia per soffermarci a riconsiderare con più attenzione il nostro tempo e la nostra vita. Ciascuno, nella propria storia personale, avrà aggiunto altri passi del suo cammino, alcuni importanti, altri forse decisivi. Anche lo scenario storico nazionale e internazionale ci ha presentato delle situazioni molto delicate e difficili, venute a determinarsi a causa di molteplici fattori, che ci sfuggono nella loro complessità. Tanti, troppi episodi di cronaca ci hanno segnato nel profondo, portandoci a coltivare speranze di risoluzione e attendere venti di pace e giustizia, concordia e solidarietà. Anche la vita della nostra comunità diocesana è stata segnata da accadimenti non facili da affrontare, per la responsabilità che la Chiesa ha ricevuto, per mandato del Signore e che la stessa società civile le riconosce, quale riferimento religioso e morale.

Il Natale è certezza di Dio che si rende presente dentro la nostra storia. A noi sembra spesso molto strano o difficile comprendere i modi di agire con cui ci viene incontro. Un passo del vangelo secondo Luca dice che anche «il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui». Una parola profetica che li raggiunge, ma riguarda tutti noi, lascia intravedere cosa sarà del Messia bambino: «Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti… e come segno di contraddizione, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori» (Lc 2,33-34). Accogliere il Signore nella nostra vita, vivere il Natale è un invito a lasciar entrare il suo amore e la sua verità tra i nostri pensieri, i nostri progetti, nelle nostre relazioni. Abbiamo bisogno di far nascere Gesù come nuovo «segno di contraddizione», tra i limiti dei nostri criteri e riferimenti umani e la bontà e bellezza illimitata dell’amore purissimo e originario che si offre a noi nel Dio bambino. Quando Cristo entra realmente nel nostro cuore non può lasciarci tali e quali, immersi in vite chiuse al potere di Dio salvatore! Se avremo il coraggio di aprirci al Dio della verità e dell’amore allora nascerà anche l’esigenza di aprirci al mondo, all’altro, non con sguardo di giudizio, di utilità, sfiducia e diffidenza, o ancora indifferenza, ma con uno spirito trasformato e rigenerato alla sorgente del bene.

Cristo non è solo questo segno di contraddizione, ma anche il grande segno della misericordia di Dio. Il Santo Padre Francesco ha invitato tutta la Chiesa a «contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace… Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre» (MV 2-3). Figli cari, lasciamo che la misericordia del Signore ci tocchi e ci coinvolga. Se nel mondo si grida al terrore, noi vogliamo invocare e vivere la misericordia del Padre! Se ci confonde e ci ferisce l’immoralità e l’ingiustizia, la misericordia ci ristabilisce nella pace, ci richiama ad una guarigione interiore che è dono di Dio, ma anche risposta più fedele e sincera del cuore umano.

Questo Natale e il nuovo anno, siano per noi una possibilità nuova per incontrare Gesù, «volto della misericordia del Padre» e per portare a tutti la bella notizia che anche nella prova, nelle delusioni e amarezze che incontreremo, il Figlio di Dio resta segno della speranza che non delude, promessa di un mondo salvato e redento dall’amore divino.

† Domenico Caliandro

ARCIVESCOVO DI BRINDISI-OSTUNI

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*