Processo Vantaggiato: l’avvocato consegna al giudice il diario di Selena

BRINDISI- Di nuovo in aula le parti civili, prosegue anche oggi la discussione del processo che vede come imputato Giovanni Vantaggiato, il reo confesso della strage al Morvillo Falcone.  Così come ieri il commerciante di Copertino è assente.

Dopo l’intervento dell’avvocato dei coniugi Bassi, oggi è il turno degli avvocati che rappresentano le giovani rimaste ferite nell’attentato. Rosanna Saracino, avvocato di Selena Greco, si affida alle pagine del diario della giovane rivolgendosi al giudice. “La giustizia non cambierà le nostre giornate– legge-le ferite che ci portiamo non spariranno con una condanna”.

“Sono questi i pensieri di una ragazza di 16 anni, custode dell’ultimo sguardo di Melissa, marchiata a vita da una tragedia che porterà con se per sempre, dice l’avvocato, e per la quale la ragazza si sente profondamente responsabile”.

Pare infatti che Selena soffra particolarmente per questo, lo direbbe anche la perizia della psicologa, Selena si sente responsabile di non aver salvato l’amica del cuore come se qualcuno o qualcosa avesse potuto fermare la mano di Vantaggiato e la sua follia.

Dopo di che l’avvocato ha chiesto alla corte di aggiungere agli atti come memoria il libro-diario della giovane.

Non ci sono, dunque, risarcimenti da chiedere neppure per Selena, perché nulla sarebbe mai abbastanza, nulla potrebbe restituirle la sua adolescenza.

La stessa conclusione vale per le altre parti civili. “Non esiste forma di risarcimento” ha detto l’avvocato Massimo Manfreda che rappresenta il Comune di Brindisi.

Raffaele Missere, invece, avvocato difensore di Cosimo Parato, prima vittima di Vantaggiato, nella sua discussione ha contestato alla corte la mancata testimonianza del suo assistito. Cosimo Parato per ben sette udienze non si è presentato giustificando l’assenza con i motivi di salute. Nonostante questo Missere ritiene ancora oggi che la deposizione di Parato sarebbe stata rilevante ai fini dell’intero procedimento penale”. Nella sua discussione poi non è mancato, così come è accaduto in altre udienze, l’ipotesi dell’esistenza di una complice. Secondo Missere quel complice sarebbe la moglie di Vantaggiato, quella donna che davanti agli inquirenti ha sempre dichiarato di non saper nulla delle attività del marito e di non aver sospettato nulla neppure i giorni dopo l’attentato e diffusione del fotogramma che ritraeva Vantaggiato  mentre premeva il pulsante del detonatore.

Parato è rimasto vittima di una attentato dinamitardo nel 2008, organizzato e messo in atto, per sua stessa ammissione da Giovanni Vantaggiato.

 Lucia Pezzuto

 

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