Progetti Torre Guaceto: eco l’eredità che Tafaro lascia a Tarantino

CAROVIGNO- (Da Il7 Magazine) Area Marina Protetta di Torre Guaceto a Carovigno, il prefetto Mario Tafaro, chiude il mandato dopo un anno e lascia la presidenza del Consorzio, tanti ancora i progetti da realizzare  ed il Comune di Brindisi intanto è chiamato alla compartecipazione delle spese. Sarà un anno ricco di cambiamenti per la riserva di Torre Guaceto, il prefetto Mario Tafaro, giunto a conclusione del suo mandato, lascia la presidenza del Consorzio. Al suo posto il Comune di Carovigno nomina Corrado Tarantino, ex segretario provinciale del Partito democratico. Nella conferenza di commiato Tafaro ha elencato tutta una serie di attività e progetti in parte già realizzati, altri ancora da portare a termine.  Il piano triennale 2016/2019 prevedeva l’ampliamento della Area Marina Protetta di Torre Guaceto che passerà da 2.200 ettari a circa 7mila ettari; un nuovo piano antincendio boschivo; l’approvazione proposta di regolamentazione dell’Area Marina Protetta con introduzione dell’attività di ittiturismo che permetterà di favorire lo sviluppo economico di Torre Guaceto a favore dei piccoli pescatori di Carovigno e di ridurre l’impatto antropico sulla AMP. A questo proposito bisogna ricordare che la Riserva è suddivisa in tre aree con diverso grado di tutela: zona A, di riserva integrale, in cui è proibita la navigazione, l’accesso, l’approdo e la sosta di navi e natanti di qualsiasi genere e tipo, ad eccezione di quelli debitamente autorizzati dall’Ente gestore per motivi di servizio nonché per eventuali attività di ricerca scientifica e di visite guidata, precedentemente autorizzate dallo stesso ente gestore; zona B, di riserva generale, dove sono consentite, spesso regolamentate e autorizzate dall’Ente gestore, oltre alle attività previste per la Zona A, una serie di attività che permettono la fruizione e l’uso sostenibile dell’ambiente. Nella zona B la balneazione è consentita la balneazione dall’alba al tramonto; zona C, di riserva parziale, rappresenta la fascia tampone (buffer) tra le zone di maggior valore naturalistico e i settori esterni all’AMP; in tale zona ricade la maggior parte dell’estensione dell’AMP. In tale zona è possibile svolgere, oltre alle attività possibili nella zona A e B, anche le attività di pesca e la navigazione. Le attività sopraelencate sono normate dal decreto istitutivo e dal disciplinare provvisorio. La presenza di una zona buffer permette che tale area di transizione faccia da filtro e da mitigatore dei processi di disturbo.

Nel programma delle opere e dei progetti c’è, ancora, l’installazione di tetto fotovoltaico presso la torre aragonese per fornitura elettrica; la realizzazione di nuova cartellonistica con cartelli illustrativi degli habitat presenti nella riserva, della sentieristica e delle regole da seguire nella fruizione dell’area protetta; la realizzazione Centro territoriale di prima accoglienza della fauna selvatica. Nel centro recupero uccelli e mammiferi saranno stabilizzati e trascorreranno il periodo necessario per riacquisire le forze, prima del ritorno alla libertà, che avverrà nel luogo sicuro per eccellenza, l’area protetta. Il Consorzio ha previsto anche la sottoscrizione di diversi protocolli d’intesa finalizzati non solo alla tutela della fauna ma anche ad incentivare il turismo sostenibile come la sottoscrizione protocollo d’intesa con il Parco regionale Dune Costiere per collaborazione nell’ambito della tutela ambientale e della promozione del turismo sostenibile o la sottoscrizione protocollo di collaborazione con Slow Food Puglia per la realizzazione congiunta di eventi ed attività di sensibilizzazione sul consumo di cibo la cui produzione sia ecosostenibile.  Confermata anche l’intesa con Camera di Commercio di Brindisi per realizzazione dell’evento “Mercati della Terra e del Mare di Torre Guaceto”. Nelle precedenti edizioni il centro visite di Serranova è stato invaso da dai produttori dei Presidi Slow Food provenienti da ogni zona della Puglia, dalle aziende a produzione biologica e dai cuochi di Terra Madre che hanno dato vita ad un percorso enogastronomico unico. Tra i progetti in corso c’è quello per “ l’utilizzo di reflui affinati provenienti dal depuratore consortile di Carovigno nel comparto agricolo della Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto riuso reflui”. Attualmente sono stati realizzati l’impianto di depurazione dell’agglomerato di Carovigno e la condotta di collegamento dell’impianto al Canale Reale, mentre di prossima imminente realizzazione è la condotta sottomarina. L’impianto di depurazione attualmente scarica i reflui nel Canale Reale. Il Piano Direttore per la redazione del P.T.A. , Piano di Tutela delle Acque 2002, prevedeva inizialmente  che l’intero agglomerato di Carovigno, costituito dai Comuni di Carovigno, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino, fosse servito dal nuovo impianto di depurazione, attualmente già realizzato, con recapito finale nel Canale Reale, ma le successive modifiche al P.T.A. hanno previsto una variante del recapito finale prevedendo che le acque fossero convogliate in mare tramite condotta sottomarina.  Il progetto prevede anche la rigenerazione dello specchio d’acqua naturale all’interno della Riserva Naturale di Torre Guaceto in corrispondenza della foce del Canale Reale. L’intervento si pone come obbiettivo principale quello di aumentare la superficie inondata di acqua dolce o debolmente salata all’interno della zona umida della Riserva, ripristinando condizioni ambientali presumibilmente simili a quelle precedenti la bonifica. Il raggiungimento di  questo obiettivo consentirà di  creare un sito maggiormente attrattivo per l’avifauna migratrice; di aumentare la consistenza dei popolamenti di flora e fauna dulcacquicola; di aumentare la diversità specifica e a scala di paesaggio della zona umida; di creare un’interruzione della continuità del combustibile nella zona umida, riducendo la pericolosità di potenziali incendi. L’elenco dei risultati raggiunti è ancora lungo e si completa con l’accesso ad una serie di finanziamenti che contribuiranno alla crescita della Riserva naturale.

Tafaro lasciando il suo incarico ha infatti dichiarato di lasciare una struttura solida, un fiore all’occhiello per questo territorio ma invita tutti a non abbassare la guardia, a tutelare  tanto la Riserva quanto il Consorzio.

Nel frattempo il Comune di Brindisi ha deliberato il contributo previsto per la compartecipazione alle spese sostenute dal Consorzio insieme al Comune di Carovigno. Il Comune di Brindisi secondo quanto approvato nel bilancio preventivo 2019 deve 60mila e 200euro  quale contributo ordinario per le spese di gestione, 15mila euro per la manutenzione dei litorali costieri ad alto uso e 10mila euro per i servizi minimi sulle spiagge libere. In merito a quest’ultima voce, il Consorzio anche quest’anno garantirà il servizio di trasporto e assistenza per i diversamente abili.

Lucia Pezzuto

per IL7 Magazine

 

 

 

 

 

 

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