Protesta ex operatori Cup, atto terzo: «Non ci fermeremo finché non avremo delle risposte»

BRINDISI – Non si arrendono i 19 lavoratori del Cup dell’Asl di Brindisi che, negli ultimi mesi, hanno perso il lavoro a causa di una rimodulazione del servizio in provincia. Va avanti, infatti, col ritmo di un appuntamento a settimana la loro protesta che, dopo le prime due tappe, a Brindisi, presso gli uffici di via Dalmazia, il 20 gennaio scorso, e a Mesagne, agli sportelli dell’ospedale San Camillo De Lellis, il 27 gennaio, tornerà, domani mattina, di nuovo a Brindisi, dove si registrerebbero i maggiori disagi.

«Gli uffici di via Dalmazia – sostengono gli operatori della Svim Service – sono un luogo emblematico, visto che la chiusura di 2 sportelli su 5 sta causando e continuerà a causare, se non si interviene subito, ore di fila per utenti invalidi o con patologie gravi». L’intenzione dei lavoratori è di portare la protesta in tutti Cup dell’Asl dove si sono verificati i tagli al personale e agli sportelli. «È inconcepibile – proseguono i manifestanti – che ci siano operatori autorizzati a lavorare, disposti anche a spalmarsi l’orario di lavoro, che vengono licenziati dopo anni di servizio».

Al fianco dei dimostranti c’è la Cgil Funzione Pubblica di Brindisi che continua a sostenere la lotta per l’impiego dei 19 operatori che hanno perso il posto di lavoro. La situazione che i dipendenti della Svim si trovano ad affrontare, come già esposto nelle prime due tappe della protesta, non è per nulla facile. I tempi d’attesa biblici che si registrano in fila al Cup di via Dalmazia, ad esempio, sarebbero da imputare al trasferimento di 2 dei 5 sportelli dell’ufficio in altri comuni della provincia. Questa è la tesi dei 19 lavoratori che domani mattina si sono dati appuntamento nuovamente di fronte alla struttura per denunciare la propria situazione lavorativa. Secondo i dipendenti Svim, il trasferimento degli sportelli ha prodotto un significativo peggioramento della loro condizione, precaria già all’origine.

Con questa manovra, infatti, il loro contratto, l’ennesimo firmato negli 8 anni di servizio, non è stato rinnovato nonostante la loro disponibilità a ridurre il monte ore settimanale e, di conseguenza, tagliarsi lo stipendio. I lavoratori in agitazione, inoltre, denunciano la violazione della legge regionale del 2006, che vieta all’Asl di utilizzare unità fuori mansione. In alcuni sportelli della provincia, infatti, sono impiegati nel servizio di prenotazione degli infermieri che, così facendo, sono sottratti, loro malgrado, ai compiti che spettano loro da contratto, con una ricaduta negativa del servizio di assistenza sanitaria fornito ai cittadini. La battaglia dei lavoratori della Svim Service ha come obiettivo l’internalizzazione del servizio, meta non semplice, in tempi di affidamento all’esterno orizzontale. Per questo motivo hanno rivolto il proprio appello al presidente della Regione, Nichi Vendola, affinché un suo intervento possa salvare il lavoro ai 19 precari che hanno prestato servizio al Cup dell’Asl di Brindisi per 8 anni.

Maurizio Distante

1 Commento

  1. bugiardi!!BUGIARDI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    perché non raccontate come avete iniziato ad ottenere contratti interinali mandando via persone che avevano già il posto di lavoro da anni?
    perché non raccontate quale santo in paradiso vi ha fatto lavorare PER ANNI con contratti di sostituzione, scavalcando chi aveva competenze, meriti, preparazione e soprattutto FAMIGLIA!!!!!!!
    perché non raccontate la verità dicendo che quei posti di lavoro SONO MAI ESISTI!!! ma creati da un politico che ora vi fa manifestare come dieci cretini!!!!
    quei posti di lavoro sono MAI ESISTITI!!!!! dove vi dovrebbe sistemare l’azienda?? uno sopra l’altro????

    cercatevi un lavoro seriamente, senza dare fastidio a chi lavora, e soprattutto ha famiglia, esperienza, e competenze da vendere!!!
    basta!! BASTA con i soliti raccomandati amici di amici di amici!!!!

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