Quattro in azione e uno in auto, così agiva la banda del bancomat

MONTEIASI- Una miscela gassosa esplosiva che veniva innescata con una scarica elettrica. Il metodo sempre lo stesso.  Così i malviventi facevano esplodere i bancomat degli istituti di credito della provincia di Brindisi, ma anche quelli di Taranto, Lecce e Bari. In manette una banda di cinque persone, catturata dai carabinieri in flagranza la notte appena trascorsa, mentre cercavano di far saltare il bancomat del Monte dei Paschi di Siena di MonteiasiI carabinieri del nucleo investigativo di Brindisi e Taranto erano sulle loro tracce, e sapevano che i malviventi avrebbero colpito questa volta a Monteiasi. I militari li controllavano  a vista, tanto da essere riusciti nei giorni scorsi a sventare altri furti. Secondo gli investigatori  è probabile che si tratti degli stessi autori degli assalti consumatisi negli ultimi tempi, almeno di alcuni di questi.

Sono finiti in manette Gianluca Giosa 34 anni di Brindisi, Pietro Leone 40 anni di Villa Castelli, Lorenzo D’Urso 33 anni, Francesco Barnaba 37 anni e Cosimo De Rinaldis 30 anni, tutti e tre di Ceglie Messapica.

Erano circa 3.30 quando i carabinieri hanno bloccato quattro uomini all’opera davanti al bancomat,  avevano sistemato tutta l’attrezzatura  per farlo esplodere, nell’auto, una Bmw X6 risultata rubata a Varese, c’era un quinto l’uomo, Pietro Leone che li attendeva. Leone visto la situazione ha cercato di darsi alla fuga ma è stato bloccato dai militari, ha anche tentato di fare opposizione. Nella vettura è stata trovata l’attrezzatura per l’esplosione, e così come facevano i vecchi contrabbandieri avevano realizzato una blindatura artigianale a protezione dei sedili posteriori. Inoltre sono stati trovati dei chiodi a tre punte da gettare durante la fuga in modo da squarciare i pneumatici delle auto delle forze dell’ordine.

La banda aveva come base logistica diversi luoghi tra le campagne al confine tra Brindisi e Taranto, delle attrezzatura è stata ritrovata anche in un trullo. Durante la perquisizione dei luoghi utilizzati dai malviventi i carabinieri hanno sequestrate tre auto rubate e arnesi che servivano per realizzare l’esplosione.

I cinque devono rispondere di furto aggravato, possesso di materiale esplodente , ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. Le indagini potranno dire se sono i responsabili anche degli altri assalti agli istituti di credito. Dieci in soli tre mesi nella provincia di Brindisi. Gli investigatori hanno nelle mani un elemento importante, una traccia di sangue trovata nell’auto abbandonata dai malviventi dopo un inseguimento con le forze dell’ordine la mattina dell’esplosione del bancomat a Casalini. In quella occasione i carabinieri spararono alcuni colpi di pistola, i banditi lasciarono la vettura e fuggirono a piedi.

 Lucia Portolano

 

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