“Quella delibera offende i brindisini, l’amministrazione chieda scusa”

BRINDISI- Una premessa nella delibera, che stanzia 30 mila euro per ospitare la mostra Arte liberata, che non piace al gruppo Idea. Frasi che vengono interpretate come un’offesa alla città di Brindisi, al suo passato e ai suoi cittadini. Si tratta della mostra di opere d’arte confiscate alla criminalità che Brindisi ospiterà nei prossimi mesi. Le opere si trovano ora a palazzo Litta a Milano. Ma la premessa dell’atto approvato dalla giunta Rossi fa arrabbiare il coordinatore di Idea Claudio Niccoli. ” La delibera n°147 del 30 novembre 2018 adottata dalla giunta Comunale avente per oggetto Realizzazione mostra “Arte Liberata- dal Sequestro al Museo”, ha offeso in maniera volgare , falsa e denigratoria la storia di questa città”, afferma.

“Premetto che l’iniziativa può essere considerata lodevole ,ma economicamente esagerata – spiega Niccoli – se intesa come monito ai giovani ,agli uomini e alle donne per dimostrare che anche il male può trasformarsi in bene e che la legalità vince sempre. Da questo esempio però, la premessa non si può trasformare in un processo fittizio e volgare nei confronti della città e dei vecchi amministratori , con un esaltazione alla trasparenza e alla legalità di quelli attuali.”
Nell’atto approvato dalla giunta si legge: “La città di Brindisi ha intrapreso finalmente un percorso di riscatto civile ed etico dalle pratiche del malaffare della commistione della politica con gli interessi opachi, dello sfruttamento delle condizioni del sottosviluppo economico e culturale della popolazione nelle quali era relegata e che avevano prodotto decenni di instabilità amministrativa ,attecchimento della malavita organizzata attraverso il contrabbando ,degrado dell’economia ed emigrazione delle nuove generazioni. Tra i segnali che incoraggiano a intravedere una inversione di tendenza ,si ritiene di dover evidenziare anche l’impegno dell’Amministrazione comunale, che trova comunque un terreno più fertile rispetto al passato grazie ad una ritrovata e più diffusa cultura della legalità”.

“Credo che tutte le persone perbene di questa città ed i rappresentanti politici onesti , gli imprenditori , i commercianti , i professionisti , gli operai , gli studenti  – aggiunge Niccoli – devono sentirsi offesi da tale demagogia e falsità , finalizzata ad effettuare una Mostra. Se le Mostre bastassero a risolvere i problemi del malaffare , della cattiva politica e di tanto altro , suggerirei di farne due al giorno , ma non è così, possono rappresentare un segnale come tanti altri atteggiamenti civili e di cultura ma non rappresentano la panacea di tutti i mali. Ma questa maggioranza autoreferenziata , si innalza ad essere la migliore di tutti in legalità e trasparenza ,sfiorando il ridicolo e la demagogia”.
Niccoli da  cittadino chiede le scuse pubbliche a tutti quegli uomini e donne che in questi anni in silenzio o mettendoci la faccia hanno alzato le barricate contro l’illegalità ed il malaffare , rimettendoci anche in proprio.
“Nessuno può mettere in dubbio – dice ancora – le doti morali e legali di uomini come Mimmo MENNITI e la sua maggioranza che hanno trasformato questa città , che hanno fortemente investito sulla cultura , sulla legalità sul rispetto delle istituzioni, sui giovani e su un futuro migliore. Nessuno può mettere un dubbio le doti morali e legali di uomini come Lorenzo Maggi , Francesco Arina, Ennio MASIELLO e di tanti consiglieri Comunali , assessori e singoli cittadini che hanno dato il loro contributo di trasparenza e legalita’.  Questa città e gli amministratori dell’epoca non solo hanno da soli affrontato lo sbarco di 20.000 albanesi , dimostrando spirito di accoglienza , integrazione e civiltà, ma altri insieme alla città hanno anche dovuto vivere sulla propria pelle la cancellazione del contrabbando,giusta, da parte dello Stato , che però ha lasciato il Comune e la citta’soli a risolvere il problemi occupazionali , di aumento di microcriminalità , di emergenza case e di emergenza servizi sociali. Non si può permettere a nessuno di vestirsi di legalità autoreferenziata indicando con il dito accusatorio tutto il passato di questa città, fatta di uomini che hanno dato il loro contributo vero , trasparente e di valori sia nel pubblico sia nel sociale ,sia nello sport. Brindisi non è una città facile è complessa , particolare, governarla non è semplice ma ha la sua storia, ha l’esempio di tante persone perbene che si impegnano nel sociale, nello sport, in politica noi dobbiamo sforzarci di trasmettere alle nuove generazioni questi modelli e non la demagogia di sentirsi i migliori oggi asserendo che non esiste il passato perché tutto marcio, non è così, si rischia di dare segnali sbagliati alla crescita di una comunità che non puo’ avere futuro se non ha un passato da difendere e custodire”.

BrindisiOggi

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