“Questione ambientale Brindisi”, 30 deputati presentano l’interpellanza ai ministri

ROMA-  Accendere i riflettori sulla questione ambientale nella provincia di Brindisi, area ad alto rischio di crisi ambientale. La parlamentare del Pd Elisa Mariano è la prima firmataria di un’interpellanza  urgente depositata lo scorso 2 luglio alla Camera dei Deputati rivolta al ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed al ministro dello Sviluppo Economico per avere informazioni circa la situazione dell’inquinamento in provincia di Brindisi ed i suoi impatti sulla salute dei cittadini. Il documento porta le firme di 29 altri deputati del partito democratico.

 “La vicenda di Taranto – afferma Mariano- sta insegnando a noi tutti che non ci si può occupare in modo efficace di tutela dell’ambiente se non si valutano attentamente le ricadute sul piano sanitario dell’inquinamento prodotto negli anni.

Nell’interpellanza viene descritta la situazione ambientale a Brindisi, dichiarata già dal 1990 “Area ad elevato rischio di crisi ambientale” e nel 1997 Sito di interesse nazionale per interventi di bonifica al pari di Taranto, Brindisi ed i comuni circostanti vivono una situazione ambientale assimilabile, per gravità, a quella del capoluogo jonico: visto che qui risiedono un imponente polo chimico ed il più grande polo energetico nazionale in cui spicca la centrale a carbone Federico II Enel spa, con la produzione di circa 12 milioni e mezzo di tonnellate di CO2 nel 2012 ed una quantità di carbone movimentata e bruciata pari a circa 5/6 milioni di tonnellate, ad oggi ancora trasportato da un nastro scoperto lungo 12 km.

Dal 2007, poi,  nei terreni limitrofi alla centrale termoelettrica a carbone Enel Federico II ed ai 12 chilometri del suo nastro trasportatore è fatto divieto di coltivare prodotti alimentari, mentre nell’area attorno alla discarica Micorosa, nei pressi del Petrolchimico di Brindisi, vi è l’interdizione totale a causa dell’elevato tasso di inquinamento dei terreni.

Gli interpellanti hanno innanzitutto chiesto ai Ministri cosa intendano fare per migliorare le condizioni ambientali e sanitarie del territorio brindisino e più nello specifico se, a fronte delle enormi quantità di CO2 emesse dalla Centrale termoelettrica di Cerano, non ritengano opportuno prevedere una drastica riduzione della quantità di carbone o una parziale metanizzazione della stessa centrale, quali siano le intenzioni del governo sul futuro della centrale Edipower A2A Brindisi Nord; se non sia il caso di mettere in atto quel “sistema di monitoraggio integrato globale” previsto dalle convenzioni energetiche del 1996; e soprattutto se lo stesso governo non ritenga di dover mettere in atto gli studi, suggeriti dal Progetto Sentieri, di approfondimento sulla salute del brindisini.

La Mariano ricorda poi gli studi dei pediatri brindisini sulle malformazioni cardiache dei neonati  negli ultimi dieci anni, che segnano un aumento esponenziale di queste patologie.

Ai quesiti il Governo risponderà la settimana prossima. Infine la parlamentare del Pd fa sapere che  proporrà al Governo l’avvio di un tavolo inter-istituzionale che coinvolga tutti i livelli ed i soggetti interessati per individuare obbiettivi e risorse  per affrontare i problemi di Brindisi.  “Non dobbiamo aspettare- conclude- l’intervento della magistratura per cominciare ad occuparci di questi temi fondamentali.”

 Questi gli altri firmatari:  Alessandro Bratti, Teresa Bellanova, Salvatore Capone, Franco Cassano, Raffaella Mariani, Antonio Decaro, Dario Ginefra, Siro Marrocu, Laura Garavini, Colomba Mongiello, Liliana Ventricelli, Gero Grassi, Giovanna Martelli, Michele Pelillo, Andrea Giorgis, Michele Bordo, Chiara Braga, Alessandro Mazzoli, Umberto Marroni, Davide Mattiello, Michela Marzano, Leonardo Impegno, Francantonio Genovese, Micaela Campana, Sabrina Capozzolo, Antonio Boccuzzi, Alessia Rotta, Tommaso Ginoble e Ivan Scalfarotto.

 BrindisiOggi

 

2 Commenti

  1. Per quanto riguarda la centrale federico II,vorrei precisare che è vero che il carbone viene trasportato con un nastro lungo 12 km, ma COPERTO (lo è sempre stato) e a breve, quando saranno terminati i lavori, anche il carbonile sarà sigillato, pur non avendo alcun obbligo di legge. Ricordo, a chi ci legge, che è la centrale più ambientalizzata d’Europa, e che attualmente non lavora a pieno regime, per esigenze di rete.Con questo non voglio dire che escono fiorellini dai camini,ma certamente le emissioni,immissioni sono ampiamente al di sotto dei termini fissati dalla legge e che l’azienda punta a ridurre sempre di più attraverso il miglioramento continuo con le utime tecnologie che minimizzano l’impatto ambientale, come è previsto dal severo codice etico di Enel, tra i migliori del mondo.
    Spero che le altre aziende facciano altrettanto.
    Magari, tornando alla candela,risolviamo i problemi alla grande.Siete pronti? Non credo.
    Comunque ogni iniziativa utile a migliorare le cose, senza interessi o strumentalizzazioni torna sempre utile alla comunità a patto che sia motivata dal miglioramento continuo dell’ambiente coniugando Salute e lavoro.

  2. spero che l’interpellanza tuteli allo stesso modo anche i posti di lavoro che comunque l’industria a brindisi offre, quasi inesistenti altre alternative. Ci sono migliaia di famiglie che in qualsiasi modo devono trovare un reddito per vivere,purtroppo non percepiscono gli stipendi di oro degli stessi ministri o parlamentari. Bisognerebbe trovare un accordo.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*