Relazioni Pericolose: un utile vademecum per riconoscere, affrontare e liberarsi del cattivo partner

INTERVENTO/Spesso c’è ancora molta confusione all’interno delle coppie sul come soddisfare il bisogno di essere amati, approvati e sostenuti e l’annullare sé stessi in funzione dell’altro.

Troppo spesso il desiderio di totale “fusione” con il partner, sotto il profilo emotivo, cerebrale e fisico, spinge la persona ad accettare qualunque cosa, pur di proteggere la personale “sensazione” di vicinanza all’altro. Si può esser vicini ed intimi con l’altro, preservando la propria identità e la propria autonomia.

Alcune donne si rivolgono in consulenza perché arrivano a sentirsi intrappolate in una rete in cui, sentono di aver perso progressivamente la stima di sé, parte della propria vitalità, le amicizie di un tempo, tutti i propri interessi. Non per scelta, ma perché indotte dal partner, in cambio di un quieto vivere e, soprattutto, perchè in balia della paura del rifiuto e dell’abbandono.

 

Come avviene la manipolazione affettiva e quando ci si trova di fronte alla violenza psicologica nella coppia?

La violenza psicologica è quella forma più subdola e sottile di abuso, che si estrinseca in una sistematica denigrazione ed umiliazione del partner, attraverso modalità manipolatorie, finalizzate a far perdere la fiducia in sé, a rendere gradualmente svilita la vittima, la quale perde progressivamente i propri punti di riferimento, sia interiori che esterni.

La violenza psicologica e la manipolazione distruttiva non sono di visibilità immediata. A differenza della violenza fisica, non lasciano ecchimosi o tumefazioni sul corpo. Non lasciano segni de visu, quanto meno nell’immediato…

L’identikit del soggetto che perpetua questo tipo di strategie manipolatorie destabilizzanti, ha delle caratteristiche precise e facilmente riconoscibili: è un soggetto narcisista, ego-centrato; è una persona mistificatrice della realtà, che trasforma la realtà in modo capzioso e funzionale alle proprie esigenze. E’ un eccellente seduttore, attira a sé la preda con l’inganno, vendendo un’immagine decisamente illusoria di sé. Fa di tutto, in fase iniziale, per creare nella coppia una simbiosi emotiva, cerebrale e fisica, dando la sensazione all’altro di vivere in un rapporto affettivo unico ed insostituibile. Nella fase del corteggiamento, si propone in un ruolo protettivo, accudente, generoso ed attento.

Capovolge le situazioni, ribalta i ruoli, spiazza e “gioca” a far sentire costantemente inadeguata la propria vittima, minando costantemente la sua autostima, attraverso la svalutazione, la derisione ed il disprezzo anche sottili. Tende ad annichilire emotivamente e psicologicamente l’altro, considerandolo alla stregua di un proprio “accessorio”.

Come avviene la trasformazione da principe azzurro ad orco cattivo?

Dopo un circoscritto arco di tempo, una volta conquistata la fiducia della partner, rimasta irretita dal suo fascino, inizierà la fase di “trasformazione”. Diventerà freddo, distante, aggressivo, anche camuffando tale stato con un’apparente e mite dolcezza.

Diraderà le attenzioni, sino ad imporre degli allontanamenti strategici senza dare spiegazioni, usando il “silenzio” in modo strumentale allo scopo di aumentare la destabilizzazione della partner, tanto da farle toccare con mano un  “vuoto” intorno a sè.

Sarà ipercritico su ogni comportamento della compagna, sino ad arrivare ad ingiuriarla ed umiliarla, anche in modo velato e sottile.

Un tale soggetto tende ad alterare la realtà, conducendo doppie o triple vite, non chiudendo mai definitivamente una relazione e facendo sentire contemporaneamente inadeguata la partner al proprio fianco. La menzogna e l’omissione sono gli strumenti principali che utilizza per irretire la sua vittima, che passerà da “sensi di colpa- inadeguatezza” all’essere “perdonata e adulata”. Una strategia che gli servirà all’ex principe azzurro per garantirsi, così, il controllo della relazione e preservare il potere della propria “dominazione”.

Cosa induce la donna a rimanere in una relazione come questa, dai connotati così “perversi” e distruttivi?

La donna, dopo esser stata adulata e circuita dalla cascata di attenzioni e di “cure” del primo periodo, si ritrova disorientata, confusa. Si chiede cosa abbia fatto per rompere l’idillio. Inizia a vivere nell’illusione che il rapporto possa tornare come un tempo, grazie anche al fatto che le vessazioni di cui è vittima, non sono costanti e continuative, ma subiscono delle interruzioni, durante le quali spera che il rapporto ritorni “idilliaco” come un tempo. La donna entra poi in una seconda fase in cui farà il possibile (ed anche l’impossibile) per far cambiare idea al proprio “persecutore” e recuperare l’approvazione perduta. Registrerà una crescita esponenziale di sensi di colpa (da lui strategicamente alimentati). Avrà la paura di rimanere sola, di perdere il compagno (suo ultimo punto di riferimento, dato il vuoto affettivo che si sarà creato intorno a lei).

 La sua capacità critica e di giudizio risultano minati: non è più in grado di valutare i fatti e la relazione per quella che è diventata. La sua vitalità si sgrana. Si ritrova insicura, anche del proprio sentire, con lo sguardo spento, spaventata, destabilizzata, in ricerca ossessiva di rassicurazioni e conferme da chiunque, banalizzando al tempo stesso lo smarrimeno che sta vivendo.

Cosa fare per smettere di soffrire, uscire dallo smarrimento e ritrovare sé stesse?

Durante la fase di svilimento psicologico, la donna perde il vero “contatto con se stessa” e con la propria natura. Diventa “un qualcos’altro…” da sé, per resistere, per restare, per sopravvivere.

L’unica strategia vincente per riappropriarsi di sé è darsi alla “fuga”, interrompendo ogni tipo di contatto con il soggetto manipolatore, che non è in grado di cambiare.

Chi è in grado di cambiare la situazione ed interrompere questi soprusi e queste forme di subdola violenza è la donna, per quanto esso sia faticoso.

Si fa molta fatica a far emergere il problema della violenza psicologica, intesa anche come micro abusi, micro ferite quotidiane, assenza reiterata di rispetto.

Il primo passo da fare è prenderne coscienza, da sola o facilitata da una professionista che la ascolti, la supporti nella riconquista della propria autostima e della sua capacità di giudizio.  I passi a seguire: riappropriarsi dei propri spazi e delle precedenti frequentazioni (amici, parenti colleghi, conoscenti spazzati subdolamente via dall’orco); documentarsi su tutto ciò che si trova sull’argomento, evitare di dare altre chance al manipolatore.

Tutto questo permette di alleviare la solitudine, riconoscersi in una problematica e comprendere che ci sono modi per uscire dalla sofferenza e riappropriarsi della meritata felicità.

Dott.ssa Gabriella Gravili

8 Commenti

  1. io sono un uomo con questo problema, sono narcisista, manipolatore, ma non lo sapevo, pensavo che questo comportamento fosse normale, ora mi faccio rabbia da solo, come posso cambiare?

  2. Salve a tutti :))
    Ho 25 anni e da 7 mesi conduco una relazione con un bell’ esemplare manipolatorio. “Ti amo amore mio, sei la mia vita …mi manchi tanto” e poi il giorno dopo, ad una semplice disattenzione ad un suo messaggio su whatsapp, risposte fredde del tipo : ok, cpt, ciao.Follia pura.Sbalzi umorali continui nell’ arco di un solo giorno, conversazioni uguali e reiterate incentrate sul “ che fai?”, “che farai dopo?” …Niente discorsi sulle giornate, niente scherzi, etc. Alla mia voglia di scherzare ed essere allegra risponde: basta ora!
    Per non parlare delle fasi svalutative: Ne hai sempre una! E ora che ho fatto? Tu sei pazza…mi fai passare la voglia di stare con te!Guai a fargli notare un comportamento scorretto o irrispettoso! Le sue risposte sono le seguenti: Perché tu che hai fatto con me? Pensa al modo in cui hai agito con me! Ragazzi, preparatevi perché ora arriva la fase del vittimismo fasullo: Io non merito queste cattiverie nei mei confronti! Io non ho colpa, la colpa è tua, non mia! I suoi aborti grammaticali e ortografici rendono il tutto meno minaccioso e più ridicolo, per fortuna.Cmq, non mi frega più. Alla prossima mancanza di rispetto, lo battezzo!

  3. Dieci lunghissimi anni a concedere possibilità ad un essere spregevole..
    La rabbia che mi è esplosa dentro..per la stupidità mia..
    Tutto si è svolto dinanzi ai miei occhi..e la mia natura diretta leale ma indipendente nelle opinioni nelle idee nelle scelte mi ha resa bersaglio di cattiverie..
    Egli indossa una divisa..e si veste di essa per vendere la sua legale apoarenza e nasconderne la criminale sostanza..

  4. Quanto descritto, è tutto assolutamente vero! Anzi direi, è una descrizione all’acqua di rose. L’uomo descritto, arriva a ben oltre, trasformando la donna/moglie/partner ad un semplice oggetto da usare a suo piacimento. Il sultano, avrà inoltre la certezza che alla prima rottura violenta della relazione da parte della donna, avrà anche la certezza di un suo ritorno, grazie ai sensi di colpa e a alle paure insite nella donna dopo anni e anni di violenza psicologica. Lei ritornerà e subirà qualsiasi tipo di umiliazione: verbale, psicologica e sessuale. Diventerà ancora più succube, ancora più plagiata e si auto-annullerà giornalmente, un pò per volta… Quindi depressione, anoressia e altro..
    Senza dimenticare dei tradimenti certi del sultano, …anche con prostitute o amanti che alla prima avvisaglia, scappano.
    E se ci sono dei figli di mezzo, anche loro sono spesso già ammaestrati e pronti ad incolpare la madre, della eventuale fine della famiglia e della relazione genitoriale.

    Poi il sultano, si renderà forse conto, che il suo oggetto/donna perde smalto, diventa inadeguata e denuncia con il suo viso, il suo corpo e i suoi occhi, tutte le violenze subite. Saranno alla vista di tutti, e tutti inizieranno a domandarsi il perchè, puntando il loro dito in una sola direzione. Forse allora, vi sarà la rottura definitiva, forse allora la donna capirà che non vi sarà più alcun motivo di portare avanti un relazione/matrimonio fallimentare da anni.

    Chiudo, un consiglio a tutte le donne, svegliatevi!, siate voi stesse, non fatevi imporre nulla, nemmeno un caffè..

    Non svendetevi al primo che arriva per la vostra fame di carezze, siate consapevoli della via della vostra felicità. Non perdete mai di vista questo concetto!

    Esperienza vissuta, vista dagli occhi di un uomo.

    • Sono vittima diviolenza psicologica fatta da un manipolatore. Tt quello descritto e’assolutamente vero.purtroppo io ho subito anche violenze fisiche e neanche questa cosa mi ha fatto capire che dovevo allontanarmi da questo vampiro killer. Ora sto capendo dopo un anno di insulti e abusi… che queste persone…se cosi si possono definire…ma nn credo…sono malati. Il problema e’che loro nn si rendono conto …sto capendo tante cose e documentandomi ho trovato assolute certezze di manipolazioni, e credo che se anche si fa molta fatica…e lo posso garantire di persona che la cosa migliore da fare e’allontanarsi…dicendogli quello che veramente pensate di lui anche in modo verbale forte (perché questo e’quello che fanno con noi) lui si allontanerà usando la sua tattica…ma nn cedete ancora nella trappola perché a distanza di tempo …tornera”…abbiate fiducia di voi stessa e cercate di riprendere la ca vita se necessario con l aiuto di una psicologa.

  5. mi chiamo paola,ho 45 anni e da circa dodici anni ho una relazione con un uomo dalla personalita’narcisista.Sono divenuta dipendente e il mio carattere e’ cambiato.Sto male,sono sfiduciata ,fino ad avere brutti pensieri..Ma non riesco a lasciarlo.Conoscete un psicoterapeuta valido,in toscana.cioe’,abito a Montecatini Terme
    Cordiali saluti

    • Ciao, non pensare ai mostri del passato, incentrati su ciò che accade al tuo presente! Sono sicura che, malgrado la dipendenza affettiva, arriverà un momento in cui le vessazioni del tuo malefico partner oltrepasseranno il limite della sopportazione.Ti consiglio di considerare l’ idea di conoscere altra gente, anche mentre sei schiva di questo rapporto.Almeno non vedrai solo lui nella tua testa.Quando ti tratterà male, avrai almeno una spalla vicina che potrà darti supporto e ti aiuterà a distrarti dal mostro.in un certo senso, comincerai a dargli meno importanza perché avrai un nuovo uomo su cui oncentrarti.Vedrai, come rosicherà! Ti ha tradita? Perché non puoi farlo anche tu?Salvati, cara.Questa non è gente, sono tumori ambulanti!

  6. io per sbaglia tanti anni fa avevo chiesto l’amicizia virtuale a un individuo ligurese, e lui ha iniziato a diffamarmi in web, clonandomi il profilo facebook, alla mia insaputa usandomi come esca per vedere quante vacche gay ci sono on line…!!!!!!! e grazie alla sua compiacenza di una companYa radiofonica lui mi diffama continuamente insieme a una malagatta sua conoscente gentaglia poco raccomandabili…!!!!!

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