Resa dei conti nel Pd, Bruno azzera la segreteria provinciale: “Non condivido il metodo sugli espulsi”

BRINDISI- Tanto tuonò che piovve.  Maurizio Bruno azzera la segreteria provinciale del Pd. Arrivano le espulsione nel partito democratico della provincia di Brindisi, e al segretario provinciale non va giù il metodo utilizzato,  ed oggi annuncia l’azzeramento della segreteria con la costituzione  di un comitato politico al quale fanno parte parlamentari, consiglieri regionali e commissaria di Brindisi Sandra Ant0onica per costruire un percorso basato su competenze. “Vogliamo ripartire dal basso- spiega Bruno- la mia intenzione era quella di allargare la segreteria ma è stata bloccata anche questa proposta. Oggi si aggiunge il metodo da me non condiviso sulla espulsione di alcuni iscritti al partito. Espulsione che bisognava far valere solo contro chi era candidato in altri schieramenti , mentre sugli altri nomi bisognava aprire una discussione.”

Maurizio Bruno non ci sta alla espulsione soprattutto di un suo vicinissimo, componente della sua segreteria, il fasanese Sante Livrano, che ha già presentato ricorso. Livrano sarebbe stato espulso perché secondo qualcuno avrebbe appoggiato un altro candidato alle amministrative, una supposizione. Su Brindisi invece il segretario provinciale non si espone molto. Dice solo : “Avremmo dovuto discutere e recuperare il recuperabile. Sono d’accorso sull’espulsione dei candidati, ma non gli altri.”

Nella lista degli espulsi dal Pd compaiono i candidati Salvatore Brigante, Luciano Loiacono, Marika Rollo, Umberto Ribezzi, Enrico Latini,  Loredana Legrottaglie, ai quali si aggiungono Raffaele Mauro, Vito Camassa, Michele Errico e Sante Livrano.

Le espulsioni sono state deliberate da comitato provinciale dei garanti.

Un atto politico quello del segretario provinciale, un messaggio chiaro al suo partito e a qualche dirigente.  Nel Pd si consuma una resa dei conti per un risultato quello brindisino che a molti esponenti interni non è piaciuto. Dopo le amministrative qualcuno si ribella a troppi rospi che ha dovuto ingoiare, compresa la candidatura a sindaco di Nando Marino( persone per bene) ma imposta da Emiliano che con il pd poco c’entrava.

Si parte dalla segreteria provinciale in vista anche dei futuri congressi post referendum. Una provincia partitica che potrebbe essere ridisegnata alla luce anche delle riforma sulle circoscrizioni,  che vede annettersi a Brindisi anche alcuni comuni del leccese.

Lucia Portolano

1 Commento

  1. il vero problema è che vogliono dettare ed imporre candidati sindaci che non sono condivisi dalla base e dagli umor della popolazione locale. D’altronde canto il caso “Gonzales” avrebbe dovuto insegnare qualcosa. La verità è che dobbiamo sempre dipendere dalle altre provincie, non avendo vere personalità politiche locali in grado di opporsi allo strapotere barese o leccese. Così Brindisi non riesce a decollare, ad avere un armonico ed efficace sviluppo,a riappropriarsi della politica giusta per un armonico, corretto indirizzo del bene comune……ed intanto si continua ad ammalarsi e morire di leucemie e tumori. Viva Brindisi

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