Ricatti e politica, caso Ribezzi indaga la Digos, ascoltate alcune persone

BRINDISI- Accuse e ombre di ricatti  nella politica brindisina, la Digos indaga sulla vicenda Ribezzi e quella richiesta di un posto di lavoro alla moglie denunciata pubblicamente dal coordinatore cittadino di Noi Centro Toni Muccio, e dall’onorevole di Direzione Italia Nicola Ciracì. Ma all’attenzione degli agenti al comando del vicequestore Antonio Caliò anche altre vicende.

L’uscita dalla politica di Massimo Ferrarese con le sue dichiarazioni in merito a presunti ricatti legati alla caduta dell’amministrazione Carluccio non finiscono nel vuoto. Finiscono negli atti dei poliziotti   anche le interviste di Toni Muccio e Nicola Ciracì che hanno gettato ombre sulla scelta dell’ex consigliere Umberto Ribezzi di dare il proprio sostegno per far cadere l’amministrazione. La sua la firma necessaria per porre fine alla legislatura Carluccio. Ribezzi, che stanno a quando riferito da due, avrebbe chiesto un posto di lavoro per la moglie. Muccio dice che ci sarebbero messaggi e conversazioni conservate che lo dimostrerebbero. Per quanto riguarda Ciracì è stato lo stesso Ribezzi ad annunciare in una diretta Facebook che ingenuamente avrebbe chiesto all’onorevole se fosse possibile aiutare la moglie perché era stata licenziata. In entrambi i casi l’ex consigliere non sarebbe stato accontentato.

Gli agenti della Digos nelle ultime ore hanno invitato come gente informata sui fatti  alcune persone in questura per essere ascoltate. Ora si sta procedendo d’ufficio. Lo stesso Ribezzi il giorno dopo lo scioglimento del consiglio aveva sporto denuncia per presunte minacce subite.

Lu.Po.

 

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