Rifiuti e corruzione: rito abbreviato per Consales e Screti

BRINDISI- Rito abbreviato condizionato all’acquisizione di alcuni documenti e all’ascolto di alcuni testimoni  per l’ex sindaco Pd di Brindisi Mimmo Consales, l’imprenditore Luca Screti, e la Nubile società dello stesso Screti.  L’ex primo cittadino e l’imprenditore dei rifiuti sono accusati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio per una presunta tangente da 30mila euro che Screi avrebbe  pagato per ottenere facilitazioni nella gestione di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti.
Sono invece stati rinviati a giudizio altri due imputati, mentre un terzo ha fatto richiesto di oblazione. Il processo con rito ordinario inizierà il 9 febbraio. Gli imputati hanno chiesto ed ottenuto di non procedere per il rito ordinario. Questo significa la pena potrebbe essere ridotta di un terzo. Così come richiesto dal legale di Consales, l’avvocato Massimo Manfreda, nel corso del processo sarà ascoltato come testimone l’allora dirigente del settore Ambiente al Comune di Brindisi Fabio Lacinio. La difesa vuol dimostrare che il procedimento con il quale è stato affidato a Screti l’impianto di compostaggio era regolare.  È stato lo stesso Screti ad ammettere davanti ai magistrati di aver dato 30mila euro a Consales. L’ex sindaco ha dichiarato di aver preso quei soldi come un contributo elettorale, e di aver commesso solo l’errore di averli intascati dopo la sua elezione. Nubile gestiva anche la discarica comunale.

Intanto il gup Tea Verderosa ha ammesso tutte le parti civili costituite: oltre al Comune di Brindisi, sei Comuni della provincia e Legambiente.
Consales e Screti furono arrestati il 6 febbrao 2016 dagli agenti della Digos dopo un’inchiesta coordinata dal pm Giuseppe De Nozze, tra le altre accuse contestate  anche la frode in pubblica fornitura, reati ambientali e inosservanza di un provvedimento dell’autorità.

BrindisiOggi

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