Rifiuti plastici per costruire pareti, il progetto di giovani brindisini arriva terzo alla Startup weekend Lecce

BRINDISI – EcoSide-Plast the wall that saves the world questo il nome del progetto del team, contenente due ingegneri del brindisino, che ha vinto il terzo posto alla quinta edizione della Startup Weekend Lecce con l’obiettivo di risolvere uno dei più grandi tarli dell’epoca contemporanea: il riciclaggio della plastica.

Questo evento è ormai ben solido ed è organizzato da The Qube in collaborazione con Link-Coordinamento Universitario Lecce, YouthMed e CambiAmore, nelle giornate dall’11 al 13 ottobre. La Startup ha visto la partecipazione di settanta giovani, di cui venti proveniente da altre nazioni.

Il team di bronzo porta avanti un’idea di Fabrizio Falconieri, abbracciata e progettata dalle competenze specifiche di Azzurra Lazzari e Giuseppe Orlando laureati in economia e di Davide Pensabene, Vito Urso e Harid Rasad, laureati rispettivamente in ingegneria edile, gestionale e meccanica.

“Il progetto EcoSide-Plast nasce dall’individuazione di un problema presente oggigiorno e che coinvolge tutti, ovvero l’inquinamento dei rifiuti plastici – spiega Vito Urso ingegnere di Ceglie Messapica che ha esposto l’intero progetto in inglese al termine dei tre giorni della Startup –  Con la volontà di contribuire alla risoluzione di quest’ultimo, si è pensato di proporre quindi una soluzione che potesse avere un’opportunità di mercato. A seguito di una fase di validazione ci si è resi conto che è forte la necessità, soprattutto da parte di attività imprenditoriali e gestori di padiglioni espositivi, di gestire gli spazi interni in un modo semplice e veloce. La soluzione a cui si è pensato è quindi utilizzare i rifiuti plastici per la realizzazione di pareti divisorie scorrevoli.” La forza di EcoSide-Plast è sicuramente avvallata dalla perfezione con il quale il progetto, da più punti di vista, è stato curato e costruito, ma un ruolo da prima punta è stato giocato dal tema che i ragazzi hanno deciso di toccare: la plastica e il suo possibile riutilizzo. Il discorso ambientale è estremamente presente, solo alla fine del mese di settembre si è avuta la terza mobilità mondiale chiamata “Fridays for Future” che gridava in tutte le piazze, vicine e lontane, i problemi del nostro pianeta, l’incuranza del genere umano e l’intervento di figure politiche che approvassero dei progetti innovativi ed ecofriendly. Questo progetto si sposa perfettamente con le necessità ambientali e coinvolge una fetta sociale che ormai sta prendendo il sopravvento e questi sono stati sicuramente i motivi che hanno spinto i giudici della Startup Weekend Lecce a premiarli con una meritatissima medaglia di bronzo. A tal proposito Davide Pensabene ingegnere edile di Brindisi, il quale si è occupato della realizzazione grafica e tecnica del prodotto, sottolinea le motivazioni che lo hanno spinto a sposare l’idea di Falconieri. “L’idea di creare un prodotto di elevata sostenibilità e che riduca notevolmente l’impatto ambientale è piaciuta fin dall’inizio. Ad oggi, purtroppo, il problema dello smaltimento della plastica è molto sentito. Ogni anno vengono dispersi nell’ambiente tonnellate di rifiuti che causano gravi problemi al nostro habitat. Riutilizzare la plastica per realizzare tramezzature modulari per interni ad uso civile e commerciale può aiutare l’edilizia a raggiungere quell’ottica di green building e di economia circolare.”

Il premio consiste in un percorso di accompagnamento, incubazione e accelerazione d’impresa con “Arti Factory” (specializzata nell’industria manifatturiera), che metterà a disposizione servizi di affiancamento, tutoraggio, assistenza manageriale e tecnica per la realizzazione del prototipo e il successivo collaudo.

Il sentimento di speranza all’interno del team bronzeo è comune, tutti i componenti si augurano che EcoSide-Plast the wall that saves the world non rimanga solo un nome d’effetto e a tal proposito Urso conclude “Sono contento del fatto che la nostra idea sia risultata tra quelle vincitrici e valuteremo, nel prossimo periodo, la fattibilità tecnica ed economica del nostro progetto d’impresa. Speriamo che ci siano i presupposti per qualcosa d’interessante, che possa contribuire a rendere più pulito il nostro pianeta. La motivazione non ci manca!!!”

Alberta Esposito

 

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