Rilasciati per un errore, tornano in carcere due strozzini

FRANCAVILLA FONTANA- Il 16 ottobre scorso erano stati arrestati per estorsione ed usura ma a causa di un vizio di forma erano poi stati rimessi in libertà. Oggi tornano in carcere Gianfranco Mezzolla, 45 anni di San Pancrazio Salentino, e Angelo Librato, 32 anni di Mesagne. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del Tribunale di Lecce, Cinzia Vergine, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce il sostituto procuratore  Alberto Santacatterina. Librato e Mezzolla sono accusati di usura ed estorsione continuata, in concorso e aggravate, sia dal rilevante danno economico, che dall’aver approfittato dello stato di bisogno della vittima e poiché erano in danno di attività imprenditoriale. In pratica le indagini hanno dimostrato che i due continuavano a minacciare ed usare violenza nei confronti di un imprenditore di Erchie al quale tempo addietro avevano concesso un prestito di 10mila euro applicando tassi di interesse sempre più alti sino ad arrivare ad una somma complessiva di 65mila euro, pari al 462% su base annua. Gli investigatori hanno potuto ricostruire diversi episodi in cui Mezzolla e Librato si facevano consegnare il denaro, in caso persino una vettura Audi A3 di proprietà della vittima. Per convincere l’imprenditore i due oltre a sottoporlo a minacce continue vantando persino la parentela con il boss della SCU Francesco Campana, usavano anche violenza. E’ stato accertato che i due nel maggio del 2012 avevano picchiato con un bastone di legno ed un tira pugni la vittima al punto tale da rompergli due costole. Alla fine  lo scorso 28 agosto la vittima si era rivolta ai carabinieri ed aveva denunciato il suo incubo. Da qui sono partite le indagini durante le quali si è verificato un episodio decisamente allarmante. Angelo Librato aveva tentato di estorcere denaro anche ad una conoscente dell’imprenditore, un’impiegata all’ufficio postale che Librato voleva coinvolgere nella pianificazione di una rapina da consumarsi il primo ottobre. Le intenzioni e le continue minacce ed azioni violente di Librato hanno così costretto gli investigatori a chiudere le indagini in tempi brevissimi al fine di scongiurare altri episodi criminali che avrebbero visto la collaborazione anche di Mezzolla. Ora il fascicolo è passato alla Direzione distrettuale antimafia di Lecce che ha ravvisato gli estremi del concorso esterno di tipo mafioso. Librato e Mezzolla raggiunti dal provvedimento   nelle rispettive abitazioni, sono stati tradotti nella casa circondariale di Lecce a disposizione della A.G. e in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Per le vittime sono state già avviate le pratiche relative all’accesso al Fondo Vittime di Usura con la preziosa collaborazione della Associazione Antiracket di Francavilla Fontana.

Lucia Pezzuto

 

 

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