Rottura nel Pd, quattro si dimettono: “una lotta tra gruppi per interessi privati. Questo non è il Pd”

BRINDISI-La vecchia anima dei Ds si fa sentire all’interno del partito democratico di Brindisi. La pace post congresso cittadino tra l’attuale segretario Antonio Elefante e lo sfidante alla segreteria  Cristiano D’Errico non è mai arrivata. Si parlano due lingue diverse a quanto pare. Alla fine quattro componenti della segreteria cittadina, compreso D’Errico hanno dato le loro dimissioni. Con lui Mimmo Tardio, Buzzerra e Alessandro Gianicolo. Dopo qualche mese da quella decisione i quattro oggi spiegano le ragioni. Non sentendosi rappresentati, né hanno voglia di rappresentare un partito che ha perso i valori e le funzioni originarie. Dove manca il dialogo e le occasioni di confronto sui temi della città, dalla raccolta rifiuti alla criminalità, dall’ordine pubblico all’emergenza all’ambientale, alla situazione delle periferie. Insomma un partito che non è capace più di ascoltare la gente, ma è  l’estrinsecazione di una lotta tra gruppi che rappresentano solo interessi privati e non della collettività. Una denuncia forte da parte dei quattro ex componenti della segreteria, che non intendono però lasciare il partito, ma ne propongono il rilancio.

“Tredici componenti del Direttivo Cittadino del PD- spiega D’Errico- avevano chiesto, con un documento ufficiale, la convocazione di un direttivo che trattasse di sicurezza e ordine pubblico, ambiente, rifiuti e degrado della città e della periferia, della spending review ed i suoi riflessi sul bilancio comunale e delle problematiche legate al servizio di riscossione tributi. In quella richiesta veniva sottolineata che l’urgenza di quei temi imponevano, altresì, un’importante riflessione sull’efficacia dell’azione politica del Partito Cittadino, del Direttivo e della Segreteria. Anche questa richiesta è caduta nel vuoto, com’è caduta nel vuoto la proposta avanzata al Segretario, in occasione dell’ultimo direttivo svoltosi a novembre, di riportare al centro della discussione e dell’impegno politico, un percorso di trasparenza il che, attraverso un’analisi serena ed onesta delle responsabilità che coinvolgono anche il PD nel degrado sociale della città, riproponesse e riportasse, in tutta la sua attualità, il corretto rapporto con le istituzioni cittadine ed il loro uso ai fini dell’interesse comune, al centro dell’agire politico ed amministrativo.”.

I dimissionari parlano di continue richieste di iniziative cadute nel vuoto in un Pd senza più un’idea di rilancio,  “ma impegnato- continua D’Errico- in una serie di incontri in sedi non istituzionali, per firmare una tregua armata fasulla e priva di qualsiasi idea di rilancio del PD, ma che invece fa chiaramente trasparire una confusione preoccupante di ruoli, tra partito ed amministrazione.”

Il segretario cittadino del Pd è anche consigliere comunale.

Mimmo Tardio oltre a contestare la mancanza di confronto sui temi e del coinvolgimento di movimenti attivi sul territorio che possano dare un contributo, critica fortemente l’operato della giunta Consales. (Ci sono due assessore del Pd, lo stesso sindaco è del Pd).  “Nonostante i tanti strombazzati impegni, pronunciamenti ed incontri vari- afferma Tardio- la situazione della giunta comunale sia ancora in catastrofico stallo. Ho la nettissima impressione che vi sia un distacco ad oggi insanabile tra le richieste legittime d’una comunità che avverte il vuoto o la stallo d’una politica amministrativa che, volente o nolente, non è nella sua pienezza e non sempre stiamo percependo che ad essere additati quali responsabili del tutto siamo noi del PD.”

Ognuno spiega le ragioni delle proprie dimissioni, ma le motivazioni sono per tutti le stesse. “La mancanza di qualsiasi proposta politica, progettuale e di idee che gli organi direttivi (direttivo e segreteria) del partito- dice Alessandro Gianicolo- è stata la principale motivazione dell’uscita dalla segreteria stessa e tenendo presente che spesso nei direttivi il “signor Sindaco” si è reso disponibile e anzi ha stimolato la collaborazione del partito fa risultare ridicola l’idea di voler far passare la nostra scelta come un elemento di spaccatura verso l’amministrazione comunale.”

Serviranno a qualcosa le dimissioni dei quattro componenti? Riuscirà il Pd a ritrovare forza e rilancio, non solo elettorale?

Dopo anni vissuti all’ombra di altre forze politiche, il Pd negli ultimi 2 anni e mezzo è riuscito a ritagliare uno spazio rilevante. Tornato in auge nella vita politica amministrativa, ha perso però la sua naturale attitudine a discutere con e tra la gente. Capace di portare a votare tante persone mettendo in lista candidati che del Pd conoscevano a mala pena la sede, ma perdendo poi gli stessi elettori strada facendo.

Lucia Portolano

 

 

1 Commento

  1. E chi sarebbero sti 4 “democratici” ? Poche persone che compaiono sui media locali con continui comunicati stampa farebbero la democrazia di un partito cittadino? Questa sarebbe la loro democrazia? Continue illazioni contro la conduzione del partito…. da parte di 4 gatti guidati da un vecchio volpone messo oramai da anni in un angolino. E fatela finita che non siete la maggioranza ma una scarsissima minoranza che rappresenta una corrente… vecchia… da prima repubblica.

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