Salasso Tari: 100 euro in più a famiglia, e per un box di fiori 2mila euro di tassa: “Così chiudiamo”

BRINDISI- (da Il7 Magazine di Lucia Pezzuto) Tari alle stelle, ultimo regalo dell’amministrazione Rossi, brindisini alle prese con gli aumenti della Tassa sui rifiuti. Dal 25 al 30 per cento, nuova mazzata per i cittadini che in questi giorni si sono visti recapitare la Tari. Il pagamento della prima rata è già scaduto il 30 giugno scorso ma qualcuno ha ricevuto l’avviso di pagamento qualche giorno dopo. A poco contano le lamentele e le segnalazioni , la tassa va comunque pagata e subito. Molti hanno scelto la rateizzazione dinnanzi alla alternativa di pagare in unica soluzione. Dalle civili abitazioni alle attività commerciali si registrano aumenti importanti che in pochi riescono a saldare. “Sono un pensionato e percepisco 1200 euro al mese. Io abito in una casa di novanta metri quadri e sino allo scorso anno pagavo circa 412 euro- racconta Franco, 77 anni , ex dipendente statale- quest’anno mi sono ritrovato ben 517 euro, ma la casa è sempre  quella e ci abitiamo sempre io e mia moglie. Perché devo pagare una Tari con un aumento di quasi 100 euro. Non me lo spiego”. Franco come tanti altri brindisini ha trovato una brutta sorpresa nella cassetta delle lettere . L’uomo è in difficoltà pur percependo una pensione dignitosa rispetto a tanti altri cittadini. “Ovviamente la pago a rate- dice- non posso affrontare una spesa simile in un solo colpo. Ma penso anche a chi ha figli ed in famiglia ha solo uno stipendio ed un mutuo da pagare”. L’aumento della Tari non arriva a sorpresa. In molti se lo aspettavano. E’ stato l’ultimo atto dell’amministrazione Rossi dettato anche da una raccolta differenziata che nella città non decolla affatto. Tra gli ultimi dati quella di maggio che si attesta al 46,15 per cento. E’ il secondo
peggior andamento dei primi cinque mesi del 2023, mentre la media è leggermente più alta (46,9 per cento). La soglia minima del 65 per cento resta un miraggio. Con una percentuale così scarsa di rifiuti da trasferire al riciclo inevitabilmente i costi di gestione del servizio lievitano, soprattutto se si considera che il trasporto e smaltimento avviene presso impianti privati distanti svariati chilometri da Brindisi, stante la perdurante indisponibilità
della discarica comunale di Autigno. “Faccio correttamente la differenziata e pago le tasse- dice Roberto , operaio edile , padre di due bambini ancora in età scolare- abito al quartiere Sant’Elia, in via Benvenuto Cellini. Ora , lasciando stare che alcuni gettano la spazzatura dove capita , è anche vero che chi gestisce il servizio non sempre lo fa correttamente. Ci sono giorni in cui non passa nessuno e la spazzatura resta sul marciapiede. Ho chiamato spesso l’azienda dei rifiuti per segnalarlo. Quindi mi chiedo perché dobbiamo anche pagare l’aumento se poi il servizio non è neppure adeguato?”. Le segnalazioni e le lamentele sono tante ma il problema resta. I costi di smaltimento sono eccessivi ed a pagarne lo scotto sono i cittadini. L’aumento della Tari non ha risparmiato nessuno e c’è qualcuno, che ovviamente vuol restare anonimo che dice tranquillamente che non la pagherà. “Io negli ultimi due anni non l’ho pagata e non la pagherò neppure quest’anno- dice candidamente una donna che abita in una delle tante case popolari di proprietà dello stesso Comune di Brindisi- l’ultima volta è stata prima del Covid, ancora lavoravo. Poi sono stata licenziata e adesso , se va bene, lavoro a giornata. Quando porti a casa si e no 500, 550 euro come fai a pagare anche la spazzatura. O mangi o paghi e sinceramente io non posso dire a mia figlia che il frigo è vuoto perché ho pagato la spazzatura. Questo nuovo sindaco si deve mettere una mano sulla coscienza e cercare di rimediare i danni che ha fatto la vecchia amministrazione”. L’esasperazione è tanta e spesso la gente preferisce assumere decisioni estreme come nel caso della signora. Resta tuttavia il fatto che la Tari sta dando filo da torcere a tutti anche agli imprenditori che si occupano di ristorazione o di attività dove si produce umido come nel caso dei fiorai. Un esempio per tutti gli esercenti che vendono i fiori nei pressi del cimitero di Brindisi e che occupano le strutture comunali di pochi metri quadri pagando un regolare canone. La loro Tari quest’anno ha subito un aumento di circa un terzo rispetto allo scorso anno. I negozietti sono all’incirca di 41 metri quadri la Tari per ciascuno di loro in media lo scorso anno è stata di 1700 euro . Quest’anno il nuovo bollettino riporta un importo di 2037 euro. “Quanti fiori dovremmo vendere per pagare una tari simile- dicono all’unisono- nessuno di noi guadagna tanto vendendo i fiori che tra l’altro dopo due giorni appassiscono. Il Comune si base sull’umido che produciamo ma non considera che molto di quell’umido rappresenta una perdita, fiori e piante non vendute, senza considerare gli aumenti in generale di tutti i consumi”. A conti fatti molta di questa gente dovrebbe lavorare solo per riuscire a pagare le tasse e resterebbe in ogni caso in negativo. La situazione non cambia di molto per i ristoratori che lamentano anche l’aumento di utenze e materie prime. “Siamo veramente alla frutta- dice Gaetano Greco, titolare del Bar Betty e della Pizzeria annessa- in questi anni abbiamo subito solo aumenti. Nonostante questo abbiamo cercato di mantenere in piedi le attività e i posti di lavoro. Io sono tra quelli che bene o male riesce a pagare ma ci sono molti miei colleghi in difficoltà. Senza considerare che il nostro è un lavoro stagionale, adesso riusciamo ad incassare ma l’inverno si lavora poco. Le tasse, però, le paghiamo tutto l’anno”. Anche in queste difficoltà i ristoratori cercano di tener duro ma dopo due annidi pandemia la ripresa in queste condizioni non è per nulla semplice. “I costi delle materie prime sono aumentati , le tasse pure ma io ho deciso di non toccare il listino prezzi- assicura Greco- Il prezzo del caffè o del gelato è sempre quello anche se la gente ora preferisce mangiare un cono in due piuttosto che spendere. Fino a che possiamo tirare lo facciamo ma penso sempre che c’è gente, anche con famiglia , che non riesce proprio e mi chiedo come farà”.

1 Commento

  1. E cosa pensavano i commercianti, che aumentando i prezzi a dismisura la gente avrebbe potuto spendere a proprio piacimento? Stipendi e pensioni non sono aumentati, e le tasse le paghiamo anche e soprattutto noi!

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