Salta la riunione delle operatrici, l’opposizione: «Dipendenti senza stipendio e ospiti abbandonati, dal sindaco nessuna serietà»

LATIANO – Capita, a Latiano, che una riunione richiesta da alcune dipendenti di un’azienda speciale direttamente collegata al Comune e creata dall’attuale amministrazione comunale, utile a parlare anche e soprattutto delle mensilità arretrate dovute alle dipendenti in questione, oscillanti tra le 13 e le 15, salti a causa di uno sciopero generale nazionale. L’interesse alla protesta contro il jobs act del governo  Renzi, però, non ha contagiato tutto il paese: non si sono visti, infatti, nel piccolo centro del brindisino, grandi manifestazioni e cortei, anzi. A Latiano, a causa dello sciopero, è saltata solamente la riunione convocata dalle lavoratrici del Pio Istituto Caterina Scazzeri, chiesta al sindaco della città, Antonio De Giorgi, alla responsabile comunale dei servizi sociali, Lucia Errico, ai componenti del consiglio d’amministrazione della struttura, al presidente del Consiglio Comunale, Salvatore De Punzio, a tutti gli assessori e a tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione. Sarebbe dovuta essere, quindi, una riunione affollatissima ma, per ragioni sindacali, a quanto pare, è andata quasi deserta.

Il “quasi” è d’obbligo visto che all’appuntamento si sono presentati tre consiglieri comunali dell’opposizione, Giovanni Bruno, Giovanni Calcagno e Giuseppe Vitale, e un solo consigliere d’amministrazione dell’azienda speciale, l’avvocato Umberto Bardicchia. Assenti, quindi, gli amministratori, i restanti consiglieri comunali, gli altri membri del cda e, soprattutto, le lavoratrici che, nella richiesta protocollata in Comune l’11 dicembre, avevano chiesto l’incontro “per discutere della gravissima situazione attuale dell’azienda”, rispetto, soprattutto, ai mancati versamenti dei salari per svariati mesi. Da quanto si è appreso, negli ultimi giorni, sarebbe stata corrisposta una delle mensilità arretrate: poca roba, però, rispetto a quanto spetterebbe alle operatrici. I tre consiglieri comunali presenti hanno chiesto lumi all’avvocato Bardicchia che, stando ai loro racconti, era all’oscuro del rinvio della riunione.

«Ci siamo trovati con questa novità, non comunicata a nessuno, e abbiamo chiesto all’avvocato Bardicchia il motivo di quello che era successo – racconta Bruno – anche lui, però, a quanto pare, era all’oscuro di tutto». La versione che Bardicchia avrebbe fornito ai consiglieri pare più che plausibile, visto che, se avesse saputo del rinvio, probabilmente non si sarebbe presentato nei locali della struttura. «Siamo alle solite – prosegue Bruno – Non c’è serietà neanche in questi casi. Eravamo qui per ascoltare le ragioni delle lavoratrici, perché convocati, e ci siamo ritrovati in 3 a sentirci dire dal personale amministrativo dell’azienda che la riunione è saltata a causa dello sciopero. L’intento del sindaco è della maggioranza è chiaro ma, tanto, i nodi verranno comunque al pettine».

Alcuni di questi problemi, in effetti, sarebbero emersi proprio in occasione dell’incontro saltato: nei locali della struttura, infatti, c’erano anche alcuni dei parenti degli utenti ospiti dello Scazzeri che avrebbero raccontato i disagi vissuti dai loro cari ogni giorno. «Abbiamo ascoltato cose che hanno dell’allucinante – racconta Bruno – i figli, i nipoti degli utenti ci hanno detto che i termosifoni non sono in funzione; ci hanno riferito che, nonostante il puntuale pagamento delle rette, sono costretti ad acquistare i panni e i medicinali per gli anziani; addirittura ci hanno detto che non viene celebrata più la messa nella struttura e sono costretti ad accompagnare gli ospiti, esponendoli al freddo del periodo, nella chiesa della Greca».

BrindisiOggi

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