Sanità in difficoltà , nella provincia di Brindisi mancano venti medici di famiglia

BRINDISI-Sanità, nella provincia di Brindisi mancano venti medici di famiglia. E’ quanto si evince dall’ultimo report della Regione Puglia che qualche giorno fa ha pubblicato  il bando per le procedure di assegnazione degli ambiti carenti di Assistenza Primaria residui a ciclo di scelta anno 2023. Secondo la fotografia fornita dalla Regione le vacanze sono così distribuite : a Brindisi ed Ostuni sono quattro, a Fasano sono tre, ad Oria due, a Carovigno, San Michele Salentino, Cellino San Marco, San Donaci e Torchiarolo una e  a Torre Susanna due. Tutto sommato la carenza di medici in provincia di Brindisi è meno pesante rispetto ad altre province come Foggia, dove ne mancano quarantuno, piuttosto che Lecce che conta la mancanza di cinquanta cinque medici o Bari e Taranto, rispettivamente quarantotto e quarantadue . Questo vuol dire che vi sono centinaia di brindisini che non avendo il medico di primaria assistenza il più delle volte, secondo necessità, si rivolgono alla guardia medica o si recano in Pronto Soccorso anche per patologie che potrebbero essere curate tranquillamente in casa. Così facendo contribuiscono a congestionare gli ospedali.  Secondo la Fimmg, la Federazione Italiana Medici Di Medicina Generale, che in Puglia è in stato di agitazione già da diversi mesi e che per il primo aprile ha organizzato una manifestazione a Bari, il problema sarebbe principalmente in un sistema burocratico farraginoso. “Il gravissimo stato di disagio dei medici di medicina generale – MdF, medici 118 e medici di continuità assistenziale – per l’aumento esponenziale della burocrazia è “divenuta asfissiante, che sottrae tempo alla cura dei pazienti e dequalifica l’esercizio della professione”, dicono,  e per l’impossibilità in questa situazione di far fronte al contestuale aumento dei carichi di lavoro dipendente dall’invecchiamento della popolazione ma anche dagli strascichi di due anni di emergenza pandemica, dalla carenza di medici nell’area, frutto di un’errata programmazione nazionale e regionale. “Il Servizio di Continuità Assistenziale è gravato dalla continua mancanza di personale medico e dalla mancata riorganizzazione che non consente l’urgente integrazione funzionale, nel rispetto dei nuovi bisogni assistenziali e della valorizzazione delle competenze dei professionisti del settore- dice Donato Monopoli segretario regionale della Fimmg Puglia- La Medicina di Famiglia è in costante affanno anche per il mancato investimento da parte della Regione per sostenere quei medici che stanno cercando di garantire una adeguata assistenza primaria quotidianamente messa in crisi da pensionamenti ordinari e straordinari”.

BrindisiOggi

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