Santa Teresa, arriva l’accordo di solidarietà ma i Cobas non firmano

BRINDISI – Un accordo di solidarietà con il mantenimento del posto di lavoro sino al 30 giugno per 120 dipendenti con una riduzione oraria sino ad un massimo del 50%, con l’impegno di rivedere in aumento questa percentuale qualora fossero disponibili ulteriori risorse. Ma non tutti hanno accettato di sottoscrivere l’accordo.

È questo l’esito dell’incontro svoltosi in Prefettura tra il Prefetto Vardé, il presidente della Provincia, le organizzazioni sindacali e i 120 dipendenti della Santa Teresa Spa.

Una soluzione tampone che non garantisce una stabilità ai dipendenti ma che invece dà agli Enti interessati di muoversi per creare reti e occasioni per trovare i fondi necessari al reintegro dei dipendenti, tra cui anche la Regione Puglia.

Il Prefetto Vardè, nell’esprimere soddisfazione per l’intesa raggiunta, ha dato atto dell’impegno speso da tutte le parti perché venissero salvaguardati i livelli occupazionali, compatibilmente con il quadro normativo e finanziario in atto.

Intanto, per giovedì 11 febbraio, alle 12 in prima convocazione, e per venerdì 12 febbraio alle 12 è stata indetta una seduta del Consiglio provinciale per discutere dell’accordo di solidarietà per la vertenza occupazionale “Santa Teresa spa”.

A partecipare alla riunione promossa in Prefettura, anche il Cobas, che ha deciso però di non sottoscrivere l’accordo di solidarietà. “Abbiamo chiesto un rinvio di un mese dei licenziamenti per verificare la disponibilità del Presidente Emiliano, il quale nell’incontro di ieri sera (9 febbraio) ha affermato che in 30 giorni questa vertenza va conclusa. Avremmo esercitato maggiore pressione sulla Regione, da cui già nei mesi scorsi ci aspettavamo maggiore impegno. Addirittura sulla questione dei promessi 600mila euro del settore caccia che dovevano essere sbloccati non è accaduto nulla. Il problema per noi – dichiarano i Cobas con Bobo Aprile –  è che quando accetti una perdita dell’orario di lavoro così vistosa è difficile recuperare. Troviamo i programmi di Renzi devastanti per le Province: vogliono portare alla loro totale cancellazione nei prossimi mesi”.

E in questo, secondo i Cobas, “nonostante enunciazioni di principio da parte del Governo, la cosa più grave sarà la mancata salvaguardia dei lavoratori delle società partecipate come la Santa Teresa. È e sarà necessario che la Regione, attraverso progetti che durino nel tempo, prenda sotto di sé la responsabilità di questi lavoratori, per il cui futuro ci stiamo preoccupando”.

Il contratto di solidarietà “pone un grave pregiudizio al futuro di questi lavoratori. Questi 30 giorni dichiarati da Emiliano nella riunione a Brindisi diventano il banco di prova per tutti”.

BrindisiOggi

2 Commenti

  1. Vorrei capire come le persone possano vivere con 500 euro al mese,quando ci sono persone che hanno tolto quello che spettava alle persone, mettetevi nei panni della gente che hanno figli, mutuo,e… forse dei debiti per sopravvivere.

  2. perplessità
    nel caso in cui a giugno non si trovi una soluzione i 120 lavoratori andranno a casa e forse potranno fare domanda di disoccupazione (oggi aspi) ma il calcolo dell’indennità verrà effettuato sulla base della retribuzione percepita alla data di cessazione del rapporto, quindi ridotta del 50%. Quindi, che dire bell’accordo ….. proprio in tutela dei lavoratori. Inoltre sul profilo Facebook del Sig Bruno presidente della provincia nominato si legge che è riuscito a salvare 120 posti di lavoro, vero? Riassumo riduzione del 50% delle ore fino a giugno giusto il tempo di far votare i brindisini e poi “ci è gretu rozzula”

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