Scarichi a Torre Guaceto, il 7 inizia il processo il Consorzio si costituisce parte civile

CAROVIGNO-  Il Consorzio di Torre Guaceto  parte civile nel processo sugli scarichi nel depuratore nelle acque dell’oasi protetta. Nella giornata di oggi i  soci del Consorzio di gestione (Comune di Brindisi, Comune di Carovigno e WWF) hanno deliberato che l’ente, già individuato dalla magistratura come parte offesa, si costituisca parte civile nel procedimento penale avviato a carico di due dirigenti della Regione Puglia e due dell’Acquedotto pugliese per aver permesso lo scarico delle acque reflue provenienti dall’impianto consortile di Bufalaria all’interno del Canale Reale.

“Questa presa di posizione- si legge nella nota inviata dal consorzio- è la logica conseguenza dell’esposto avanzato già lo scorso settembre 2014 con il quale il l’ente chiedeva l’intervento dell’organo giudiziario sulla questione relativa allo scarico del depuratore in Zona A.”

Da questo esposto infatti è partita l’inchiesta della procura di Brindisi. Il processo inizierà il 7 marzo prossimo.

L’assemblea dei soci ha deciso di entrare nel procedimento non solo in qualità di soggetto passivo, ma anche attivo con la costituzione della parte civile. Intanto i soci hanno inviato  a martedì’ prossimo la nomina del nuovo presidente del Consorzio, nome che sarà proposto dal Comune di Carovigno.

“Lo scarico delle acque reflue nella Riserva- affermano i soci- ha creato un’alterazione chimica e biologica delle acque con conseguente danno per l’intera AMP. Danno ambientale e biologico a cui si aggiunge anche un danno economico per il Consorzio derivante dalla cattiva pubblicità prodotta dall’iniziativa.”

Questi i passaggi  burocratici che hanno portato allo sversamento dei reflui nel Canale Reale: il Piano regionale di tutela delle Acque della Regione Puglia, aveva individuato quale recapito delle acque reflue provenienti dal depuratore di Carovigno la condotta marina mai entrata in funzione.

-Per evitare l’illegale scarico dei reflui in falda, ne 2012 AQP presentava alla Provincia di Brindisi una richiesta per ottenere l’autorizzazione per caricare le acque reflue all’interno del Canale Reale, ma il Dirigente del Servizio Ambiente della Provincia di Brindisi manifestava la necessità di attivare una Valutazione di Incidenza Ambientale per verificare l’impatto che lo scarico avrebbe avuto su Torre Guaceto.

-Già in questa circostanza, però, la Regione Puglia, con determina dirigenziale n.163/2012 autorizzava l’AQP allo scarico provvisorio dei reflui nel Canale Reale senza alcuna Valutazione di Incidenza Ambientale. Tuttavia l’attuazione dello scarico non avvenne e si proseguì con lo sversamento nel sottosuolo.

-Con nota del 21.2.2014 l’AQP inoltrava una nuova istanza per l’ottenimento dell’autorizzazione direttamente alla Regione Puglia. Questa volta con determina dirigenziale nel 2014, la Regione autorizzava lo scarico provvisorio all’interno del Canale Reale.

Sin da subito ARPA Brindisi ha analizzato alcuni campioni d’acqua prelevati sia nel punto di scarico all’interno del Canale Reale, che alla foce dello stesso nella Riserva Marina, riscontrando il superamento dei limiti tabellari di diverse sostanze inquinanti rispetto ai margini fissati dalla legge.

 

 

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