Sciopero generale: in 2 mila a Brindisi contro le politiche del Governo

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Al centro Giulio Gazzaneo, Uds Brindisi

BRINDISI – Brindisi questa mattina si è fatta sentire. Brindisi ha aderito allo sciopero del 12 dicembre. Oggi, nella giornata dello sciopero generale, erano circa due mila i manifestanti, tra studenti e lavoratori, che dalle ore 9 hanno sfilato per le strade del capoluogo brindisino contro il jobs act e le politiche sulla scuola e sul lavoro attuate dal Governo. In tutta Italia sono state 54 le manifestazioni come quella avvenuta oggi a Brindisi.

Il lunghissimo serpentone si è mosso da piazza Crispi e attraverso i corsi principali della città, raggiungendo il lungomare e poi la Prefettura di Brindisi in piazza Santa Teresa. ‘Rivogliamo i nostri diritti. Rivogliamo un lavoro dignitoso’ hanno ribadito. I lavoratori dicono basta alla scelta di diminuire i diritti per creare lavoro. Oggi nella giornata dello sciopero generale, le studentesse e gli studenti sono tornati in piazza dopo mesi di mobilitazione, insieme ai lavoratori e contro le misure recessive e fallimentari del governo Renzi. A Brindisi gli studenti hanno sfilato, al seguito del corteo di lavoratori di Cgil e Uil, dando voce unitaria alle oltre 20 mobilitazioni svolte e attive all’interno delle scuole della Provincia.

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La protesta sulla scalinata Virgiliana

“Sono tanti i motivi alla base dello sciopero generale di oggi – ha detto Michele Almiento, segretaria generale Cgil Brindisi -. Motivi enucleati nella denuncia forte che, tra Legge delega sul lavoro, già approvata,  e legge di stabilità, in via di approvazione in Parlamento, il Governo non sta andando nella direzione giusta per far uscire il Paese dalla crisi. Non è vero che si crea lavoro riducendo i diritti”.

Servono – secondo i sindacati – politiche di investimento in tutti i settori produttivi,  politiche di inclusione attiva e di equità sociale. Di fatto non c’è un’estensione dei diritti a chi, finora, era stato escluso, è esattamente il contrario: si stanno cancellando i diritti di chi oggi è tutelato, una sorta di “parità al ribasso”. Il jobs act, – continuano – la riforma del mercato del lavoro, annulla il diritto di essere reintegrato nel proprio posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo, lascia carta bianca al Governo, attraverso la delega, di modificare le regole nel mondo del lavoro svuotando di valore la contrattazione.

Tantissimi erano anche gli studenti brindisino che sono scesi in piazza per manifestare anche il loro dissenso alle politiche attuate da questo Governo.

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Il serpentone degli studenti

“Stiamo occupando e autogestendo le scuole, – hanno detto gli studenti – dimostrando che è possibile sperimentare dal basso un modello di scuola includente fondato su democrazia, partecipazione e cooperazione, totalmente opposto rispetto a quello che ci viene proposto con la Buona Scuola: competitivo, autoritario ed escludente. Rifiutiamo con forza l’ingresso dei privati nelle scuole e la completa sottomissione delle stesse alle aziende e alle logiche del mercato del lavoro. Rifiutiamo il jobs act, che preclude un futuro precario e privo di diritti e tutele alla nostra generazione”.

Con la “La Buona Scuola” – dicono i manifestanti – il Governo affida ai privati il compito di finanziare e indirizzare la scuola pubblica e si punta sulla subordinazione dei percorsi formativi agli interessi dei privati e al ricatto della precarietà. “Non possiamo accettare – continuano – che con la Legge di Stabilità e lo Sblocca Italia si sottraggano risorse alla formazione e alla ricerca, mentre si continuano ad investire milioni in trivellazioni petrolifere, e in grandi opere inutili e dannose per i nostri territori”.

Una delegazione di studenti, giunti ai piedi della Provincia di Brindisi insieme a una rappresentanza delle scuole della Provincia e al presidente della Consulta Provinciale, hanno incontrato il presidente della Provincia Maurizio Bruno.

I temi trattati hanno riguardato l’edilizia scolastica, il problema del riscaldamento nelle aule delle scuole, il trasporto pubblico e la Green Card. Su tutti gli argomenti c’è stata ampia convergenza di posizioni per trovare la più idonea soluzione alle varie problematiche poste in essere dagli studenti. Il presidente Bruno e il dirigente Rini hanno fatto notare che da oggi sono ripresi a funzionare gran parte degli impianti di riscaldamento degli istituti scolastici provinciali e che entro questo sabato tutte le scuole del territorio di competenza saranno riscaldate.

Foto-servizio Gianni Di Campi

Mar.De.Mi.

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