Scu, in manette tre affiliati alla frangia tuturanese, incastrati da un pizzino: “Se c’è da ammazzare, si ammazzerà senza problemi”

BRINDISI- Nuovo colpo alla Scu, tre persone finiscono in manette perché ritenute affiliate alla frangia tuturanese.

I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, coordinati dalla D.D.A. di Lecce, hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere.

MARTENA Raffaele, Classe 1986

Finiscono così in manette : Raffaele Martena, 30 anni di San Pietro Vernotico, Giuseppe Perrone, 44 anni di San Pietro Vernotico, Cristian Tarantino, 28 anni di San Pietro Vernotico.

Perrone e Martena erano già detenuti in carcere, mentre Tarantino sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

TARANTINO CRISTIANL’ordinanza  scaturisce dal ritrovamento e dal successivo sequestro il 25 maggio 2016 di un “pizzino”. Gli investigatori durante le fasi esecutive dell’operazione denominata “Last Act”, afferente un traffico di sostanze stupefacenti posto in essere nella provincia di Brindisi e condotta sempre con il coordinamento della D.D.A. di Lecce, trovano una “sfoglia” (pizzino) in possesso di Perrone e nella quale erano contenuti elementi informativi inerenti alcune dinamiche della frangia “tuturanese” della Sacra Corona Unita (facente storicamente capo a Salvatore Buccarella,  Giuseppe Rogoli e Francesco Campana).PERRONE Giuseppe, Classe 1972

Il pizzino era scritto da Martena ed indirizzato a Perrone. Nelle righe è chiarissimo per gli investigatori il riferimento a Cristian Tarantino quale referente della nuova Scu. Cristian Tarantino nel momento in cui Martena scrive il pizzino è in carcere ma da li a poco sarebbe uscito.

“Cristian è il nostro pastore, ha 30 anni da scontare e non ha nulla da perdere, se ci sarà da ammazzare si ammazzerà senza problemi e come uscirà vedrai. Ti faccio sapere che Cristian per te stravede poiché per due anni ha sempre ricevuto 300 euro al mese e gli dicevo che era da parte tua”.

Emerge dalla missiva anche quali siano i rapporti tra la nuova generazione criminale e la vecchia guardia che secondo Martena deve farsi da parte: “A casa nostra siamo noi e nessuno deve mettere piede” scrive Martena e aggiunge rivolgendosi sempre a Perrone “Ricordati che ti amo e ti sarò sempre riconoscente che grazie a te che mi fai fare il boss dal carcere”.

IMG-20160711-WA0011Nella lettera anche il riferimento all’arrivo di un carico di cocaina “A maggio ti invio 50 kg di coca, aiutatelo (riferito a Tarantino) perché dovrà prendere fumo, eroina, coca e con il tuo benestare vi regolate il da farsi”.

E’ chiaro per gli investigatori il quadro in cui si delineano i ruoli e i traffici della nuova Scu.

“Questa è una risposta- ha detto il procuratore capo Cataldo Motta della DDA di Lecce- a chi diceva che la Scu non esiste. La Scu esiste, è viva ed ha energia a sufficienza da garantirsi anche il ricambio generazionale”.

Lu.Pez.

 

2 Commenti

  1. Se c’è da ammazzare si ammazza. E si fanno beccare già così , peraltro già in carcere. Più che boss mi sembrano bimbi minchia.

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