Scuola Pessina, tre anni dopo torna l’incubo del crollo, i genitori: “Quella paura che non va più via”

OSTUNI- (Dal IL7 Magazine) Scuola elementare Pessina di Ostuni, crepe nei muri, dichiarate inagibili dieci aule, dopo tre anni torna l’incubo del crollo. “Era il 13 aprile del 2015 e io quella data non potrò mai dimenticarla perché mio figlio era seduto in classe quando il soffitto venne giù” la voce trema ancora, anche dopo tre anni, a questa mamma che ha visto uscire scappando il figlio di sette anni da quella scuola in via Pola dove solo due ore prima lo aveva accompagnato. “Mio figlio era seduto tra i banchi della prima fila e solo per puro caso non è stato investito dalla pioggia di calcinacci- racconta- due compagni e la maestra rimasero feriti, per mesi mi figlio è rimasto traumatizzato . Si svegliava la notte tremando. E ora ci dicono che dieci aule sono inagibili e una di queste è proprio quella del crollo. Non posso crederci”. In questo momento la rabbia e tanta, un comitato spontaneo di genitori si sta costituendo per protestare contro l’amministrazione comunale e lo stesso istituto. “Questi lavori dovevano esser fatti prima- dicono i genitori degli alunni- non adesso e non facendo correre un altro rischio ai nostri figli”. Lo sfogo amaro arriva dopo la comunicazione da parte dell’ufficio dei Lavori Pubblici del Comune di Ostuni che il 29 dicembre scorso ha annunciato la chiusura delle dieci aule al pian terreno.

“Le aule- scrive il Comune di Ostuni in una nota- sono inagibili a causa della riscontrata maggiore vulnerabilità sismica di strutture secondarie,ovvero delle pareti divisorie tra diversi ambienti, sopravvenuta a seguito degli studi di approfondimento susseguiti all’evento del 13 aprile 2015. Verificata l’inalterata sicurezza strutturale della parte residua della struttura, attraverso il Decreto d’urgenza sottoscritto dal sindaco Gianfranco Coppola lo scorso 29 dicembre, le dieci aule al pianterreno dello storico edificio sono già interessate dai lavori per la messa in sicurezza delle predette strutture secondarie”.

In pratica i muri divisori delle dieci aule, tra queste anche quella della famosa II E , necessitano di un intervento urgente, gli operai dovranno inserire un reticolato di nei tramezzi per garantirne la tenuta. I lavori sono stati già affidati a una ditta ostunese , così dice il Comune di Ostuni “che, nel più breve tempo possibile e compatibilmente con i tempi tecnici di esecutività dei lavori previsti, anche ricorrendo a turnazione multipla, dovrà completare i lavori previsti”. In realtà secondo le previsioni i lavori non dureranno meno di novanta giorni, a conti fatti i bambini termineranno l’anno da qualche altre parte. Al momento si sta cercando le migliori soluzioni possibili, esclusa la possibilità dei doppi turni, ossia far frequentare il pomeriggio piuttosto che la mattina. Intanto in questi giorni gran parte degli alunni sono stati sistemati nelle aule già occupate dalle altre classi, in pratica vi sono aule con circa una quarantina di ragazzi. Una situazione che non potrà protrarsi per molto. Ma il problema serio è che nella città di Ostuni c’è carenza di aule e allora gli uffici comunali sono a lavoro per trovare un’alternativa. “A quasi tre anni dal distaccamento di parte dell’intonaco in una classe del piano terra – ha detto il sindaco Gianfranco Coppola – ci troviamo a dover fronteggiare,questa volta in via preventiva, una nuova situazione di potenziale pericolo. Fermo restando l’obbligo scaturito dalle esigenze di tutela della pubblica incolumità, mi rendo conto del disagio provocato agli alunni e alle loro famiglie, che ancora una volta si dimostrano estremamente comprensive e collaborative. Stiamo facendo il possibile per evitare la doppia turnazione degli orari di lezione, pianificando la sistemazione, nelle more del completamento dei lavori, delle dieci classi coinvolte. Il sopralluogo, condotto assieme ai Vigili del Fuoco, ci ha permesso di verificare che le modifiche apportate al piano di evacuazione scolastico nelle ore immediatamente successive alla pubblicazione della mia ordinanza, si presentano congrue ed efficaci”. La somma stanziata al momento per l’intervento di messa in sicurezza è di poco più di 200mila euro.

L’istituto Pessina prima del crollo del 13 aprile era rimasto chiuso per quattro anni, un lungo periodo durante il quale era stato sottoposto a ristrutturazione. Nonostante questo, quel giorno nella II E, durante la seconda ora, mentre gli alunni svolgevano il compito di matematica, sei metri di calcinacci si staccarono dal soffitto caddero giù investendo i banchi, gli zaini e due alunni. La maestra si ferì scivolando mentre tentava di portare soccorso. Dopo l’incidente la struttura fu sottoposta a sequestro, i sopralluoghi evidenziarono che c’erano delle anomalie nella realizzazione dei lavori di ristrutturazione. Sette persone sono state rinviate a giudizio dal Tribunale di Brindisi: Roberto Vitantonio Melpignano in qualità di dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Ostuni;  Salvatore Molentino professionista incaricato della direzione dei lavori per l’adeguamento del plesso alle norme di sicurezza; Stefania Farina, architetto incaricato per il risanamento della igienico sanitario; Vito Urgesi titolare della srl Messapia Intonaci; Antonio Barletta gestore di fatto della stessa srl; Armando Cafiero, titolare della ditta Acca Costruzioni; e Angelo Iaia titolare della Tecnoclima srl. L’accusa è abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente per aver frazionato artificiosamente gli incarichi professionali e di esecuzione di lavori. Secondo gli inquirenti una parte del denaro da utilizzare per la ristrutturazione sarebbe stato affidato senza una gara ad evidenza pubblica con il conseguente vantaggio ingiusto per le imprese e danno per il Comune.

Lucia Pezzuto per IL7 Mgazine

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