Spararono contro un sorvegliato speciale ma la pistola si inceppò, due in manette per tentato omicidio

BRINDISI-  Tentato omicidio, in manette due persone. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Brindisi e del N.O.R. della Compagnia di San Vito dei Normanni hanno dato esecuzione al decreto di fermo del Pubblico Ministero dott.ssa Carmen Ruggiero, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce nei confronti di D.A. e N.G. di San Vito dei Normanni, poiché ritenuti responsabili di tentato omicidio, aggravato dal metodo mafioso e dall’aver agevolato un’associazione mafiosa, nonché di detenzione e porto abusivo di arma, ai danni di un sorvegliato speciale di San Vito dei Normanni che in quel momento era in compagnia di un’altra persona. D.A. e N.G., la sera del 19 giugno scorso, intorno alle ore 20:00, fecero irruzione all’interno dell’abitazione di un sorvegliato speciale  di San Vito dei Normanni che in quel momento era in compagnia di un’altra persona, esplodendo due colpi di pistola calibro 7,65, non riuscendo nel loro intento per la pronta reazione delle vittime che si diedero alla fuga sui tetti delle abitazioni limitrofe. L’intento omicidiario non andò a buon fine anche per l’inceppamento dell’arma. I presunti malfattori, dopo l’evento, si erano resi irreperibili trovando rifugio in località isolate di San Vito dei Normanni e Brindisi, grazie anche ad una presunta rete di fiancheggiatori. La Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce ha contestato agli indagati il metodo mafioso e l’agevolazione di un’associazione mafiosa in quanto la spedizione omicidiaria rientrerebbe in un più ampio disegno criminoso ricadente nei conflitti per il controllo del territorio e dei relativi traffici illeciti nel comune di San Vito dei Normanni ed altre località limitrofe da parte di contrapposte fazioni della criminalità organizzata. Dopo le formalità di rito i fermati sono stati condotti in carcere.

BrindisiOggi

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