Specchiolla compie 70 anni, la storia del mare di “San Vito”

CAROVIGNO- Specchiolla compie 70 anni, una delle più belle borgate della provincia di Brindisi che come dice il suo stesso nome riflette “ come uno specchio” i colori del cielo e del mare. Situata a 10 km da Carovigno e ad 8 da San Vito dei Normanni , è circondata dalla costa e le sue scogliere da un lato e da immense distese di ulivi secolari dall’altro. Oggi che si accinge a festeggiare 70 anni dalla sua nascita i suoi residenti, tra questi anche l’associazione “Amici di Specchiolla”, vogliono ripercorrere la sua storia ricordando come questo piccolo lembo di terra nel 1953 divenne meta dei turisti e dei sanvitesi perché considerata una delle più belle spiagge della nostra costa. Un prezioso opuscolo realizzato qualche anno fa per i 60 anni, all’epoca, della borgata, che porta le firme del direttore didattico  Ernesto Marinò, l’architetto Enzo Longo e il sindaco Vincenzo Trizza, si racconta la storia della borgata.  Intitolato “Specchiolla, la spiaggia di San Vito al Mare” attraverso documenti fotografici e cartacei si ricostruisce con dovizia di particolari la nascita della  prime abitazioni adibite a case vacanza. La storia riporta il confronto, non sempre facile, tra le due amministrazioni, quella di San Vito dei Normanni e quella di Carovigno, oggi proprio quest’ultimo Comune vanta la titolarità della borgata, ma all’inizio era e per molti lo è ancora la spiaggia di San Vito dei Normanni. Ufficialmente , quindi, Specchiolla nasce nel 1953 per iniziativa della famiglia Trizza , in particolare su “programma e disegno tecnico del secondogenito Luigi coadiuvato dal geometra Vincenzo Iaccarini e successivamente dal figlio Nicola”. All’epoca fu fatto uno studio di fattibilità sulla conformazione del terreno, sulle risorse idriche, sulla vegetazione tracciando un ipotetico sviluppo delle attività da insediare tutte rivolte verso il mare, verso quello specchio d’acqua che rifletteva il cielo e che dava il nome alla borgata. Nella ricostruzione di Enzo Marinò scrive: “Negli anni cinquanta era ancora il traino nelle famiglie dei contadini. Su di esso prendeva posto tutta la famiglia, spesso numerosa, allargata anche ai parenti”. Ecco proprio con il traino si andava al mare, si andava a Specchiolla. E mentre i contadini andavano al mare  con i traino negli anni 50 e 60 nascevano le prime baracche, le prime case vacanza. “Negli anni 50 e 60 su lato destro di Specchiolla si costruivano le baracche. Costruzioni provvisorie, destinate a durare solo un’estate”. Pian piano, quindi, la borgata prendeva vita, con il passare degli anni le baracche acquistavano un aspetto più dignitoso. Le giornate estive cominciarono ad essere scandite  da “canti, balli, fisarmoniche e chitarre in quella atmosfera rilassata e vacanziera”. E’ inutile a dirlo che mancavano i servizi, la luce , l’acqua corrente. La gente utilizzava un pozzo di acqua dolce sorgiva “la puzzedda”. “Poi un’estate -scrive Marinò- nella seconda metà degli anni ’60 arrivarono le ruspe e rasero al suolo le baracche di Specchiolla, mettendo fine a quel fenomeno, certamente pittoresco, ma pericoloso per l’igiene pubblica”.  In quegli anni prese vita il progetto dei fratelli Trizza, imprenditori oleari. Sparirono le baracche ma pian piano su di un terreno acquistato proprio dalla famiglia Trizza cominciò a sorgere il primo insediamento urbano, la prima piazza, la prima chiesa. Dal traino si passò all’autobus, alle famiglie autoctone si aggiunsero i primi turisti e gli americani che nel frattempo avevano cominciato a lavorare nella base Usaf di San Vito. Più si affollava la spiaggia e più cresceva la borgata , nascevano anche i primi negozi. La svolta tra gli anni ’60 e ’70 con la nascita dei primi lidi attrezzati. “Per chi non voleva tuffarsi dagli scogli del famoso trampolino- racconta Marinò- arrivarono poi le prime spiagge attrezzate: la Spiaggetta , poi Mini Bar oggi Lido Tiziana, la Spiaggia Grande , oggi Lido Sabbiadoro”.  La borgata come da regolamento comunale e prima ancora da legge regionale rientra nel Comune di Carovigno ma i sanvitesi hanno sempre considerato questo lembo di terra come proprio tanto che nel 2000 in una delibera si legge. “La Circoscrizione territoriale del Comune è costituita dai terreni nella delimitazione segnata in giallo, risultante dagli atti catastali….vengono delimitati i confini rinvenienti dall’inglobazione della borgata Marina di Specchiolla, attualmente in agro di Carovigno, da sempre aspirazione dei sanvitesi. Il Comune in riferimento anche agli articoli 117 e 133 della Costituzione Italiana rivendica l’aspirazione ad avere tale sbocco al mare con tutti i mezzi e le azioni previste dalle leggi, privilegiando ogni forma di intesa con il Comune di Carovigno al fine di addivenire ad una giusta soluzione nell’interesse delle due comunità”.

La storia così raccontata prosegue attraverso gli scatti di Marco Marraffa, appassionato fotografo e paziente curatore di un archivio prezioso costruito in anni di ricerche. Scatti che saranno riproposti domenica 23 luglio prossimo, quando ci saranno i festeggiamenti, per ricordare il passato e la storia della marina. Nell’area del porticciolo sarà proiettata una sequenza di immagini d’epoca, per mostrare la trasformazione di Specchiolla nel corso dei decenni. Spazio anche per la musica: itinerante, per le vie della marina, l’esibizione del Gruppo Folk città di Locorotondo. La festa è stata organizzata dagli “Amici di Specchiolla”.

Lucia Pezzuto per Il7Magazine

 

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