Spiaggia di Cala Materdomini,  via le opere abusive ma il punto ristoro ancora non può aprire

BRINDISI- Spiaggia di Cala Materdomini a Brindisi,  via le opere abusive ma il punto ristoro ancora non può aprire. Stagione a rischio per l’unica spiaggia pubblica della città.  Dopo il sequestro delle opere non autorizzate  realizzate a ridosso dell’arenile, già  in fase di rimozione,  resta chiuso il punto ristoro per un contenzioso con l’amministrazione comunale. Ancora problemi per l’imprenditore brindisino Elia Moscatelli concessionario della struttura che dovrebbe garantire la somministrazione di bevande ed alimenti ai visitatori della Seaty Beach. A stagione estiva oramai inoltrata il punto ristoro resta chiuso e transennato. Molti cittadini  che in questi giorni stanno affollando la spiaggia  si stanno chiedendo come mai la struttura ancora sia chiusa. Sono trascorsi quasi quattro mesi da quando Guardia di Finanza di Brindisi ha apposto i sigilli.  Era il 23 marzo scorso, le Fiamme Gialle  durante un controllo  rilevarono una serie di opere edilizie non autorizzate su suolo demaniale , tra l’altro sottoposto a vincolo paesaggistico. Secondo i  riscontri della Guardia di Finanza di Brindisi era stata realizzata una pavimentazione in basolato proprio sulla spiaggia ed apposti dei massi di pietra nei pressi della passerella che da accesso al mare per una lunghezza, fronte mare, di 150  metri. Le opere, sempre stando a quanto verificato dai finanzieri, erano state realizzate senza autorizzazione alcuna visto che insistono su un’area demaniale per la quale la concessione è del Comune di Brindisi , non solo,  l’area stessa è anche sottoposta a vincolo paesaggistico. “Entro venerdì le opere contestate saranno rimosse- dice Moscatelli- così una volta ripristinato lo stato dei luoghi e fatta una verifica finalmente il giudice potrà dissequestrare l’area”. Ma se da un lato si risolve il problema dell’accesso alla spiaggia dall’altro resta in piedi il sequestro di una porzione della struttura. Non tutti sanno, infatti, che durante i controlli della Guardia di Finanza fu contestato anche l’occupazione di una porzione di demanio adiacente allo stesso punto ristoro su circa 25 metri di lunghezza lato mare. In pratica, pare, che la struttura sia stata realizzata occupando uno spazio di cui il Comune di Brindisi non avrebbe la concessione demaniale. “Si tratta di pochi metri- spiega Moscatelli- che non sono stati occupati da me bensì dal Comune al momento della realizzazione del punto ristoro e che i tecnici in qualche modo hanno avallato con il collaudo. Mi chiedo come mai non se ne siano accorti”. Dal canto suo il Comune di Brindisi sostiene di non aver occupato nulla ma che quella porzione, il calpestio adiacente al bar, altri non è che una prosecuzione del camminamento per la fruibilità del mare. Questioni di punti di vista? Forse , ma questo sarà il giudice a chiarirlo. Di fatto c’è un contenzioso in atto tra il Comune e l’imprenditore concessionario che non sarà certo di facile soluzione. Nel frattempo Elia non sa quanto convenga aprire il bar se una porzione è sotto sequestro. “ In pratica mezza struttura non sarebbe fruibile ed è proprio quella che consente la sosta ai cittadini nei pressi del punto ristoro- dice- inoltre da come sembra le tempistiche per risolvere questo problema sembrano piuttosto lunghe mentre la stagione estiva è oramai cominciata”. L’imprenditore sembra esasperato, del resto sin da quando ha vinto il bando pubblico per la gestione dei servizi all’interno della Seaty Beach si è scontrato solo con problemi. Era esattamente aprile 2022, quindi un anno fa , quando  la dirigente del settore Urbanistica del Comune di Brindisi, Marina Carrozzo,  scriveva nell’ordinanza di sospensione dei lavori: “è stata rilevata l’esecuzione di opere in assenza di titolo abilitativo, in difformità dal Progetto datato agosto 2021 per l’Intervento di riqualificazione e messa in sicurezza geomorfologica di Cala Materdomini ex spiaggia Ufficiali, ad opera dell’assegnatario della struttura presente sull’area interessata, sig. Moscatelli Elia. Le opere rilevate consistono in: realizzazione su fronte strada, di recinzione con struttura con pali in legno intervallati e chiusura con elementi di canna, la cui altezza totale è pari a mt 2,20 e interessano una lunghezza lungo la strada di mt 70,00; realizzazione nella zona antistante il chiosco, in sostituzione del ghiaino previsto dal progetto, di un prato verde sintetico trattenuto al suolo con pietre di modesta grandezza disposte a “cornice” lungo il perimetro, su un’area di circa 445,00 mq. Altra zona laterale adiacente il mare risulta sistemata con prato verde sintetico per una superficie di mq 98,00; Realizzazione di copertura della parte di porticato prospiciente il mare, con telo plastificato bianco; Posizionamento nell’area in concessione di sei gazebo con struttura in legno e copertura con telo plastificato bianco. Le suddette opere sono da considerarsi abusive in quanto prive di titolo abilitativo alla loro esecuzione ed in assenza di Autorizzazione Paesaggistica. Sono in contrasto con quanto previsto dal progetto redatto e realizzato dal Comune di Brindisi”. Esattamente come oggi, le opere non autorizzate misero a rischio la stagione. Ma anche a luglio 2021, sempre a carico dello stesso gestore , fu sequestrato il chiosco bar posizionato sull’area demaniale. In quel caso l’operazione fu condotta dai militari della Sezione Polizia Marittima della Capitaneria di Porto, il personale della Polizia Locale di Brindisi, con il supporto dei militari della Compagnia Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Brindisi, anche qui l’opera era stata realizzata in assenza di titoli autorizzativi, in particolare senza titolo concessorio, su un’area demaniale marittima di circa 70 metri quadri.  L’intera struttura era composta da un chiosco in legno utilizzato per la somministrazione di alimenti e bevande, da un gazebo in metallo con copertura in tela e da una pedana in legno.

Contenziosi a parte i bagnanti si ritrovano con l’ennesimo disservizio e  la spiaggia, che tanto vanta il Comune di Brindisi quale spiaggia pubblica attrezzata  di attrezzato non ha proprio nulla. Anzi da alcuni giorni la pulizia lascia anche piuttosto a desiderare. Lungo l’arenile, forse anche a causa del maltempo di qualche giorno fa, si è accumulata tanta spazzatura e detriti che andrebbero rimossi. La gente continua a piantare gli ombrelloni e adagiare gli asciugamani su una distesa di sporcizia che stando alle disposizioni regionali dovrebbe esser cura del Comune rimuovere. Ma Cala Materdomini non è l’unica spiaggia maltenuta, i bagnanti segnalano l’intera litoranea da lido Poste a Giancola nella speranza che qualcuno intervenga e si ricordi che l’estate è cominciata.

Lucia Pezzuto per Il7Magazine

1 Commento

  1. Ci avrei giurato…anche la spiaggia, come le case popolari costruite con la sabbia, le strade dissestate, i parchi inagibili, la spazzatura nelle strade, l’ospedale che quasi chiude… una città in stato di abbandono…

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