Studente brindisino vince una borsa di studio, da tre mesi vive in Danimarca, la storia di Federico

BRINDISI- Studente brindisino vince una borsa di studio, da tre mesi vive in Danimarca. Stravolgere la propria vita a 17 anni, trascorrendo parte della propria carriera da liceale in un Paese straniero. È questa la scelta che ha fatto Federico Stefanelli, liceale di Brindisi che da tre mesi vive in Danimarca, a Odense, terza città per grandezza del Paese situata sull’isola di Fionia, fra il Continente e l’isola della capitale.

 Il giovane fa parte degli 860 vincitori del bando Itaca dell’INPS (per cui quest’anno sono state previste 1090 borse) che assegna fino a € 15.000 a figli di dipendenti e pensionati pubblici che vogliono frequentare un periodo scolastico all’estero. Federico, figlio una professoressa delle superiori, è riuscito ad aggiudicarsi la borsa anche per i meriti scolastici raggiunti. “Facendo ricerca sul web sono venuto a conoscenza della borsa di studio INPS e, essendo mia madre dipendente pubblica, la cosa mi ha interessato subito. Sempre mia mamma mi ha parlato di WEP che le è parsa una delle organizzazioni più affidabili e così mi sono deciso” racconta Federico. I Programmi Scolastici all’estero WEP infatti possono beneficiare di tale contributo poiché sono pensati proprio per i ragazzi delle superiori che vogliono frequentare una scuola straniera per un trimestre, un semestre o un anno scolastico.

 Molti exchange students scelgono l’America, l’Australia o paesi anglofoni… come mai proprio la Danimarca?

Una delle domande più frequenti e una delle più difficili a cui rispondere. In Italia la Danimarca viene descritta come il paese perfetto in cui vivere: è la nazione che utilizza più energie rinnovabili, quella in cui i ragazzi studiano meno tempo ma sono più intelligenti, nonché la più felice del mondo. Qua si parla una lingua particolare e poco diffusa, ma tutti sanno l’inglese. A Odense ho trovato proprio questo. Questa città, senza avere nulla da invidiare alle più grandi capitali, mantiene lo stile di una piccolo paese di campagna immerso nel verde e nella quiete danese. E credo che questo sia fantastico.

 Ci sono delle differenze rispetto alla vita e alla scuola in Italia?

“Molte. Tralasciando il meteo e il cibo, che risaltano agli occhi immediatamente, ci sono tantissime altre piccole-grandi cose diverse rispetto all’Italia. In una parola, la mentalità. Il modo di fare danese si basa sui principi di fiducia reciproca, generosità, uguaglianza, rispetto delle regole e, non da meno, della natura. Tutti questi valori della loro società si rispecchiano anche a scuola nel rapporto in classe con i compagni e con i docenti. Oltre a questo sto imparando nuovi “metodi danesi” riguardo agli hobbies che sto proseguendo anche qua, tennistavolo e scout, di cui credevo di saper tutto, metodi  che al mio ritorno potrò mettere in pratica in Italia.”

C’è qualcosa in particolare che hai imparato da questo viaggio?

“Sì, due. La prima è la mia nuova seconda vista. D’ora in poi, ogni volta che osserverò qualcosa di nuovo – suoni, immagini o odori – li confronterò con due modelli diversi, quello italiano e quello danese, come se vedessi il mondo attraverso quattro occhi. La seconda è che lontananza non significa differenza. Stando a contatto con ragazzi provenienti da tutto il mondo, ho capito come tutti inseguiamo le stesse avventure e gli stessi sogni, dall’Italia, al Messico fino al Giappone.”

 Hai qualcosa da dire ai tuoi coetanei in Italia?

“Buttatevi e iniziate quest’avventura!… No, sicuramente questo non è ciò che direi. Andare in nuovo mondo, lasciandosi alle spalle la routine, potrebbe sembrare una scelta facile ma non è così. Arrivati in un paese straniero completamente soli occorre prendere in mano tutti gli ambiti della propria vita. Non è un’esperienza semplice per un ragazzo della mia età. Il consiglio che darei, e che cerco di mettere in pratica ogni giorno io stesso, è immergersi completamente in questa avventura e vivere ogni momento a pieno. In fondo un anno è solo qualche milione di secondi, passano veramente in fretta!”

BrindisiOggi

 

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