Studenti assunti da Enel, il sottosegretario Toccafondi a Brindisi: “Così possiamo combattere la disoccupazione”

BRINDISI- Scuola- lavoro. Teoria e pratica per formare le professionalità del futuro. La centrale Enel Federico II diventa il luogo in cui questo connubio prende vita. Accade in Germania ormai da anni, dove i giovani studenti si confrontano tra i banchi di scuola e i luoghi di lavoro, il modello finalmente viene adottato anche in Italia. La centrale termoelettrica di Brindisi con l’istituto tecnico industriale Giorgi gettano le basi per nuove concrete opportunità  per i giovani.  20 studenti del quarto e quinto anno sono stati assunti da Enel con un contratto di apprendistato, i giovani saranno impegnati tra i libri e ma anche nei reparti della centrale.

studenti enelNella giornata di oggi per toccare con la mano questo “esperimento” è arrivato a Brindisi il sottosegretario all’Istruzione  Gabriele Toccafondi . “Con questa modalità il dialogo scuola-lavoro non è più teorico ma diventa reale- ha affermato Toccafondi-  Questo governo vuole investire e investire bene nel rapporto scuola-lavoro. Solo così potremo combattere la disoccupazione giovanile, che ha raggiunto nel nostro Paese la percentuale drammatica del 44%”.

Il sottosegretario questo pomeriggio ha incontrato i ragazzi coinvolti nel progetto, prima una visita in pullman sugli impianti poi un breve dibattito.

Il progetto è stato messo a punto da Miur, Ministero del Lavoro, Regioni, sindacati ed Enel.

toccafondiL’augurio del rappresentate di governo è che questa esperienza possa ripetersi in altri luoghi e in altre realtà aziendali. “ Abbiamo esportato un modello che da anni esisteva già in Germania. Il progetto Enel va proprio in questa direzione – ha proseguito Toccafondi – gli studenti firmano un contratto, studiano in aula e imparano in azienda. Passeranno in media una settimana al mese in azienda anche durante le vacanze. E’ un percorso diverso, sicuramente più faticoso ma che darà loro competenze lavorative vere da spendere subito dopo la fine del quinto anno. Ci auguriamo che questa esperienza costruita insieme ai protagonisti della scuola, diventi modello replicabile per altre esperienze con altre aziende in tutto il Paese”.

Su 145 posti disponibili ben 452  sono state le domande dei ragazzi. I giovani in quarta svolgeranno circa 650 ore direttamente in azienda e in quinta 350, per un totale di circa 1000 ore in due anni. “Sono gli studenti a chiedercelo – ha concluso Toccafondi – bisogna aprire la scuola al mondo del lavoro. Gli studenti sono i primi a comprendere l’utilità dello strumento”.

Ad accogliere il sottosegretario oltre ai 20 ragazzi pugliesi, tutti studenti brindisini dell’istituto superiore ITIS Giorgi, c’erano anche i loro genitori, il sindaco di Brindisi Cosimo ConsalesMaurizio Bruno, presidente della Provincia di Brindisi, Alba Sasso, assessore all’Istruzione della Regione Puglia, Vincenzo Melilli, dell’ufficio scolastico regionale, Maria Luisa Sardelli, preside dell’ITIS “Giorgi”, Francesco Bertoli, responsabile della produzione Enel di Brindisi, Roberto Zanchi, responsabile Enel Infrastrutture e Reti Puglia e Basilicata.

studenti giorgi enelL’accordo, fortemente voluto dal Ministero dell’Istruzione, ha visto la luce grazie all’impegno di tutti gli attori coinvolti, tra i quali la Regione Puglia e altre sei Regioni, di Enel e delle organizzazioni sindacali  e permette a 145 ragazzi di essere assunti dal gruppo Enel con un contratto di apprendistato di alta formazione. Al termine del quinto anno, con la conclusione del percorso scolastico e il conseguimento del diploma tecnico, tenuto conto della valutazione di merito del percorso effettuato in azienda, è programmata una seconda fase di apprendistato professionalizzante della durata di un anno.

Oltre al “Giorgi” di Brindisi gli istituti tecnici interessati alla sperimentazione sono l’istituto “Avogadro” di Torino, il “Pacinotti” di Mestre, il “Marconi” di Piacenza, il “Meucci” di Firenze, il “Marconi” di Civitavecchia, il “Gadda-Fermi” di Napoli.

Insomma una scuola fatta non solo di libri, di compiti e interrogazioni, ma si lavoro sul campo. Il programma sperimentale mira a conseguire il diploma di istruzione tecnica avendo già maturato un’esperienza di lavoro, presupposto per una successiva qualifica professionale. Dei 20 giovani studenti brindisini, 12 saranno collocati in Enel all’interno della Distribuzione e 8 nella Produzione di energia elettrica presso la centrale “Federico II”.

La speranza è ora che il modello possa essere adottata anche da altre aziende e dai diversi settori. Enel ha fatto da apripista  ma lungo il cammino c’è spazio per tutti.

Video-intervista Gabriele Toccafondi, sottosegretario all’Istruzione

BrindisiOggi

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*