Studenti del Giorgi inventano un “robot eroe” sarà capace di salvare vite umane

BRINDISI- (Da IL7 Magazine) Studenti inventori. Già lo scorso anno avevano conquistato il primo posto della Robocup, il concorso  nazionale della robotica e  quest’anno ci riprovano gli studenti dell’istituto tecnico industriale Giorgi di Brindisi. Hanno costruito un nuovo robot capace di orientarsi in percorsi difficili per cercare persone da mettere in salvo. Loro Davide Mazzotta e Vincenzo Turco hanno 18 anni e frequentano la quinta A. Aiutati dal professore Diego Brando hanno realizzato un nuovo “robot eroe” capace di prestare soccorso alle persone in situazioni di pericolo. La nuova creazione non ha ancora un nome, ma ha passato la prima selezione e sarà presentato alla prossima edizione della Robocup. Domenica 4 febbraio c’è stata la selezione interna alla scuola dove hanno partecipato nove classi. Ma il robotino di Davide e Vincenzo ha avuto la meglio sulle altre invenzioni.  I ragazzi sono a lavoro da settembre scorso, impegnati sul progetto in orari extracurriculari. “Una passione – spiega Davide – ma anche una possibilità a specializzarsi per un futuro lavoro. Non so ancora cosa vorrei fare da grande ma mi iscriverò a Ingegneria e tutto questo potrà tornarmi utile”.

L’obiettivo del concorso è quello di realizzare un robot che riesca ad orientarsi anche in un labirinto, nello stesso tempo la macchina dovrà percepire fonti di calore, che rappresentano la presenza dell’uomo e dovrà fermarsi per il soccorso. Una volta rintracciata la persona questa dovrà essere messa in salvo. Bisogna quindi immaginare situazioni di pericolo come incendi in palazzine, ma anche terremoti o altre emergenze in cui è necessario l’intervento dei soccorritori. In poche parole i robot dovrebbe fare quello che normalmente svolgono i vigili del fuoco o altri addetti ai soccorsi. Al concorso nazionale oltre alla sezione soccorso ci sono altre due categorie, quella dei robot che giocano a calcio e quella dei robot che ballano. Nel 2050 tutte queste macchine potrebbero diventare realtà e aiutare l’uomo nella suo quotidiano.

Ma questa non è l’unica invenzione all’istituto Giorgi. I laboratori della scuola del Casale sono in continuo movimento, ragazzi e docenti si danno un gran da fare. E’ così che è stato realizzato un ascensore didattico arrivato in semifinale in un concorso nazionale sul riciclo dove partecipano circa 100 scuole italiane.  La semifinale si terrà a fine marzo a Napoli.

Era stato già esposto lo scorso anno in una fiera su robotica e invenzioni a Roma e aveva destato molto interesse. “Normalmente gli ascensori sono quelli che vengono presi d’esempio per insegnare ai ragazzi tutti i meccanismi dell’elettronica – spiega il professore Salvatore Campeggio – ma era troppo costoso per la scuola comprarne uno (costa almeno 12 mila euro), e così lo abbiamo costruito noi con i ragazzi, con soli 200 euro siamo riusciti a realizzare un prototipo”. Il tutto è stato realizzato con materiale riciclato in ambito scolastico. Ora l’ascensore è in bella mostra nel laboratorio e serve agli studenti per capire bene come funzionano tutti i movimenti elettronici. E a Napoli potrebbe accadere conquistare il podio.

Ma  c’è non solo robotica ed elettronica perché Davide Pesce, studente del quarto anno di Informatica, è stato scelto insieme altri sette ragazzi in tutta Italia per partecipare ad una giornata studio  che si terra a Roma a Cinecittà il 26 febbraio prossimo dal tema: “Analisi dei dati e comunicazione”. Davide 17anni di Brindisi ha convinto la giuria di questa piattaforma web Start2Impact  dopo aver rispostoad alcune domande in merito a politica, raccolta dati, sondaggi,  idee e opinion sul futuro. Di tratta di una piattaforma alla quale ha aderito il Giorgi  nel progetto di alternanza scuola lavoro, questa permette di seguire video lezioni sui lavori del futuro e sulle nuove tecnologie. Lo studente si era iscritto a settembre ed ora è arrivata la selezione. Le sue risposte hanno convinto più di quelle degli altri. Sono 8 i fortunati in tutta Italia. Tra le risposte quella di dire il proprio pensiero e la propria strategia per migliorare il fatturato di un’azienda, o la propria idea su come immagina la politica fa 20 anni. Davide non sa ancora cosa farà da grande, per ora è contento e soddisfatto di essersi distinto tra tanti altri studenti. “Sono contento delle nuove idee e dei nuovi spunti – afferma il ragazzo – non so ancora cosa voglio fare, all’inizio pensavo il programmatore ma ora ho cambiato idea, devo ancora trovare il lavoro adatto a me. Ora intanto parteciperò a questa giornata studio chissà se non potrà aiutarmi nella scelta”.

Lucia Portolano per IL7 Magazine

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