Sviluppo e Lavoro lancia l’allarme: “Il Perrino rischia di essere declassato per Lecce e Taranto”

BRIDISI- Declassamento dell’ospedale Perrino di Brindisi nel futuro piano regionale, una struttura sussidiaria agli ospedali di Lecce e Taranto. E’ questo ciò che temono alcuni sanitari che hanno lanciato l’allarme oggi raccolta dall’associazione brindisina Sviluppo e lavoro che ha scritto una lettere al presidente della Regione Vendola, all’assessore regionale alla sanità Elena Gentile, oltre al consigliere regionale Giovanni Brigante, leader della stessa associazione.

“Ricordiamo come la nostra città presenti un mortalità superiore alla media regionale,circa 400 decessi in più nel trentennio 1980-2010, ed un’elevata incidenza di tumori polmonari, vescicali, leucemie, linfomi, malformazioni soprattutto cardiache neonatali, in rapporto con l’elevata concentrazione di polveri e sostanze inquinanti. E un ruolo fondamentale gioca in questo contesto l’Ospedale “Perrino”, nel quale però sono esplosi in questi mesi alcuni problemi che hanno messo in allarme gli operatori, poiché essi, pur avendo sempre operato con grande responsabilità, professionalità e spirito di sacrificio, e più volte segnalato la presenza di queste problematiche, devono ora constatare che le critiche della popolazione alle carenze strutturali vengono ingiustamente trasferite sulla qualità dei professionisti.” Con queste premesso Sviluppo e lavoro apre la sua missiva.

“Vi sono interventi urgenti che devono essere messi in atto in tempi brevi, a partire dal ripristino degli ascensori o dal reclutamento del personale oggi gravemente carente- scrive l’associazione- Sul piano assistenziale è urgente l’istituzione dell’osservazione breve intensiva in Pronto Soccorso, della endoscopia d’urgenza, la riapertura dei posti letto di Dermatologia ed Endocrinologia, il trasferimento del reparto di Pneumologia da San Pietro Vernotico al Perrino con la contestuale attivazione della Unità di Terapia Intensiva Respiratoria, la programmazione di un costante aggiornamento tecnologico, lo sblocco dei cantieri fermi. Nel lungo termine, il ripristino nella programmazione regionale della previsione di istituire a Brindisi la Chirurgia Toracica e la Cardiochirurgia, per la quale peraltro esiste già un finanziamento, come sottolinea l’Associazione Brindisi-Cuore. “

“Ci siamo attivati per rivedere il piano di dipartimentalizzazione della nostra ASL per ciò che riguarda la chiusura dei laboratori analisi periferici ed il loro accorpamento a quello dell’ospedale Perrino- aggiungono da Sviluppo e lavoro- in tal modo verrebbe di fatto soppressa l’attività del Laboratorio Analisi Distrettuale e Tossicologia (unico in Puglia) del “Di Summa”, pur trattandosi di una attività (la tossicologia) che poco ha a che vedere con i comuni laboratori di analisi e che, da un punto di vista economico, presenta un bilancio nettamente positivo; pertanto appoggiamo una recente richiesta, rivolta all’assessore alla sanità della regione Puglia, di partecipazione di un operatore della nostra ASL al tavolo tecnico per la rete dei laboratori pubblici extraospedalieri e di Tossicologia. Inoltre, pur essendo favorevoli in linea di principio ad un accentramento delle risorse umane e delle tecnologie, riteniamo però che l’accorpamento di tutte le attività di laboratorio al Perrino comporti alcune conseguenze negative per la popolazione; ci chiediamo per esempio che tipo di assistenza avranno i circa 650 pazienti in terapia anticoagulante seguiti dal centro TAO del laboratorio di Mesagne; questi pazienti saranno costretti in buona parte all’automedicazione, con conseguenze evidentemente gravissime, o graviteranno anch’essi sul Perrino, contribuendo ad incrementare il pericolo di infezioni ospedaliere, traducendosi così in disagio per la popolazione ed aumento della spesa sanitaria”.

L’associazione di Brigante punta il dito contro di dirigenti della Asl. “Ciò che duole constatare- dicono- è l’assenza nell’azione dei dirigenti della ASL di un proficuo cambio di atteggiamento, da una gestione meramente burocratica dell’esistente, ad una visione politica su quello che può e deve essere il ruolo dell’ospedale Perrino all’interno di un piano regionale di eccellenza, poichè l’impressione è che il Perrino sia oggi oggetto di un vero e proprio attacco tendente a ridimensionarlo e a declassarlo nella futura rete regionale da una funzione centrale ad una sussidiaria degli ospedali di Lecce e Taranto. La nostra Associazione si opporrà a questo disegno e appoggerà tutti i movimenti tendenti a ridare al nostro os pedale, nell’interesse della popolazione brindisina, il fulgore degli anni passati.”

 BrindisiOggi

3 Commenti

  1. I vertici della regione continuano ad affossare la nostra provincia non tenendo considerando per nulla le reali esigenge della nostra comunità, oltretutto si blindano è rifiutano ogni forma di dialogo.

  2. Sono un brindisino. L’eccellenza non parte da affermazioni di principio ma dalla risoluzioni di problematiche che sono sotto gli occhi di tutti, ed alle quali ormai sembra tutti si sono assuefatti. Parcheggi per i disabili ? si vada a vedere da chi vengono regolarmente utilizzati. Ascensori ? dallo stesso ascensore passano indifferentemente pazienti cibo rifiuti. Personale demotivato, disorganizzazione, primari sulla carta fanno da contraltare a persone che ogni giorno fanno il loro dovere. ma in giro se ne vorrebbero vedere di più.

  3. Sono un brindisino. I sanitari dovrebbero preoccuparsi anche di gestire al meglio reparti e personale migliorando il rapporto con i pazienti. Questo sta sotto gli occhi di tutti. La situazione ovviamente non è uguale in tutti i reparti, ma certo c’è molto molto da migliorare. Fatevi un giro nei parcheggi dei disabili: gran parte sono occupati dalle auto dello stesso personale del Perrino, che fanno i vigilanti ? mettono un biglietto che viene regolarmente stracciato ! Dagli ascensori passano indifferentemente pazienti, cibo, rifiuti e molte volte viaggiano assieme ! Un mio famigliare era in Nefrologia e ho visto cose pazzesche: ad alcuni dottori ed infermiere altamente professionali, disponibili e coscenziosi fanno da contraltare dottori. infermieri ed ausiliari demotivati, ho visto disorganizzazione (ma il Primario dov’è ?), mancanza di dialogo, scaricabarile tra il personale, mancanza di sensibilità … Capisco che col tempo ci si abitui a questo stato di cose e non ci si fa più caso ma è proprio dalla risoluzione di queste criticità che si deve partire se si vuole parlare di eccellenza !

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