Tagli alla Santa Teresa, corsa contro il tempo, due settimane per trovare la soluzione

BRINDISI- Il bilancio della Provincia di Brindisi verrà approvato durante la settimana che precede il ferragosto, slittano di due settimane  quindi anche i tagli alla Santa Teresa.

“Una  quindicina di giorni da utilizzare per cercare di trovare qualche soluzione ad un dramma occupazionale  dovuto al taglio di 700.000 euro per il 2013 , a partire dall’1 Settembre 2013 , e di 2 milioni di euro per il 2014”. A parlare così Bobo Aprile, segretario dei Cobas che da diversi mesi stanno sostenendo la battaglia dei 130 dipendenti della società dei servizi della Provincia, il cui posto di lavoro è a rischio.

Lo scorso 19 luglio il commissario prefettizio Cesare Castelli  ha presentato il  nuovo  piano industriale alla Santa Teresa, in pratica riduzione di orari quasi per tutti, con la conseguenziale riduzione dello stipendio, per molti già basso, ridotto all’osso. Un piano che non lascia molte speranze alle tante famiglie dei lavoratori.

“Sarà molto difficile ricercare una soluzione entro 15 giorni- spiegano i Cobas- perchè i tagli apportati dal Governo alla Provincia di Brindisi sono di oltre 10 milioni di euro. Siamo infatti passati dagli  oltre 12 milioni di euro che lo Stato trasferiva   alla nostra Provincia nel 2010 , ai quasi 10 milioni del 2011, agli 8 milioni del 2012 , a  solo 600.000 Euro per l’anno 2013”.

Alla luce di questo i sindacati ritengono che l’unico modo per risolvere positivamente la vertenza sia poter parlare con un rappresentante del governo centrale ed uno  della regione , una richiesta già avanzata.

Nel frattempo interviene anche l’on. Toni Matarelli di SEL  che esprimendo la sua preoccupazione sottolinea: “L’impressione è, per dirla fuori dai denti, che la politica dei tagli colpisca iniquamente i soggetti più deboli, eludendo di affrontare i nodi che più gravano sui bilanci di quell’amministrazione, magari colpendo le sacche di privilegio accumulatesi nel corso degli anni. A fronte di una mortificazione di quella fascia di impiego che invece meriterebbe e necessiterebbe una più premurosa tutela, si verifica inoltre una parallela mortificazione dei servizi da erogare al territorio: si tratta quindi con tutta evidenza di una operazione insensata”.

 BrindisiOggi

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