Tagli infermieri alla Asl, sit in di protesta: 7 in meno solo al Pronto soccorso

BRINDISI –  Protesta degli infermieri non confermati dalla Asl di Brindisi. Un sit in di protesta contro la mancata proroga dei contratti degli infermieri che fino al 31 dicembre hanno lavorato per la Asl Brindisi si svolgerà venerdì 8 febbraio a partire dalle ore 9, davanti alla sede dell’azienda sanitaria situata in via Napoli, al rione Casale.

“Chiediamo con questo che non si facciano figli e figliastri – scrive Villani del sindacato Nursind- creando discriminazioni fra gli infermieri rimasti senza lavoro e i colleghi ai quali invece è stata riconosciuta la proroga del rapporto di lavoro di ulteriori sei mesi, sulla base del verbale della riunione delle delegazioni trattanti aziendali per il personale di comparto del 21 novembre 2018 che recita appunto: “I contratti a tempo determinato degli infermieri in scadenza dall’1 gennaio 2019 con una durata di mesi sei, saranno prorogati di ulteriori sei mesi, sino e non oltre il raggiungimento della durata massima di un anno”.

Il sindacato chiede equità di trattamento e una seria programmazione del fabbisogno di personale infermieristico.

Questo ha portato alla carenza di sette unità infermieristiche dall’1 febbraio al Pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi. Dall’inizio del mese il Pronto soccorso è in ginocchio, la notte del 4 febbraio c’erano solo tre infermieri con l’ospedale in emergenza.

“Lo avevamo preannunciato ad ottobre allorquando fu presentato dalla Als Br il piano triennale del fabbisogno – aggiunge Villani –  Lo abbiamo ribadito pochi giorni fa con la scadenza dei contratti a tempo determinato con l’aggravante che la Asl non avrebbe intenzione di coprire dette carenze essendo posti vacanti e non sostituzioni, come esplicitato nel verbale della riunione delle delegazioni trattanti del 21 novembre.  Si sappia e si ricordi, infine, a scanso di equivoci che abbiamo denunciato più volte, fin dal 2015, il demansionamento, data in cui ci siamo insediati come Rsu, fino ad arrivare ad un esposto/diffida alla procura della repubblica e al deposito di diversi ricorsi presso il tribunale di Brindisi. Ma ‘gli operatori socio sanitari non possono sostituire gli infermieri”.

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