Tanti brindisini a Bologna per la giornata di Libera. Don Ciotti “No ai negoziati sulla corruzione”

BOLOGNA – Una giornata dedicata alla legge e alle coscienze. Così è stata definita la XX Giornata dell’Impegno e della Memoria delle vittime di tutte le mafie di Libera. Quest’anno è Bologna a ospitare il fiume di giovani e meno giovani provenienti da ogni angolo d’Italia.

libera bolognaPiù di 200 mila persone per una manifestazione che non perde mai di significato: unico obiettivo è quello di smuovere le coscienze della gente per quella che è una lotta insistente per il riconoscimento delle pratiche di legalità nel nostro Paese.

Partito dalla periferia, il corteo di 5 chilometri è giunto in centro, sino in piazza VIII agosto, dove si sono tenuti i discorsi di rappresentanza e non solo. Un gruppo guidato dal tema di quest’anno, più forte e toccante che mai: la verità illumina la giustizia.

Don Ciotti, presidente di Libera e vero padre della lotta alla mafia negli ultimi anni, ha lanciato parole dure verso uno Stato che sembra essere poco attento all’ascolto e agli aspetti più profondamente legati alla legalità.libera bologna 2

“Non si possono accettare negoziati sulla correzione: non ne abbiamo bisogno. – dichiara Don Luigi Ciotti – Su corruzione, falso in bilancio, prescrizione ci sono molte proposte, ma non bastano: ci sono troppi che stanno nicchiando. Ci sono aspetti della politica che dimostra dei riguardi ed eccessi di prudenza sull’argomento. C’è chi non vuole una legge chiara e radicale contro la corruzione.”

Il popolo di Libera, per lo più composto da giovanissimi, arriva anche per una piccola parte da Mesagne. Anche quest’anno la città messapica è stata rappresentata dal Sindaco Franco Scoditti, dal presidente del Consiglio comunale Fernando Orsini e dai tantissimi scout dell’Agesci Mesagne 1 e 2.

gonfalone mesagne liberaAnche per loro, la giornata è stata ricca di emozioni: dalla lettura dei nomi delle vittime di mafia, tra cui tanti brindisini, sino alla commemorazione delle vittime della strage alla stazione di Bologna, hanno vissuto una pagina della storia dell’antimafia, che non parla attraverso slogan ma dando l’esempio.

“Dopo Genova, Firenze e Latina, oggi siamo a Bologna insieme ad un nutrito gruppo di giovani. – ha dichiarato Fernando Orsini -La cultura della legalità e la giustizia sociale camminano sulle gambe dell’impegno civile, della partecipazione e della responsabilità, su quelle pratiche quotidiane di cittadinanza che costruiscono e fondano una comunità. Soprattutto con i più giovani, con i quali continueremo a percorrere insieme la strada della legalità e dell’impegno responsabile, con la consapevolezza che il percorso sarà sicuramente tortuoso ed in salita, ma ne vale sempre la pena.”

Foto di Fernando Orsini e Angelo Capodieci

Agnese Poci

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