Terremoto nel Pd, Rosy Barretta si dimette da presidente: “Manca identità politica, e una visione di città”

BRINDISI – Terremoto nel Partito democratico della provincia di Brindisi, il presidente provinciale Rosy Barretta rassegna le sue dimissioni. Accuse forti quelle della democratica, da sempre militante nel centrosinistra con ruoli di rilievo prima nell’Ulivo e poi nel Partito democratico- Le accuse son in particolar modo contro la segretaria cittadina di Brindisi e quindi la gestione Cannalire. Rosy Barretta, imprenditrice brindisina, è stata anche candidata alle ultime elezioni politiche. Anni di impegno all’interno del partito, con l’organizzazione di eventi e iniziative con rappresentanti istituzionali nazionali per far sentire la voce e le istanze del territorio.

La presidente dimissionaria parla di “decisione sofferta, maturata e dettata dalla costante e inesorabile marcia intrapresa dal partito negli ultimi tempi. Una deriva inarrestabile che lo allontana e lo sta allontanando sempre più dal mio pensiero, dai miei ideali, dal mio modo di essere e interpretare la politica. ….Oggi il Partito democratico viene percepito non più come partito dei rappresentati ma di rappresentanti.”.

Barretta sottolinea come dal 2016 al 2020 i tesserati si siano ridotti a 60. Racconta di essere stata esclusa dal tesseramento del 2020, lei come tanti altri esponenti storici a causa della mancata comunicazione da parte della segretaria cittadina, e questo l’avrebbe messa fuori dalla partecipazione alle prossime elezioni della segreteria cittadina.

“Un partito si può ritenere tale se ha una precisa identità politica – conclude – una chiara visione di città; non può genuflettersi a tutti e a tutto perchè, chi è avverso a un solo vento non può che navigare per tutti i venti”

Pubblichiamo la lettera integrale di dimissioni.

“Carissimi,

la presente per comunicare le mie irrevocabili dimissioni da Presidente dell’Assemblea Provinciale del PD di Brindisi.

Questa è per me una decisione sofferta, maturata e dettata dalla costante e inesorabile marcia intrapresa dal Partito, negli ultimi tempi. Una deriva inarrestabile che lo allontana e lo sta allontanando sempre di più dal mio pensiero, dai miei ideali, dal mio modo di essere e di interpretare la politica.

Per me, la politica è inclusione, è servizio, è servizio al prossimo, è servizio al territorio, è servizio al Paese. Questi sono e sono stati i valori a cui mi sono sempre ispirata e che mi spinsero, numerosi anni fa, ad avere una parte attiva nella vita politica, locale e nazionale.

Oggi, in terra di Brindisi, questo Partito Democratico, a mio avviso, non interpreta più questi valori; proprio per questo ho deciso di fare un passo indietro.

La famosa goccia che ha fatto traboccare il mio “vaso” già troppo colmo è stato l’aver appreso del mancato rinnovo della mia tessera di iscrizione all’anagrafe del PD nell’anno 2020 pur rivestendo la carica di Presidente dell’Assemblea Provinciale del PD stesso.

Tale mancato rinnovo non mi consente di poter esercitare, dopo anni e anni di militanza, il mio diritto di elettorato attivo nel prossimo Congresso cittadino che si dovrebbe tenere in date ricomprese tra il 26 novembre 2021 e  il 19 dicembre 2021.

Come si potrà immaginare, la cosa mi crea non poco disagio. Più volte ho richiesto, attraverso i canali ufficiali e quelli ufficiosi, chiarimenti circa le procedure di rinnovo; tuttavia, non ho mai ricevuto informazioni precise. Una situazione incresciosa e inverosimile che riguarda non solo la sottoscritta, ma anche altri tesserati storici del Partito che improvvisamente si ritrovano a  non essere  più iscritti, essendo scaduto il termine per il tesseramento.

Questa è solo la punta dell’iceberg di una situazione di mala gestio del Partito Democratico di Brindisi, che ho più volte evidenziato, anche attraverso esposti diretti alle varie Commissioni di Garanzia ed alle Segreterie Provinciali e Regionali del PD, dai quali non ho mai ricevuto un adeguato riscontro, a parte alcune manifestazioni di solidarietà personale, da me molto apprezzate.

Il mancato tesseramento del 2020, mio e di altri iscritti che in passato hanno avuto ruoli di rilievo nel Partito,  è dovuto verosimilmente alla insufficiente azione di informazione della Segreteria Cittadina di Brindisi; non mi risulta, infatti, che sia stato costituito un apposito ufficio adesioni che avrebbe, invece, dovuto garantire la pluralità di partecipazione di iscritti e simpatizzanti, in modo da coltivare e far crescere, anche, una potenziale base per le prossime consultazioni elettorali; né mi risulta che iscritti e simpatizzanti siano stati informati circa i tempi e le modalità di tesseramento che, tenendo conto dell’emergenza Covid, potevano essere attivate anche attraverso semplici e-mail, non avendo avuto  il PD cittadino la disponibilità di una sede operativa per ben 5 anni.

Il senso di disaffezione al partito è di evidenza tangibile. Mi fa male constatare che oggi, il Partito Democratico di Brindisi venga percepito non più come Partito dei rappresentati, bensì come partito dei rappresentanti.

A parlare sono i numeri, e, come sempre, lo fanno in maniera puntuale.

Infatti, dalle diverse centinaia di tessere del 2016 ci si è ridotti alle 60 tessere del 2020. Ciò comporta che, paradossalmente, rischiamo di avere più rappresentanti che rivestono ruoli istituzionali, che rappresentati.

Il Partito Democratico di Brindisi è, secondo me, alla frutta! Nessuna iniziativa, nessuna manifestazione pubblica di Partito, nessuna riunione di merito è stata organizzata. Non solo. Sono stati vergognosamente disattesi gli obiettivi dei punti programmatici discussi nelle varie assemblee cittadine tenutesi da remoto, e da ultimo quella del 13 marzo 2021, nel corso della quale si era tentato di proporre azioni politiche atte a dare un nuovo impulso allo sviluppo di questo territorio e a risolvere annosi problemi che riguardano tutti i cittadini di Brindisi.

Proprio alla luce di tutto ciò e’ con sommo rammarico e dopo numerose notti insonni che ho deciso di rassegnare le mie dimissioni da Presidente dell’Assemblea Provinciale del PD.

Un Partito si può ritenere tale se ha una precisa identità politica, una chiara visione di città; non può genuflettersi a tutti e tutto perché, chi è avverso a un solo vento, non può che navigare per tutti i venti.

Rosy Barretta”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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