Titi sul porto: “Dal 94 solo fallimenti, se D’Attis sa qualcosa parli esplicitamente”

BRINDISI- Mauro D’Attis lancia l’allarme sul porto di Brindisi sulla possibilità che l’Autorità portuale venga cancellata per essere  annessa a quella di Bari, stando a quando dice il capogruppo del Pdl, dietro tutto questo ci sarebbe un progetto politico trasversale. Sulla questione si apre il dibattito per comprendere  quanto questa possibilità abbia fondamento e cosa  si può fare per salvare l’infrastruttura brindisina. Dopo l’intervento del sindaco Consales e del presidente dell’Autorità portuale Haralambides registriamo quello di Teo Titi, operatore marittimo. Riportiamo integralmente le sue osservazioni.

“Ho letto la dichiarazione di Mauro D’attis sul potenziale pericolo di una ‘cancellazione’ dell’Autorità Portuale di Brindisi che rischierebbe di essere annessa a quella di Bari e mi permetto di commentare questa analisi in quanto mi è stato richiesto un parere a tal proposito.

Da operatore marittimo che lavora da sempre  in questo porto e da qualche anno nel  porto di Bari reputo che le dichiarazioni di Mauro D’attis debbano essere prese in seria considerazione da tutti, dai politici e anche da noi operatori se però sono basate su elementi reali. Si rischia altrimenti una demagogia politica che interviene, come è giusto che sia, in un settore produttivo e potenzialmente di primaria rilevanza economica per tutto il territorio del Salento.

L’evidente politica fallimentare dei vari presidenti che si succedono alla guida dell’Autorità Portuale di Brindisi, stimola spesso considerazioni da parte degli operatori e dei comuni cittadini sull’inutilità di questo Ente. Personalmente ho sempre sostenuto e continuo a farlo più di prima, che invece sarebbe un gravissimo danno se Brindisi perdesse la propria Autorità Portuale. Ritengo che la presenza dell’Autorità Portuale, ove ben diretta, sia l’unico modo per riuscire ad attrarre fondi e investimenti che si dovrebbero tradurre in infrastrutture.

Il porto è tale se ci sono le infrastrutture, altrimenti il porto è solo un bacino con uno specchio d’acqua. Le Autorità sono sorte nel 1994 in pochi ‘fortunati’ porti, tra i quali Brindisi, con una nuova visione di gestione manageriale del porto.

I presidenti sono quindi dei super-manager (con super stipendi) che dovrebbero giornalmente preoccuparsi di attrarre investimenti, di attuare forme di pianificazione e progettazione tenendo ben presente i flussi di mercato, dei porti concorrenti e indirizzare la propria politica per ottimizzare l’esistente e attrarre nuovi mercati.

Dal 1994 ad oggi questo non è mai accaduto. Personalmente non ho mai avuto timore a denunciare queste mancanze e credo sia un dovere di tutti farlo.

Non possiamo più permetterci un presidente che trascorre più giorni all’estero rispetto a quelli trascorsi sulla propria poltrona. Non possiamo più permetterci che anzichè riuscire ad attrarre i finanziamenti, assistiamo passivi alla nostra Autorità che riesce a perderli! Con la conseguenza di mancate infrastrutturazioni, mancanza delle quali viene addirittura responsabilizzata la magistratura quando essa indaga! Abbiamo bisogno di un Presidente che faccia il manager non di un nome sulla porta! Abbiamo bisogno di un segretario generale, capace ed esperto. L’Autorità è paralizzata da mesi! Una squadra di 30 persone che non hanno indirizzi, non hanno un segretario generale, e non hanno la possibilità di fare al meglio quello che sanno fare! Se n’è accorto chi continua a difendere l’indifendibile?

Ritengo che ragionare in un’ottica di sistema di più Autorità Portuali possa invece aiutare Brindisi. Questo non deve e non può significare la scomparsa dell’Autorità Portuale di Brindisi. Se così dovesse essere, allora chiedo a D’attis di essere più esplicito e renderci edotti tutti di cosa sta accadendo. Ritengo che se le sue preoccupazioni siano legate alle dichiarazioni su ipotesi di ‘Sistema’ allora ci sia poco da preoccuparsi. ‘Sistema’ dovrebbe significare (e mi auguro che così sia stato inteso) riuscire a far sedere le tre Autorità  intorno ad uno stesso tavolo, con la stessa dignità ed autorevolezza, per concordare le linee strategiche e di finanziamenti proprio per evitare che la forza ed il peso politico barese possa continuare ad incidere negativamente rispetto al porto di Brindisi che continuerebbe a soccombere così come è successo fino ad ora. Dobbiamo iniziare a ragionare in maniera differente, costruttiva e nel bene del porto e del territorio non di logiche di appartenenze politiche”.

4 Commenti

  1. Caro Sig. Storella,
    probabilmente lei è abituato a pensare che tutti abbiano ‘bisogno’ di arruffianarsi qualcuno (per usare il suo linguaggio) per poter andare avanti. Non so chi sia lei, quale sia la sua storia e cosa lei abbia fatto per questa città, nè mi interessa saperlo, ma non è il mio caso. La sua miopia e i suoi preconcetti non le consentono neppure di rispondere al mio intervento rispetto ai concetti contenuti che probabilmente non ha neppure letto. Se lo avesse fatto, e non si fosse limitato a leggere il titolo, probabilmente si sarebbe accorto che il mio non è un attacco a D’attis nè una difesa di Consales. La concessione non c’entra nulla con tutto questo e negli anni ha creato economia per la città ed un nuovo traffico (oltre, com’è evidente, a tanta invidia ingiustificata) ma sono ormai abituato a sorridere davanti a queste offese e questi commenti sterili. Riguardo a Totò e ad altre sue esternazioni pubbliche chiarisca cosa vuole intendere con ‘qualcosa da mangiare..’. Teo Titi

  2. Secondo me il sigr teo titi ha voluto analizzare da componente del comitato portuale,nonchè da titolare di una delle più storiche agenzie marittime,la situazione venutasi a creare sin dal 1994 con l insediamento delle autorità portuali!!Perciò nessuna lotta con d attis o un arrufianarsi con consales!Riguardo alla concessione della banchina dogana…ben vengano gli imprenditori brindisini che come il sigr titi hanno fatto si che nel porto di brindisi arrivasse qualche yacht per creare economia alla città che al porto stesso!…Perciò caro sigr storella meglio un imprenditore brindisino…visto che negli ultimi anni gli amministratori facendosi scudo del santo patrono,amante dei forestieri,hanno cercato di attrarre investimenti con gente poco raccomandabile…vedi salucci!

  3. Senti chi parla! Il Titi, ex assessore al turismo della Giunta Mennitti (e quindi ex collega di D’Attis vice sindaco), nonchè il Titi che, negli anni scorsi, ha ottenuto in concessione ed utilizzato la parte centrale della banchina del porto per la sua attività di agente marittimo.
    Ora, il Titi, per arrufianarsi evidentemente il nuovo sindaco Consales, avrà ritenuto opportuno schierarsi al suo fianco contro il suo ex collega D’Attis.

    Mi vien da rammentare il grande Totò quando, in una scena di un suo film, diceva: “A proposito di politica… ci sarebbe qualcosa da mangiare?”

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