Torre Guaceto, un’inchiesta pubblica per la VIA sul depuratore di Carovigno

BARI – Il 3 febbraio sarà la prima occasione per tornare a parlare di Torre Guaceto e degli scarichi che si riversano da mesi a ridosso dell’area dell’Oasi marina protetta in un incontro che rientra nelle fasi di consultazione tra associazioni e Regione.

L’ufficio VIA e Vinca del servizio ecologia della Regione Puglia ha infatti avviato una verifica di assoggettabilità a valutazione impatto ambientale per il progetto relativo alla realizzazione di recapito finale temporaneo e complementare al Canale Reale dell’impianto depurativo consortile di Carovigno attraverso delle trincee disperdenti.

L’ufficio, che ricade nell’area delle politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l’attuazione delle opere pubbliche, ha suggerito che nelle fasi di consultazione si tenga conto anche di un’inchiesta pubblica per l’esame dello studio preliminare ambientale, oltre che dei pareri forniti dalle pubbliche amministrazioni e dalle osservazioni dei cittadini.

Per questo, l’ufficio VIA e Vinca ha invitato per martedì 3 febbraio alle 11, nell’aula Lavori Pubblici dell’Assessorato alla Qualità dell’ambiente della Regione, numerose associazioni che hanno da sempre manifestato il loro dissenso agli scarichi nelle limpide acque di Torre Guaceto: ben 76 associazioni di protezione ambientale riconosciute, cui si devono aggiungere le sigle sindacali, Anci e Upi Puglia, AqP, Federmeccanica e Confindustria Puglia.

Alla fine dei lavori si stilerà una relazione, con un giudizio sui risultati emersi, acquisiti e valutati all’interno del provvedimento della VIA.

Agnese Poci

1 Commento

  1. …. ed alla fine si deciderà di…NON DECIDERE. Ragazzi , siamo messi male, ma male di brutto. In questa repubblica delle banane ( e chiedo scusa alle VERE e GENUINE repubbliche delle banane che sono molto più serie di noi), per cercare di decidere su argomenti che in altre nazioni d’Europa sono ormai archiviati ( perché risolti a dovere da una vita), si deve mettere su un maldestro circo equestre di decine e decine di associazioni, consorterie, uffici, delegazioni, amministrazioni etc.( vedo che mancano la Banda Bassotti ed Alì Babà con i suoi 40…), ognuna delle quali ha il suo parere ( magari anche “condivisibile”, come si dice adesso), le sue idee, le sue angolazioni di veduta etc. Ma siamo sicuri che dietro tutto questa pagliacciata non si celino ben altri interessi? Siamo sicuri che dietro cotanto “amore ambientalista” e dintorni non vi siano più umane e plebee “voglie”? Io, personalmente, la mano sul fuoco non ce la metterei…Non so voi….

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