Torre Guaceto vince un bando da 300mila euro per il ripristino ambientale e la riproduzione di morette

CAROVIGNO –  Trecento mila euro per il Consorzio di Gestione della Riserva Naturale di Torre Guaceto  che vince un bando regionale con uno dei due progetti presentati al  POR Puglia 2014/2020 – Asse VI – “Tutela dell’Ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali” con due progetti ed ha vinto in entrambi i casi.

Su 76 proposte avanzate da Comuni ed enti di vario tipo, con uno dei due progetti il Consorzio si è classificato primo ottenendo la migliore valutazione tra quelli ammessi a finanziamento.

Si tratta di un progetto che sarà finanziato per 300mila euro e che punta a tre risultati: la realizzazione di un importante ripristino ambientale e alla riproduzione in cattività di un nucleo di morette tabaccate finalizzata al rilascio annuale in natura dei nati, oltreché al ripristino dunale.

La moretta tabaccata è specie oggi presente in Riserva, ma in migrazione, non riproduzione.

Il sito ripristinato sarà particolarmente favorevole per questi animali. Sul finire dell’estate una volta diventati completamente autosufficienti, i nuovi nati saranno immessi nel chiaro d’acqua appositamente progettato.

In autunno, con il passaggio dei contingenti migratori, si presume, che abbandoneranno la Riserva alla volta dei quartieri di svernamento.

Si prevende, inoltre, che una parte delle morette tabaccate immesse a Torre Guaceto nidificheranno poi qui nella stagione riproduttiva successiva, inducendo anche esemplari selvatici ad occupare il nuovo riproduttivo.

La realizzazione del nuovo chiaro d’acqua, inoltre, permetterà un aumento della presenza di specie target quali il tarabuso e il re di quaglie.

Inoltre, per il tarabuso, la cui presenza oggi è relativa esclusivamente alla migrazione e allo svernamento, il nuovo sito sarà idoneo anche alla riproduzione.

Per quanto concerne, invece, l’intervento di ripristino ecologico e mitigazione dell’erosione lungo il cordone dunale ad ovest di Punta Penna Grossa, l’obiettivo è quello di utilizzare notevoli quantità di posidonia rilasciata dal mare e spiaggiati in tratti di costa non tutelata.

L’intervento sarà occasione, mai sperimentata prima d’ora in Riserva, di valorizzazione dell’importante ruolo giocato dai residui di posidonia nel mantenimento dei naturali processi fisici ed ecologici che regolano la morfologia della costa.

La posidonia diventerà così ancor più preziosa di quanto non lo sia già, le foglie spiaggiate di questa pianta marina infatti svolgono un’azione protettiva contro l’erosione costiera, stabilizzando le spiagge ed assorbendo l’energia delle onde riducendone la forza erosiva, ma non solo, favoriscono la formazione delle dune embrionali mobili grazie alla loro capacità di accumulare umidità e rilasciare elementi nutritivi.

Per quanto concerne il secondo progetto finanziato, invece, si tratta di “MySea osservatorio sul mare della Puglia per la tutela della Caretta caretta” del quale è capofila il Comune di Manfredonia e al quale ha partecipato anche il Comune di Lecce, e lo stanziamento economico regionale sarà pari a 698mila euro.

Il progetto permetterà di creare un coordinamento dei centri recupero delle tartarughe marine in Puglia con la finalità della raccolta gestione e divulgazione dell’informazione e delle conoscenze necessarie alle azioni di conservazione e delle interazioni con le attività umane.

A tal fine si svolgeranno queste azioni:

  • Potenziamento della rete dei centri pugliesi per incrementare gli strumenti di tutela della caretta caretta e migliorare l’efficacia dell’azione di recupero anche con una ottimizzazione delle risorse utilizzate;
  • Creazione di un osservatorio permanente per la conservazione della specie e per che si avvalga di un geodatabase accessibile a istituzioni, ricercatori, mondo della scuola e cittadini per la raccolta, la gestione informatica e la diffusione dei dati (bibliografici e di rilevamento sul campo relativi ai seguenti aspetti del ciclo di vita della specie: nidificazione, aree di crescita e di alimentazione, spiaggiamenti di esemplari vivi e morti, interazioni con attività umane (pesca, turismo, navigazione).

Con questo progetto, il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto acquisirà nuova strumentazione ed attrezzatura utile al potenziamento del Centro Recupero Tartarughe Marine “Luigi Cantoro” e svolgerà attività di monitoraggio degli esemplari di Caretta caretta attraverso tecnologia satellitare e controllo con drone dell’AMP per la verifica di siti di nidificazione.

“Siamo immensamente orgogliosi e ringraziamo la Regione Puglia per il raggiungimento degli ennesimi obiettivi – ha dichiarato il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Vicenzo Epifani -, attuando il primo piano proseguiremo la nostra politica di gestione di aumento della biodiversità in Riserva anche attraverso interventi di ingegneria naturalistica, con il secondo, invece, potenzieremo il ‘Luigi Cantoro’ che sempre più potrà soddisfare tutte le necessità di recupero e cura delle tartarughe marine nel contesto provinciale”.

BrindisiOggi

 

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