Tromba d’aria sull’Ilva, 3 dispersi, 40 feriti

TARANTO-  (Adnkronos/Ign)  Una tromba d’aria si è abbattuta su Taranto e Statte provocando danni e feriti allo stabilimento dell’Ilva. “Il 118 ha riferito di tre vittime – ha spiegato all’Adnkronos il sindaco Ippazio Stefano – ma al momento non abbiamo nessuna certezza”. ”E’ l’ennesima tegola che si abbatte su tutti i tarantini – ha detto Stefano – però questa volta stiamo superando brillantemente questo disastro della natura”. All’Ilva è caduta in acqua una delle gru situate sopra uno dei pontili che affacciano sul mare e che si trovano all’interno dell’enorme stabilimento dell’azienda siderurgica. Un dipendente, che era alla guida della gru, risulta disperso. Il mezzo, caduto in mare nei pressi del quarto sporgente del porto industriale, è stato ritrovato sotto venti metri, pieno di fango. Secondo alcune fonti ci sarebbero altri due operai che non risultano all’appello ma potrebbero essersi anche semplicemente allontanati.

I feriti per la tromba d’aria sono in tutto quaranta. Non tutti sono stati ricoverati. Due hanno riportato un trauma cranico. Otto bambini, rimasti lievemente feriti nella scuola elementare di Statte, sono stati medicati all’ospedale ‘Moscati’.

La tromba d’aria che ha causato danni a un camino dello stabilimento siderurgico ”ha determinato lo sprigionarsi di fiamme altissime alte 50 o 60 metri”, ha riferito all’Adnkronos Mimmo Panarelli, responsabile territoriale della Fim Cisl. Per questo è stato deciso il blocco di due estrattori che alimentano la rete del gas.

L’azienda ha subito gravi danni strutturali ancora da quantificare – ha reso noto Ilva – Sono crollati un capannone all’imbarco prodotti e la torre faro, è crollato il camino delle batterie uno e tre“.

Sono state messe ”in atto tutte le procedure di emergenza generale. Non c’è stato alcun incendio. Le fiamme visibili dall’esterno sono relative agli sfoghi di sicurezza provocati dalle candele di sicurezza degli impianti. Tutta l’area ghisa è sotto controllo”, ha chiarito Ilva. E ”tutte le emissioni dell’azienda sono sotto controllo“.

Il meteorologo di 3bmeteo.com, Francesco Nucera, spiega che la tromba d’aria che si è abbattuta sull’Ilva di Taranto “viene da una ‘supercella’, uno dei temporali più forti che possano esistere in natura”. “In pratica – afferma – la base del cumulonembo ruota su se stessa e questo consente un maggiore invorticamento dell’aria che letteralmente si avvita salendo. La regioni meridionali si trovano dentro un corridoio molto umido ed instabile sud occidentale. L’instabilità condizionale si è liberata a contatto con la catena calabrese che, come una sorta di trampolino, ha creato un ammasso temporalesco. Forti fenomeni si segnalano infatti sull’area della Sila. Una di queste celle ha colpito la città di Taranto causando il tornado”.

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