Tutela del diritto di cronaca, la Procura di Brindisi rilascerà copia degli atti giudiziari

BRINDISI – Un importante passo avanti della Procura di Brindisi in favore del diritto di cronaca. La Procura brindisina, guidata dal procuratore capo Antonio De Donno, e dal procuratore aggiunto Antonio Negro ha firmato il provvedimento che consente, previa autorizzazione del procuratore della Repubblica, di rilasciare ai giornalisti copia degli atti giudiziari non più coperti dal segreto istruttorio, compresi i provvedimenti cautelari, al fine di garantire il corretto esercizio del diritto di cronaca. La direttiva è stata adottata anche in ragione del provvedimento organizzativo del 10 marzo del 2022 del procuratore generale della Corte di Cassazione nel quale si è ritenuto configurabile “un legittimo interesse dei giornalisti ad ottenere copie di atti processuali non più coperti da segreto, sia pure utilizzando le necessarie cautele a tutela dei terzi interessati”.
La possibilità di ricevere da parte dei giornalisti copie di atti giudiziari non più coperti da segreto è stata prevista e disciplinata già da altri uffici giudiziari, tra cui Perugia, Potenza e Napoli.
La Procura di Brindisi ricorda inoltre che l’articolo 116 del Codice di procedura penale consente, durante il procedimento e dopo la sua definizione, a chiunque “vi abbia interesse di ottenere, a proprie spese, copie di singoli atti processuali”.
Soggetto legittimato a richiedere copie, viene specificato, è anche “chi non è, e non è stato, parte del procedimento penale, e l’interesse di cui deve essere portatore può essere di qualsivoglia natura, purché apprezzabile e giuridicamente tutelato”. Così “ogni giornalista può certamente rientrare fra i soggetti titolari di un interesse a richiedere copie di atti processuali non più segreti, onde consentirgli l’esercizio del diritto/dovere di informazione”.
Secondo quanto disposto dalla Procura di Brindisi le istanze di copia dovranno essere presentate personalmente “dal giornalista presso la segreteria unica del procuratore e del procuratore aggiunto ovvero inviata via Pec”.

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