Un esercito di 450 persone ogni giorno negli hub per vaccinare

BRINDISI- (Da Il7 Magazine)Un esercito di 450 persone tra medici, infermieri, amministrativi e soprattutto volontari ogni giorno sono impegnati negli hub vaccinali della provincia di Brindisi. Si dividono tra turni in ospedale e assistenza per la somministrazione dell’anti Covid, e per tutto questo molti di loro non prenderanno neppure un centesimo. Sono i nuovi eroi di questa pandemia che si aggiungono a chi da oltre un anno combatte in prima linea nei reparti e nelle corsie degli ospedali. Una macchina organizzativa messa in piedi dalla Asl di Brindisi, quella della campagna vaccinale di massa, che, a conti fatti,  costerebbe circa 20milioni di euro l’anno. Cinquecento mila euro sono già stati spesi solo per allestire i centri vaccinali nell’intera provincia brindisina all’interno di strutture, sino a oggi,  messe a disposizione dai Comuni e dai privati a titolo gratuito. Tutto questo nonostante i vaccini continuino ad arrivare con il conta gocce. Oggi in queste strutture allestite nei diversi comuni della provincia di Brindisi vengono somministrate le dosi di Pfizer, Moderna e Astrazenca, vaccini che richiedono preparazioni e condizioni cliniche diverse.

“Ci stiamo occupando di una vaccinazione di massa, un’attività condizionata da tre vaccini diversi, in condizioni cliniche differenti, vaccini a due dosi  che implicano il doppio del lavoro, gestiti a temperature particolari- dice il direttore generale della Asl di Brindisi, Giuseppe Pasqualone- Abbiamo allestito 22 hub vaccinali, in pratica abbiamo attivato più hub di quelli previsti. Hub da minimo 8 postazioni. Per far funzionare h 12,  sette giorni su sette , dieci hub di questi, sono necessarie ogni giorno 450 persone che devono fare i conti con i turni di lavoro. Facciamo i salti mortali per cercare personale tutti i giorni. Inoltre stiamo impiegando anche i medici di base”. La penuria di dosi non consente tenere aperti tutti i giorni i 22 hub, per questo motivo,  in base alle dosi disponibili ed al cronoprogramma ogni giorno sono attivi circa dieci centri vaccinali. Ma tenerne aperti anche solo dieci ogni giorno è richiesto l’impiego di 125 medici, 255 infermieri,  personale amministrativo e volontari che si occupano di gestire il flusso di persone all’interno e all’esterno delle strutture dedicate. Tutto questo ovviamente ha un costo enorme che dovrebbe essere sostenuto attraverso i fondi ministeriali distribuiti alle regioni che al loro volta dovrebbero spalmarli sulle Asl. I fondi saranno erogati attraverso la quota capitale per ogni paziente residente che normalmente ammonta a mille e cinquecento euro. In Puglia questi fondi non sono ancora arrivati e le Asl continuano ad adoperarsi per proprio conto.

“Tutto questo comporta dei costi pazzeschi- aggiunge Pasqualone- Abbiamo speso 500mila euro  per l’allestimento degli hub.  Ma ci vorrebbero 20milioni di euro all’anno per muovere una macchina organizzativa simile. Affrontiamo problemi organizzativi non indifferenti, il personale impiegato è quello che poi manda avanti gli ospedali e che non si è mai fermato. Nessuno di loro si è mai tirato indietro. Tutti hanno sempre dato la disponibilità, ma tutto dipende dalle dosi. Non abbiamo né Pfizer e né Moderna , tanto che in più di una volta li abbiamo chiesti  alla Asl di Taranto. A questo si aggiunge anche il gran lavoro della direzione generale, delle farmacie e dei volontari della Croce Rossa e della Protezione Civile ed ora anche dei medici di base a cui daremo delle postazioni dedicate negli hub. Loro ci potranno dare una grossa mano , ci aspettiamo che facciano la differenza”.

Ma se medici ed infermieri potranno contare sulle ore di straordinario per ammortizzare il lavoro di questa campagna vaccinale non è così per i volontari che non avranno neppure un rimborso spese. Il loro lavoro è un prezioso contributo nella gestione degli hub, coordinano gli ingressi, le uscite, forniscono le informazioni utili all’utenza che spesso si spazientisce davanti alle lunghe attese. Quotidianamente nei centri vaccinali sono impiegati i volontari della Croce Rossa e della Protezione Civile.  La Croce Rossa di Brindisi sta impiegando a titolo gratuito quattro medici, due volontari del soccorso e due del corpo militare, due infermieri, uno del corpo militare e un’infermiera professionista, e venti giovani volontari. La Protezione Civile di Brindisi, invece, impiega ogni giorno quattro volontari in ogni hub che fanno turni da sei ore ciascuno. Tutte queste persone già da oltre un anno sono impegnate nell’emergenza sanitaria e non si sono mai fermate. Nei prossimi giorni poi saranno di supporto anche ai medici di base che si occuperanno della vaccinazione dei soggetti vulnerabili. Saranno distribuite, infatti 6mila dosi di Moderna per le vaccinazioni a domicilio poi si passerà alla vaccinazione dei soggetti vulnerabili a cura dei medici di base.  Questi sono gli unici al momento ad essere retribuiti per la campagna vaccinale, l’accordo sindacale con la Asl è stato raggiunto qualche giorno fa. Il compenso per la somministrazione dei vaccini presso il proprio studio e presso i centri vaccinali è stato stabilito, per singola dose, pari a 8,16 euro. Invece, la somministrazione dei vaccini a domicilio verrà pagata 25 euro.

“I medici di base sono 350 solo 4 o 5 non hanno aderito ma per motivi di salute, i loro pazienti saranno presi in carico dai colleghi- ha spiegato il dottor Angelo Greco, coordinatore dei distretti della Asl-  Ogni medico di famiglia provvederà alla somministrazione delle dosi ai propri pazienti inseriti nella categoria dei fragili. I vaccini saranno fatti o negli ambulatori degli stessi medici, o presso gli hub vaccinali dedicati.  Ciascun medico si occuperà di contattare e dare le indicazioni ai propri pazienti. Ma abbiamo anche allestito

un hub vaccinale all’interno dell’ospedale Perrino dove si recano solo i soggetti molto, molto fragili. Qui il vaccino viene somministrato alla presenza anche di un medico anestesista e un rianimatore”. La vaccinazione dovrebbe partire da venerdì 16 aprile, così come riferito  dal dottor Michele Lisco, il coordinatore dei medici di Medicina generale. La speranza è di poter vaccinare in una settimana tutti i soggetti fragili della provincia di Brindisi. Affidando ai medici di famiglia le vaccinazioni dei soggetti fragili e aprendo gli hub anche a coloro che non sono prenotati la Regione Puglia spera i dare un accelerata al processo di immunizzazione. Ad oggi, infatti, la Puglia è al penultimo posto in Italia per vaccinazioni, fa peggio solo la Calabria. L’ultimo report pubblicato la scorsa settimana dice che in quattro mesi è stata  vaccinata solo 15 per cento della popolazione brindisina. Nel dettaglio: dal 27 dicembre 2020 all’8 aprile 2021 sono state somministrate 59.602 dosi di vaccino, di cui 42.259 prime dosi e 17.343 seconde dosi. Mediamente sono state somministrate 640,9 dosi per giornata di vaccinazione. Per fare due conti basti pensare che la popolazione della provincia brindisina è di circa 400mila persone.   Sul territorio provinciale brindisino sono disponibili 22 hub vaccinali. Il problema a monte è la scarsa disponibilità delle dosi, dosi che in Puglia continuano ad arrivare con il contagocce. Se, al contrario, ci fossero dosi a sufficienza, la Asl di Brindisi sarebbe in grado di vaccinare sino a 5mila persone al giorno.

Centri vaccinali allestiti nelle provincia di Brindisi:

– Brindisi: Centro anziani Bozzano viale Spagna, 16; Palavinci,  palestra scuola Leonardo Da Vinci via Chimienti; Istituto Marconi-Flacco via del Lavoro, 21;

– Carovigno:   Palazzetto dello sport via Polisso;

– Ceglie Messapica: Palazzetto dello sport  via Martiri delle Foibe;

– Cellino San Marco: Centro anziani viale Europa;

– Cisternino: Contenitore culturale “Don Giuseppe Vinci” via Pascoli (Casalini);

– Erchie: Plesso scolastico via Giotto;

– Latiano: Istituto Pio Caterina Scazzeri via Cotrino, 1;

– Mesagne: palestra Scuola Falcone via B. Zaccagnini;

– Fasano: Conforama – centro commerciale ss 16 km. 8;

– Francavilla Fontana: Palestra scuola De Amicis       viale G. Abbadessa, 11;

– Oria: struttura tensostatica  viale Grande Europa  (c.da Salinella);

– Ostuni:  Palazzetto dello sport viale dello Sport, 40;

– San Donaci: Scuola primaria via Machiavelli, 23;

– San Michele Salentino: Palazzetto dello sport via Tintoretto;

– San Pancrazio Salentino: Palestra scuola media Manzoni        via Cialdini, 28;

– San Pietro Vernotico: Isitituto tecnico commerciale Valzani  viale degli Studi;

– San Vito dei Normanni: Pressostatico viale Onu;

– Torchiarolo: Palestra scuola primaria Valesio   via Isonzo;

– Torre Santa Susanna:  Palestra scuola media Mazzini     via Erchie;

– Villa Castelli: Centro educazione ambientale via Mascagni.

 

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

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