Un litorale spettrale: tra ruderi costati un occhio della testa e progetti bloccati

BRINDISI- Una costa pericolante, da una parte il pericolo del crollo della falesia, dall’altra strutture fatiscenti che danno il benvenuto sul litorale brindisino.  A due passi dal suggestivo Marina di Brindisi con tanto di bandiera blu ottenuta per tre anni consecutivi, giacciono da decenni ruderi di vecchi locali e attività commerciali abbandonati di proprietà dell’Autorità portuale e del Comune di Brindisi.

Un paesaggio spettrale, eppure questo dovrebbe essere il luogo dove puntare per lo sviluppo turistico della città.

Percorrendo viale Materdomini tra le prime strutture che si incontrano c’è il vecchio Estoril, l’antica balera, che il Comune di Brindisi nel 2005, su volontà del sindaco Mimmo Mennitti , acquistò da un privato, che lo aveva a sua volta ottenuto dal Demanio, per 300mila euro. Era già da demolire.

Mennitti aveva un’idea progettuale per ciò che restava di quell’edificio, ma questa non fu  mai approvata dal consiglio comunale. L’antico Estoril è ancora lì più decadente di prima.

Subito dopo, prima di arrivare alla diga, si trova un’altra grande struttura fatiscente, sulla facciata l’insegna di  un supermarket, questa fa parte dei beni gestiti dall’Autorità portuale, così come il vecchio Pic nic, il ristorante sul mare del quale restano solo ruderi. Per il Pic nic qualcuno aveva presentato un progetto per una struttura ricettiva, ma poi l’autorizzazione fu revocata. C’erano problemi di altezza dell’edificio ed erano necessarie nuovo autorizzzazioni.

Pic nic

A completare il quadro ci pensa  la spiaggia di Materdomini, un ammasso di cemento ed amianto. Il progetto per la riqualificazione di questa area con la creazione di attrezzature balneari è fermo da due anni alla commissione giudicatrice per la scelta dell’azienda che dovrà eseguire le opere. Un progetto di 1milioni e 300mila euro, risorse che sono già nella disponibilità del Comune di Brindisi, ottenute attraverso finanziamenti regionali. Soldi che però  non resteranno a vita, entro fine anno bisognerà realizzare i lavori, pena la perdita delle risorse.

E questo è solo l’inizio di un litorale lungo oltre 15 chilometri ma che di turistico ha davvero poco.

Lucia Portolano

8 Commenti

  1. Spazzatura sulla sabbia posedonia per mettere un asciugamano per sdraiarsi bisogna andare con un rastrello. I vigili sono bravissimi a fare le multe come fanno a non vedere…….

  2. Quello della costa è un problema ben più ampio di quello del semplice libero accesso alle spiagge o dei lidi fatiscenti o ancora delle carreggiate invase dai rami o dell’immondizia abbandonata sul ciglio della strada.
    Il problema serio è che non ci si rende conto che, con la possibile chiusura della centrale Enel e con il problema già esistente della mancanza di lavoro, il futuro della città e quindi nostro e dei nostri figli, ammesso che vorranno rimanere a Brindisi, sta nella riqualificazione della costa. Bisogna ASSOLUTAMENTE darsi da fare immediatamente e noi cittadini, dalla prossima amministrazione comunale, dobbiamo pretendere che si cominci SUBITO a fare in modo da sbloccare questa situazione dando la possibilità a società private, tenendo conto comunque del fatto che deve rimanere un po’ di spiaggia libera, di investire subito e costruire alberghi, ristoranti, villaggi turistici, acqua park etc, etc.
    A parer mio, solo così daremo un futuro ai nostri figli e rilanceremo questa città.
    Noi abbiamo le potenzialità, turisticamente parlando, per competere con Lecce.
    Io non so quante città al mondo hanno l’aeroporto ad un minuto di orologio dalla costa e quindi da eventuali strutture alberghiere.
    E’ ora di capire che se non ci diamo TUTTI una mossa, questa città chiuderà i battenti per fallimento.

  3. A queate strutture fatiscenti c’è da aggiungere la mancata pulizia del litorale con rami pericolosamente sporgenti sulla carreggiata con il rischio di provocare danni sopratutto con l’aumento del traffico per la stagione balneare, segnalati più volte alle varie autorità, ma purtroppo nessuno è voluto intervenire ad iniziare dal comandante della Polizia Municipale

  4. Già …per non parlare della spiaggia ex lido poste dove non ci sono parcheggi e i vigili il sabato e la domenica fanno incetta di multe.
    Male attrezzata per i portatori di handy-cap: quanto costerebbe fare una pedana in legno per agevolare la discesa sulla sabbia di carrozzine e bagnanti con problemi di deambulazione? Purtroppo non tutti possono permettersi la spiaggia privata…Ma tanto ogni anno si parla delle stesse cose ma non cambia mai niente in questa città. I nostri politici pensano solo a litigare fra loro e far cadere sindaci e giunte comunali….

  5. …non dimentichiamo che ci sono indagini della procure sull’affidamento di tale progetto dal Sig. Consales ai suoi vicini di partito…storia ormai vecchia che si ripete e si ripetera’ all’infinito…questo e’ quello che ferma ogni qualsiasi inziativa positiva in questa citta’…

  6. Sì precisa che per la spiaggia di cala mater domini e stato dato il diniego da parte del comune ad un progetto dei privati che anno partecipato al bando della capitaneria di porto di brindisi nel 2005.
    La costa brindisina solo con il coinvolgimento dei privati si potrà realizzare e valorizzare e creare occupazione.
    ROBERTO

  7. Perchè non parlare anche dei lidi già noti in quanto da decenni abusivi, e fino allo scorso anno erano da demolire, ma per vari motivi, sempre rimandato.
    Guarda caso quest’anno non se ne parla nemmeno, e sono regolarmente in funzione.
    Dove sono i vigili, dove la finanza, tutti a godere dei camerini offerti.
    Questa è Brindisi.

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