“Usava il cellulare”, condannato a sei anni l’autista del tir che provocò la morte di 5 persone

FASANO- Sei anni di reclusione questa la condanna per Francesco De Sario l’autista 53ene del tir che  il 12 dicembre 2015 si ribaltò lungo la Statale 379 Brindisi – Bari, all’altezza di Torre Spaccata a Fasano, provocando la morte di cinque persone,  tra cui  una bimba di 5 anni, e un ragazzo di 21, portiere della squadra di calcio del Brindisi.  E’ stato tenuto conto anche dello sconto di un terzo per il rito abbreviato. Secondo l’accusa l’autista usava il cellulare durante la guida, avrebbe mandato un sms, questo sarebbe emerso dai tabulati telefonici. Una vera e propria strage in un sabato pomeriggio di dicembre.

Nell’incidente rimase coinvolta la piccola Viola di 5 anni figlia del consigliere regionale Cristian del movimento 5Stelle, era in auto con la nonna, il nonno e la  zia morti anche loro, mentre la mamma rimase ferita.

Il gup di Brindisi ha stabilito che il risarcimento del danno per le parti civili, oltre al padre della bimba anche Marta Muscatello, la madre, andrà deciso in sede civile.

Tre  le auto coinvolte nell’incidente,  morirono i nonni di Viola,  Vito Muscatello e Rosetta Minerba, la sorella di quest’ultima Annamaria Minerba, residenti a Tuglie, e Leo Orlandino, 21 anni, di Fasano  portiere della squadra di calcio Real Paradiso di Brindisi che si stava recando al Fanuzzi per gli allenamenti.
De Sario è stato condannato per omicidio colposo plurimo con l’aggravante delle violazioni del codice della strada. Secondo le indagini degli agenti del commissariato di Ostuni il 53enne “per colpa consistita in imprudenza, imperizia e negligenza” e con “guida distratta per l’uso del cellulare e in condizioni di affaticamento” si accorse “in ritardo dell’autovettura che lo precedeva nel suo stesso senso di marcia” e non “rispettò l’idonea distanza di sicurezza dal veicolo”. Quindi “effettuò una veloce sterzata a sinistra nel tentativo di sorpassarlo e subito dopo, per evitare di collidere contro il new-jersey, controsterzò a destra, ma a causa dell’elevata velocità, pari a circa 85-90 chilometri orari, superiore al massimo imposto di 70 chilometri orari, e comunque non adeguata al carico del veicolo, perse il controllo del mezzo”.
Il rimorchio, secondo la consulenza tecnica, urtò contro lo spartitraffico, scavalcò la barriera, e invase la carreggiata opposta travolgendo le altre tre vetture.

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