Vendita all’asta dei terreni vicino Torre Guaceto, Carovigno scrive al Demanio: “Vogliamo acquisirli”

CAROVIGNO-  L’ Agenzia del demanio mette in vendita 23 ettari di terreno a Penna Grossa a ridosso della riserva naturale di Torre Guaceto. Il Comune di Carovigno  ci prova.  Scrive al Demanio, chiedendo di bloccare l’asta e di poter  acquisire quelle aree, ovviamente non comprandole. Lunedì 26 gennaio scadrà il termine per la presentazione delle offerte per l’acquisizione di questi terreni, sottoposti a vincolo Paesaggistico ed idrogeologico.

Il Comune di Carovigno, attraverso l’assessorato al Bilancio, ha scritto all’Agenzia del Demanio per manifestare l’interesse ad acquisire i terreni, anche se il Comune non può partecipare all’asta. Non lo permettono le casse comunali.  La contabilità degli enti locali,  il rispetto del Patto di Stabilità e la Legge di Stabilità non consentono al Comune di procedere in tal senso.

Carovigno però ci prova a far restare pubbliche le aree, rassicurando che non ci sarà alcuna speculazione edilizia in base all’attuale programma di fabbricazione esistente e quello in attuazione. Su quel terreno l’amministrazione comunale prevede la realizzazione di progetti di agricoltura bio e iniziative conformi alla riserva.

“Sin da quando questa Amministrazione ha appreso la notizia che l’Agenzia del Demanio aveva indetto un’asta pubblica- spiega Vincenzo Epifani, assessore al Bilancio del Comune di Carovigno-  si è mossa per evitare che ciò potesse accadere e per verificare la strada da intraprendere per far si che gli stessi terreni potessero entrare in possesso del Comune. E’ stato fatto un lavoro di ricognizione storica della situazione di quelle aree per capire se in passato il Comune avesse mai manifestato la sua intenzione di acquisirle, per comprendere se ci fossero le condizioni per vantare un diritto di prelazione. Purtroppo mai nessuno si era preoccupato di fare alcun atto in tal senso. Si è verificato poi se ci fossero le condizioni per partecipare all’asta, ma purtroppo le norme che regolano la contabilità deli Enti Locali, il Patto di Stabilità e, da ultimo, la Legge di stabilità per il 2013, impediscono ai comuni di procedere in tal senso.”

Secondo Epifani,  visto la particolare collocazione delle aree, queste devono restare di proprietà pubblica per poterle utilizzare in progetti per la produzione di agricoltura bio, e valorizzare ulteriormente quell’area.  “Sia chiaro che non crediamo che su quelle aree sarà mai possibile immaginare qualsivoglia  speculazione immobiliare- aggiunge l’assessore- data la destinazione d’uso vigente nell’attuale strumento urbanistico (PDF) e in quello in adozione, tuttavia pensiamo che su quei terreni sia possibile elaborare progetti pubblici di sviluppo sostenibile. Per queste ragioni abbiamo scritto all’Agenzia del Demanio per chiedere la sospensione del bando e manifestato il nostro interesse ad acquisire quelle aree.”

BrindisiOggi

3 Commenti

  1. x come la penso io la darei a un giovane imprenditore Ke si sta affacciando al mondo agricolo e nn ha sufficienti risorse economiche

  2. Condivido pienamente il commento dell’utente lucio de cristofaro in merito all’articolo di stampa intitolato “Vendita all’asta dei terreni vicino Torre Guaceto, Carovigno scrive al Demanio: Vogliamo acquisirli”. Peraltro a dimostrazione di quanto da egli sostenuto basta farsi un giro nei pressi del litorale carovignese ubicato qualche chilometro più a nord di Punta Penna Grossa ovverosia presso la marina di Specchiolla dove nel corso degli ultimi venticinque anni sono stati realizzati, se non erro attraverso il rilascio delle relative autorizzazioni da parte del Comune di Carovigno, diversi villaggi e resort per le vacanze estive (molto probabilmente occupando finanche delle aree non destinate a tale uso) in alcuni casi senza nemmeno terminare le opere edificate lasciando così il tutto in completo stato di degrado ed abbandono.

  3. Ricordate la famosa commedia “Natale in casa Cupiello” quando il fratello del protagonista non trova le scarpe ed allora Eduardo gli dice (riferendosi al figlio)” Sé arrubato ‘e scarpe..”? Bene: ora leggete con attenzione queste due frasi
    “…non crediamo che su quelle aree sarà mai possibile immaginare qualsivoglia speculazione immobiliare…”. Ed ancora :
    “….tuttavia pensiamo che su quei terreni sia possibile elaborare progetti pubblici di sviluppo sostenibile…”. Potete metterci la mano sul fuoco: hanno già “immaginato” ( e come se non hanno immaginato!!!)ed è pronto il progetto con : albergo , residence, villette, clubhouse, negozi, maneggio, pista go-kart, piscine, campi da tennis etc.. E con ogni probabilità c’è già il nome dell’impresa che dovrà fare il tutto. L’importante è dimostrare che il tutto sia “SOSTENIBILE”. Magari qui stessero per portare via solo un vecchio paia di scarpe….

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