Vendola chiude la crisi: «No ai lupi mannari nel centrosinistra» e a Brindisi si mischiano le carte

BARI – «Abbiamo vissuto una crisi vera su un tema: io voglio un centrosinistra senza lupi mannari». Durante la conferenza stampa per l’appello al voto in favore del candidato alle primarie sostenuto da Sel, Dario Stefàno, Nichi Vendola, presidente della Regione, leader del partito e protagonista dello scontro delle scorse ore con Michele Emiliano sulle probabili alleanze in vista delle regionali, chiarisce i motivi dello strappo, poi rientrato, che ha fatto tremare i palazzi del potere in tutta la Puglia. «Non ho un caratteraccio. Sono cordiale. È difficile litigare con me. Non sono permaloso. Il film “Nichi e Michi litigano” è inventato. Credo di aver attraversato la vita pubblica da un numero di anni tale da poter rivendicare la capacità di ascoltare e mediare. Voglio un centrosinistra – ha proseguito Vendola – senza inquinamento della sua fisionomia, della sua natura, del suo progetto». Per meglio spiegare a cosa si riferisce quando parla di fisionomia, natura e progetto del centrosinistra, il presidente uscente non usa giri di parole, andando dritto al punto.

«Quali sono gli alleati del centrosinistra? Vorrei che si parlasse di giovani, di precari, di intellettuali, di associazioni, dei lavoratori e non del portavoti che abbiamo sottratto alla destra a Palo del Colle o del costruttore di consenso che abbiamo sottratto a Fi a Lecce. Quella è una concezione della politica malata. Su questo, noi abbiamo avuto una crisi». Vendola, spiegate le ragioni per cui è nata, chiude definitivamente la crisi che ha rischiato di far saltare le primarie. «Oggi lo strappo è ricucito per una ragione: c’è un documento firmato anche da Michele Emiliano che dice che non ci sono proprietari del centrosinistra. Non c’è un uomo della provvidenza che può fare del centrosinistra ciò che gli pare. L’alleanza deve riguardare i soggetti sociali e deve essere il contrario del trasformismo. Se organizziamo le zattere per recuperare i naufraghi del centrodestra che si sta schiantando, probabilmente, stravinceremo ma avremo perso l’anima e la credibilità».

Chiuso il capitolo, addetti ai lavori e cittadini elettori si possono concentrare sull’appuntamento con le urne di domani. Nel brindisino la situazione pare quanto mai ingarbugliata: una parte di Sel, partito di Vendola al sostegno di Stefàno, capeggiata dal massimo esponente del movimento presente sul territorio, il deputato Toni Matarrelli, ha da tempo dichiarato l’appoggio, in maniera pubblica, a uno dei due candidati del Pd, proprio quel Michele Emiliano coprotagonista dell’incidente politico che ha animato le ultime ore della campagna elettorale. La circostanza non ha mancato di suscitare vivaci discussioni tra, nel partito, chi ha sposato il ragionamento di Matarrelli e chi è rimasto fedele alla linea: in alcuni casi sono volate parole anche grosse tra compagni e militanti. Di contro, invece, parte del Pd, meno articolata rispetto ai militanti di Sel per Emiliano, ha scelto l’appoggio a Stefàno, che torva il suo primo sostenitore a Brindisi in Giovanni Brigante, consigliere regionale e presidente di Sviluppo e Lavoro. Guglielmo Minervini, terza punta del tridente, assessore della giunta Vendola ed esponente Pd, punta forte sulla cosiddetta società civile, sui giovani, sugli scontenti e su chi ha nostalgia della primavera pugliese, sembrerebbe definitivamente tramontata, e sulla rivoluzione gentile partita 10 anni or sono con la prima vittoria di Vendola alle primarie, per cercare di ripetere l’exploit che portò il presidente uscente alla trionfale vittoria contro Raffaele Fitto.

Di seguito i seggi dei 20 Comuni dove ci si potrà recare a votare domani dalle 8 alle 22

seggi primarie

BrindisiOggi

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