Vertice Santa Teresa: a rischio 130 posti di lavoro e la fine dei servizi.

BRINDISI- Ci sarebbe poco trattare. Questi sono i tagli alla Provincia di Brindisi, nove milioni di euro in meno. Queste le risorse disponibile, e  a pagare sono i lavoratori e i servizi che verranno ridotti.  Vertice questa mattina nella sede della Provincia tra il commissario straordinario Cesare Castelli, ormai alla guida dell’ente da quasi un anno, il consiglio di amministrazione della società Santa Teresa e le organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confsal. In discussione il futuro occupazionale di 130 padri  e madri di famiglia, con uno stipendio dagli 800 ai 900 euro al mese, che potrebbero essere ulteriormente ridotti.

Il commissario straordinario aveva annunciato nei giorni scorsi che entro il 2013 saranno decurtate 700.000 euro , e nel 2014 altri 2.000.000 di euro alla Santa Teresa. La Provincia non riesce a reggere i costi dei servizi sino ad oggi svolti dalla società partecipata.  Tra le ipotesi prospettate quella della riduzione dell’orario lavorativo da full time a part-time. Decisione inconcepibile per i sindacati, si tratta di ridurre ulteriormente stipendi da fame, senza considerare che molta gente è già a part time.

Questa mattina sotto la Provincia  hanno protestato i lavoratori, padri di famiglia che solo due anni fa aveva ottenuto la stabilizzazione. Tra questi anche qui è prossimo alla pensione. “Non posso andare in pensione con un contratto da part-time- spiega un lavoratore- la retribuzione sarebbe da fame, non potrei vivere”.

“L’unica cosa che resta da fare- spiega Michele Almiento, segretaria generale Cgil Brindisi- è protestare contro i tagli, organizzare una manifestazione unanime per far arrivare i soldi. Qui sono a rischio anche i servizi essenziali sul piano sociale, che  a mio avviso ledono i diritti costituzionali. Il paradosso sta anche nel fatto che oggi alla Provincia vengono assegnate nuove competenze, come quella dell’integrazione dei disabili nelle scuole superiori, ma poi non  sono garantiti i fondi”.

Nella riunione di oggi c’è stata solo una presa d’atto della situazione drammatica e preoccupante. Il commissario straordinario Cesare Castelli si è detto aperto al confronto di soluzioni. Ma la strada è contorta, la realtà difficile. Il tavolo è stato riaggiornato al 15 luglio prossimo, al quale saranno invitati anche i parlamentari.

Tutto questo mentre si discute della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo il decreto Salva-Italia sulla soppressione delle Province. Ma il governo ha le idee chiare, le Province saranno soppresse, tutte. Ed intanto vengono soppressi servizi, e i posti di lavoro.

Lucia Portolano

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