Vetri rotti e sporcizia: così inizia l’anno scolastico

LATIANO – Primo giorno di scuola tra terra, sporcizia, vetri rotti e polemiche, a Latiano. Gli alunni della scuola elementare “Bartolo Longo”, in viale Fosse Ardeatine, hanno dovuto attendere nel cortile oltre l’orario d’ingresso previsto perché le aule non erano pronte ad accoglierli. Secondo i racconti di alcuni genitori, infatti, lo sporco nelle stanze dell’istituto era visibile anche dall’esterno dell’edificio. Alla sporcizia, poi, si aggiunge anche l’incuria e uno stato di abbandono che non dovrebbe essere registrato al primo giorno in cui i bambini rimettono piede a scuola dopo le vacanze estive: la porta in vetro d’ingresso di uno dei plessi era rotta.

latiano problemi scuola (2)Qualcuno, durante l’estate, si è divertito a lanciargli contro delle pietre, lesionandola e spargendo schegge appuntite e taglienti nel raggio di qualche metro. Le maestre si sono scusate coi genitori e, pur non avendo colpa alcuna e non essendo un compito previsto dalle loro mansioni, hanno fatto il possibile per rendere agibili in tempi ragionevoli le classi. Non avendo il tempo materiale e le attrezzature adatte, le maestre hanno fatto quel che hanno potuto, permettendo, comunque, la ripresa delle lezioni. I collaboratori scolastici, secondo quanto si è riuscito a sapere, sono stati decimati, per quest’inizio dell’anno, da infortuni e malattie, non riuscendo a restituire lo stabile che ospita gli alunni in condizioni igieniche decenti.

Questo, però, non spiegherebbe perché gli amministratori addetti al ramo non abbiano provveduto, nei giorni scorsi, a effettuare un sopralluogo per valutare le condizioni degli stabili e attuare gli interventi necessari o, peggio, se il sopralluogo c’è stato, perché nulla è stato fatto per correggere almeno le situazioni più gravi e imbarazzanti. Molte sono state le lamentele da parte dei genitori dei bambini. Dopo le proteste andate in scena intorno alle 8 del mattino, quando hanno visto coi loro occhi lo stato delle aule, in molti si sono affidati alla piazza virtuale di Facebook per esternare il proprio disappunto: «Non può essere possibile che il primo giorno di scuola i bambini rimangano fuori dalla classe – si legge sul profilo di un papà – Sapete perché? Perché la classe non veniva pulita dal giorno in cui sono andati in vacanza». Tra i genitori che accompagnano i propri figli a scuola c’è anche Giovanni Bruno, consigliere comunale d’opposizione. «Inizio dell’anno scolastico, inizio dei soliti problemi: accompagnando mio figlio a scuola, ho saputo che le maestre hanno fatto un gran sacrificio per effettuare il trasloco di alcuni mobili e la pulizia delle aule.

La cosa più grave, però, è sentir dire dalla dirigente, Chiara Losurdo, “Più che un “grazie” alle maestre, non posso dire”. Mi sarei aspettato che la dirigente si mostrasse davvero arrabbiata e protestasse contro gli amministratori. Ricordiamo che mancava anche la pulizia dei vetri, i telefoni e i citofoni non funzionano, i vetri sono rotti. Tutto questo sembra non importare ai nostri amministratori, anche perché ho notato che a loro interessano di più le nuove alleanze politiche. Inoltre, nella nostra scuola non ci sono neanche le aule adatte ai bambini disabili con tutti gli accessori necessari. E dopo tutto questo scompiglio, cosa sentiamo dai nostri amministratori? Che non ci sono i soldi per migliorare le scuole. Sicuramente, però, li troveranno per allestire la nostra “Fera”. Vergogna».

Maurizio Distante

1 Commento

  1. Quando si parla di efficienza delle scuole, si pensa subito a sporcizia, vetri rotti, porte senza maniglie, usci senza porte come accade a volte per i bagni. Ma mi chiedo e chiedo a chi di competenza: sono tutte in possesso del certificato di agibilità? Sono in possesso del certificato dei VV.FF., determinante per la sicurezza dei scolari e degli studenti? In mancanza di tale certificazione, non esiste la possibilità per alcuno di assumersi la responsabilità di tenere aperta la scuola. E allora vuol dire che i miei timori, come di tanti altri, sono mal risposti? Che tutte le scuole ne sono in possesso? Sarebbe interessante avviare un’indagine giornalistica.

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