Via Dalmazia: recinzione misteriosa. L’Adoc chiede lumi al Comune

BRINDISI- Non è passata inosservata la recinzione comparsa in via Dalmazia, a Brindisi, che delimita l’area di quello che diverrà, a breve, un nuovo parcheggio a pagamento.

«Mentre si susseguono gli interventi sul tema del decoro urbano e sull’idea di una città più accogliente e vivibile, di contro, assistiamo a iniziative che riteniamo denotino poca considerazione verso gli interessi dell’intera collettività brindisina. Nello specifico, dopo anni di abbandono dell’area sita in via Dalmazia, adibita più volte a parcheggio, in questi giorni ci viene segnalata la nascita di una recinzione che di decoroso ha ben poco». Si esprime così, sulla questione, Giuseppe Zippo, presidente provinciale dell’Adoc, l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori. «Non sappiamo cosa sarà realizzato, non sappiamo se l’iniziativa è privata o altro. Quel che è certo è che le opere realizzate mal si addicono a una zona centrale della città».

Sulla natura dell’opera, in realtà, si sa già tutto da quasi un mese, quando, il 9 agosto scorso, la giunta ha dato parere favorevole al progetto presentato dalla Elite srl, proprietaria del terreno di via Dalmazia, il quale prevede la realizzazione di un parcheggio a pagamento. Un’iniziativa privata, dunque, che non ha previsto, secondo quanto affermato dall’assessore all’urbanistica del Comune di Brindisi, Pasquale Luperti, alcun tipo di variazione, dal momento che la destinazione d’uso del suolo prevedeva già la possibilità di realizzare una simile opera. Il pomo della discordia è rappresentato dalla recinzione messa in piedi intorno al perimetro dell’area interessata dai lavori. È intervenuto, sul caso, anche il sindaco del capoluogo, Mimmo Consales, che ha annunciato verifiche sull’aderenza del recinto al progetto presentato dalla Elite agli uffici comunali.

«Il sindaco Consales – si legge in un comunicato di Palazzo di Città – appena presa visione dei lavori di recinzione del parcheggio di via Dalmazia, ha dato disposizione agli uffici comunali competenti di verificare la corrispondenza dei manufatti con il progetto approvato. In caso contrario verrà disposta la rimozione, in quanto l’opera non sarebbe corrispondente ai canoni di arredo urbano perseguiti dall’amministrazione comunale in carica».

 Maurizio Distante

1 Commento

  1. Certo che per anni quel terreno e non solo quello, e’ stato incolto e cloaca a cielo aperto per tutti quelli che portavano i cani a fare i loro bisogni . D’estate il fetore sprigionato da questo bagno pubblico ad uso dei cani era davvero nauseabondo.
    Eppure l’Adoc o chicchessia non aveva notato non solo l’indecorosita’ ma non si era neanche posta il problema della insalubrita’ del luogo.
    Vogliamo poi fare il decalogo delle indecorosita’ ancestrali di questa nostra bella citta’? Direi che sarebbe il caso di iniziare a parlarne seriamente… Siamo tutti invitati a segnalare all’Adoc ogni forma di indecorosita’ che vediamo in giro con preghiera di richiesta di intervento immediato ed attivo da parte di Adoc e quindi del Comune. Cosi’ evitiamo di dover al solito segnalare a Striscia la Notizia le nostre vergogne cittadine. Evitiamo cosi’ di diffondere a livello nazionale una immagine… Poco decorosa della nostra citta. Piuttosto si cerchi di promuovere Brindisi come citta’ turistica che di bellezze ne ha da vendere.

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